Il luogo dove io ritrovo mia figlia è durante la Messa, là io sento veramente la comunione con lei e con tutti gli abitanti del cielo
Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 30/09/2013
Sara Mariucci alla Vita in Diretta testimonia come la fede aiuti a vivere senza disperazione anche il dolore più grande, quello della perdita di una figlia, la piccola Sara, tre anni e mezzo, morta folgorata da una scossa elettrica in una giostra, il 5 Agosto 2006.
La piccola, il giorno prima, disse qualcosa di incredibile… Vi invito a guardare il video per capire questa bella storia di dolore, amore, e incredibile dialogo e collaborazione tra cielo e terra…
Non eravamo persone particolarmente credenti... Sara sarà entrata in Chiesa si e no due o tre volte in vita sua…
Mio marito scopre su internet che la Madonna con il titolo di Mamma Morena viene venerata in Bolivia e la sua festa ufficiale è proprio il 5 Agosto, il giorno in cui Sara è nata in cielo.
In questa sofferenza non sono stata mai nel buio perché ho sentito subito che Sara non aveva smesso di esistere.
Non è soltanto un sentire, ma abbiamo un nome e una data che Sara ci ha detto… cose tangibili… Le “Dio-incidenze” sono state tante…
Maria che si è presentata a Sara ci ha condotto comunque a Gesù… Il luogo dove io ritrovo mia figlia è durante la Messa, là io sento veramente la comunione con lei e con tutti gli abitanti del cielo, e questa è una grazia che il Signore mi ha fatto.
E in questa sofferenza, noi due, io e mio marito, non siamo disperati, siamo sofferenti, ripeto, ma non c’è disperazione. La disperazione c’è quando un qualcosa finisce, non c’è più, e invece non è così perché noi sappiamo che la vita di Sara continua, è una vita piena e lei lassù è una bambina che lavora… Io in questo mi sento veramente una mamma fortunata, nonostante la sofferenza.
Abbiamo altri quattro figli (…) qualcuno avrà potuto pensare che è una forma di compensazione, io in tre anni ho avuto tre figli, però non è così perché questi tre figli nati dopo sono veramente frutto di questa fede che abbiamo ricevuto.
Ovvero, se io non avessi avuto la fede che ho oggi non avrei mai pensato di mettere al mondo altri figli, anche perché, a cosa li consegno? Alla morte? Al niente? Io so che li consegno al Paradiso che aspetta comunque tutti noi. Io ho avuto la forza e il coraggio, la fede per metterne al mondo altri, accettando la sfida, perché è una sfida crescerli, anche il rischio di soffrire ancora.
La sofferenza va accettata ma non ci deve essere disperazione. Ci dev’essere sempre questa speranza che noi li ritroveremo, ci ritroveremo.
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[…] La terra non è la tua patria. Sei di terra, ma hai la mia vita: guarda allora in alto. […]
L’alfabeto di Dio | In te la mia speranza By Lanuvolettarosa said
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“Sara mi cantava: nascerà, nascerà” « FERMENTI CATTOLICI VIVI said
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