FERMENTI CATTOLICI VIVI

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A 16 anni, parla quattro lingue, suona il violino, tiene conferenze, va a Messa: ‘doveva’ essere abortito perché Down

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 14/10/2013

Ha 16 anni, parla inglese e spagnolo alla perfezione ma se la cava anche col francese e il latino. E’ un adolescente con un’incredibile capacità di suonare bene il violino e si è già esibito in concerti con orchestre sinfoniche. Tiene anche conferenze per gli Stati Uniti e nel resto del mondo.

Emmanuel01Si chiama Emmaunel Joseph Bishop e guardando alla sua storia si può dire senza esagerare che è alcune spanne al di sopra degli adolescenti della sua età. Questo giovanotto talentuoso ha la sindrome di Down; in alcuni paesi la legge permette di abortirlo prima della nascita, solo perché Down.

La sua storia è così impressionante che sta girando il mondo attraverso i social network.

E’ difficile trovare un talento come quello di Emmanuel in giro per il mondo magari perché non li hanno lasciati nascere per il solo fatto di essere affetti dalla sindrome di Down; questo per il fatto di non avere i requisiti che la società occidentale afferma che si debbano avere, per essere degni di questa vita. E tutto questo protetti dalla legge.

Tuttavia, la storia di Emmanuel appare come una tempesta che distrugge tutti questi sofismi per giustificare l’aborto di decine di migliaia di bambini che non sono considerati adatti. Questo adolescente statunitense ha smontato tutti gli argomenti a favore dell’aborto dei Down, mostrando al mondo di cosa sia capace.

Un cattolico devoto.

Emmanuel è anche un cattolico molto devoto, lo afferma orgoglioso, facendo le sue preghiere anche in latino, dirigendo la preghiera del Rosario e altre preghiere comunitarie in molte occasioni.

Emmanuel02In questo senso, questo ragazzo, intende usare il dono che Dio gli ha fatto, per un fine più grande. I suoi sforzi sono per mostrare che i disabili sono uguali agli altri, che hanno i propri doni e abilità da mostrare al mondo. I definitiva, convincere il mondo che sono utili, proprio il contrario che quotidianamente il mondo insegna.

Un talento precoce.

Emmanuel è nato il 21 Dicembre del 1996 nella città statunitense di Grafton. Coominciò subito a sorprendere tutti: a due anni già cominciava a leggere e a tre era capace di leggere parole in francese.

A soli sei anni lesse il discorso di benvenuto dell’Associazione Nazionale Sindrome di Down, e lo fece in tre lingue per una platea di più di seicento persone. A questa età cominciò ad apprendere a suonare il violino, uno dei suoi maggiori interessi.

La vita di Emmanuel prosegue a questa velocità vertiginosa. A otto anni andava in bicicletta e vinceva medaglie alle paralimpiadi degli USA, gareggiando anche nel golf e nel nuoto in cui vinse medaglie nei 200 e 400 metri in stile libero.

Il violino, la sua arma, il suo scudo.

Un anno dopo faceva il chierichetto in parrocchia e l’anno successivo riceveva il sacramento della Cresima. Nel 2010 corona un altro suo sogno, suonando alla Giornata Mondiale per la Sindrome di Down in Turchia, insieme a un’orchestra sinfonicaA 12 anni suona il violino inun recital inIrlanda in occasione del Decimo Congresso Mondiale della Sindrome di Down.

Emmanuel03

Il suo obbiettivo: aiutare altri bambini.

Emmanuel è stato educato da genitori che non hanno mai dubitato delle sue capacità. Con sforzo e perseveranza questo ragazzo ha potuto superare la sua disabilità.

Nelle sue presentazioni parla della sua vita di adolescente con Sindrome di Down, che ha interesi, che ama gli sport, la musica, che nuota, che va in bicicletta.

I suoi obbiettivi si riassumono in quattro punti:

  1. Evidenziare le competenze, talenti, doni e le potenzialità dei bambini con questa disabilità.
  2. Contrastare le basse aspettative nella sindrome di Down.
  3. Dimostrare che la gioia di vivere non si oppone a queste persone.
  4. Attenuare la prevalenza di tutto ciò detto o scritto sulla sindrome di Down proviene principalmente da persone senza questa disabilità.

Un esempio per tutti.

A Dicembre 2012, a Houston, in occasione della riunione annuale della trisomia 21, Emmanuel sorprende tutti raccontando le sue avventure e viaggi intorno al mondo, i loro studi e anche del suo violino. Parla anche un po’ in francese e delle opere d’arte che aveva visitato durante il suo soggiorno a Parigi. Risponde alle domande sulla sua vita e di dubbi che altre persone possono avere.

La sua formazione in casa ha dimostrato l’importanza dell’alfabetizzazione precoce.

La sua testimonianza, più per la sua capacità di superamento che per le sue abilità concrete, è uno stimolo e un impulso per molti bambini con Sindrome di Down e le loro famiglie. Non sono sole e sono utili molto più di quanto possano immaginare.

[Tradotto da: http://www.religionenlibertad.com/articulo.asp?idarticulo=31458%5D

12 Risposte a “A 16 anni, parla quattro lingue, suona il violino, tiene conferenze, va a Messa: ‘doveva’ essere abortito perché Down”

  1. CHI SIAMO NOI PER DECIDERE LA VITA DI UN ESSERE…. CHI SIAMO NOI EGOISTI UOMINI A DECIDERE CHI VIVERE O CHI NO…. CHI SIAMO NOI DELINQUENTI DI ANIMO….. CHI SIAMO NOI….!!!!!!—???????…. QUESTA E’ LA RISPOSTA DEL CRISTO VIVENTE…. LA PIU’ BELLA RISPOSTA DATA A CHI VOLEVA CHE LUI NON CI FOSSE PIU’… CHE LA SUA VITA FINISSE NEL BUIO DEL VENTRE MATERNO….. MA I SUOI OCCHI VOLLERO VEDERE LA LUCE…. LE SUE LABBRA VOLLERO PARLARE…. LA SUA MENTE VOLLE PENSARE…. TUTTO LUI VOLLE E VUOLE FARE…. CHE DIO TI BENEDICA …. E BENEDICA TUTTI QUANTI NOI AD ESSERE MENO SELEZIONATORI…. E CARNEFICI…. E SOPRATUTTO ——GRAZI—— I SUOI GENITORI……mariano architetto devita

  2. Giusy Ucci said

    purtroppo ancora tanti si nascondono dietro l’alibi: questo bambino avrà problemi col mondo…. per lui sarà difficile integrarsi e farsi accettare!!!! In realtà i problemi ce l’abbiamo noi verso di loro!!!! siamo noi ad aver paura di non saper gestire una situazione diversa da quelle “normali”… che poi chi sa dire cos’è la normalità….? L’unica definizione che saprei dare è che una cosa è normale quando almeno 60 persone su 100 la pensano allo stesso modo su un argomento….. però di solito non è il pensiero più comune quello più intelligente, giusto e guidato dal cuore…. allora???? riflettiamo tutti…….

  3. lavoro in ambito servizi sociali, noi seguiamo alcuni ragazzi down, sinceramente, alcuni sono come joseph o magari qualche gradino più sotto ma tendenzialmente autosufficenti, pochi riuscirebbero a gestirsi in toto autonomamente, la maggior parte van seguiti in tutto e per tutto, sono abitudinari e facilmente irritabili se la loro routinne viene spezzata, hanno bisogno di essere seguiti 24 ore su 24, la maggior parte di loro si ritrova con genitori anziani, che faticano a seguirli, che si sentono inadeguati nella gestione del proprio caro malato.
    è vero che scegliere se dare la vita ad un bimbo down è una cosa difficoltosa, ma penso che occorra trovarsi nella situazione per sputare sentenze, perchè credetemi, di persone come joseph ce ne sono poche fra i così detti “normali” ancor meno fra i down ed io non mi sento di sindacare sulla decisione di una famiglia in certe situazioni

  4. Anche io sono disabile(AFFETTA DA DISTROFIA)e vi dico che la disabilità fa paura ai cosidetti “sani” e questo ragazzino dimostra l’esatto contrario:ossia che questo “nostro mondo” è molto più “sano” è molto più “intelligente e maturo” della società che vuole tutti “perfetti”.Emmanuel è un vero fenomeno e i suoi genitori devono essere fieri di avere un figlio come lui.Emmanuel ha dato una lezione di vita a tutti.

    • Ti posso capire perché in un certo senso ho una disabilità anch’io, la “disabilità invisibile” della celiachia, che ti porta ad avere una vita diversa dagli altri, a spiegare perché non puoi toccare ciò che ti viene offerto e che anche le stoviglie a parte non sono una mania, ma che basta organizzarsi per vivere una vita normale e gioiosa… con le dovute accortezze. Per me la mia malattia è spesso occasione per parlare della diversità, delle disabilità e del fatto che la vita è sempre degna di essere vissuta.

  5. penso che molti problemi dei down non autosufficienti sia dovuto al fatto che non sono stati educati ad esserlo,ma tenuti in una bolla dagli stessi genitori per chissà quali paure. Le paure ci possono anche essere ma vanno affrontate e risolte presto

    • Tenerli in una bolla è una tentazione di molti genitori di figli disabili. È sbagliato ma come far loro una colpa di ciò? Nessuno inzegna ad essere genitori, a maggior ragione genitore di un disabile. Ci vuole tanto amore, fede e giusta formazione.

  6. […] Da quando ho iniziato il blog, il post più cliccato in assoluto è stato questo: “A 16 anni, parla quattro lingue, suona il violino, tiene conferenze, va a Messa: ‘doveva’ essere…“ […]

  7. COMPLIMENTI AL RAGAZZINO MA ANCHE A CHI LO HA CON AMOREVOLEZZA AIUTATO A PROVARE…NELLA VITA POICHE’ LA FEDE IN DIO E’ ANCHE INCORAGGIAMENTO: OTTIMO!!!! QUESTO RAGAZZINO DOWN E’ FONTE DI SPERANZA E LA SUA RIUSCITA: E’ GIOIA PER NOI CREDENTI AL DIO BUONO!!

  8. […] Dio per tutte queste esistenze che sono di edificazione, come quella di Emmauel, che parla quattro lingue, o quella di Sarah con la sua normalità gioioisa, o quella dell’irresistibile Cristina […]

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