Conoscete Madre Moretta?
Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 31/05/2014
Sabato scorso ho avuto la gioia di pregare davanti alla tomba di Santa Giuseppina Bakhita, una santa africana che ha vissuto gran parte della sua vita in Italia nella prima metà dal secolo scorso. Cliccate qua per conoscere la sua storia.
Nella chiesa dov’è sepolta, a Schio, una suora spiegava ai bambini che si preparavano per la Prima Comunione, la storia della Santa Moretta, raccontandone alcuni episodi inediti, come quello di una mamma di un bambino paralizzato di circa tre anni. Ecco il racconto dell suora.
Il bambino non camminava dalla nascita e la mamma, sapendo della fama di santità di Suor Giuseppina, inventò uno stratagemma per lasciarle il bambino in braccio, confidente nel fatto che il contatto con la suora santa avrebbe portato comunque a qualcosa di buono per il suo bimbo..
“Madre Moretta”, le disse: “Devo andare a fare una commissione urgente, mi può tenere il bambino per dieci minuti? Ma mi raccomando, lo tenga in braccio, non lo lasci andare per nessun motivo”.
Suor Bakhita con gioia prese il bambino in braccio ma, dopo qualche minuto il piccolo cominciò a fare i capricci, non ne voleva proprio sapere di rimanere in braccio alla santa suora. Si muoveva, dimenandosi, al punto che suor Giuseppina dovette metterlo per terra. Fu in quel momento che il bimbo cominciò a correre e a saltare. Non aveva mai camminato prima.
La mamma fiduciosa che non si era allontanata di molto, tornò e vide la suora, ignara della paralisi del bambino, dispiaciutissima per non essere riuscita a tenerlo in braccio come si era raccomandata la mamma.
Edificato da questo racconto, sono entrato nel museo dedicato a Santa Bakhita e tra le decine di testimonianze provenienti da tutto il mondo, questa, mi ha particolarmente colpito e la condivido con voi sperando che possa essere di conforto e aiuto a molte persone con sfide simili a quelle della mamma che racconta.
Parto spontaneo: bimbo bello e sano!
Mi chiamo Donata. Sono una signora indiana, adottata a due anni da una famiglia italiana.
La notte del 15 gennaio 2008, in sogno mi è apparsa una persona nera, ricordo che vedevo solo i suoi denti e i suoi occhi.Subito mi sono chiesta: “Che fra i miei antenati ci sia una persona così nera?”.
Una voce allora mi ha risposto: “Non sono una tua antenata. Tu mi conosci già. Sono stata da te quando eri in ospedale con tuo figlio Raffaele, ancora neonato. Ricordi? Mangiava e vomitava e i medici pensavano di operarlo. Ti ho lasciato una mia immaginetta, tu hai fatto la Novena e Santa Backhita e il bambino è guarito senza interventi. La messaggera che ti ha consegnato l’immaginetta tu l’hai cercata, ma non l’hai più trovata.
Ora vengo a dirti di pregare molto per la tua collega di lavoro, che è incinta e non è sposata. I medici, sia il cardiologo che il ginecologo le diranno di abortire perché, secondo loro, questo figlio non deve nascere.
Tu devi far di tutto perché ciò non avvenga, prega per lei e parlale. Questo sono tempi duri, sono gli ultimi tempi di Satana e dovete star saldi nella preghiera. Poi se ne è andata.
Quando mi sono recata al lavoro, mi sono informata se fosse vero che quella collega era incinta. Sapevo che conviveva e sapevo pure che avrebbe desiderato un figlio, ma la sua salute non era buona. Mi sono messa a pregare per lei.
Una mattina è venuta da me e mi ha detto: “Stanotte ho preso un grande spavento. In sogno mi è apparsa una megera tutta nera, mi ha messo una mano sulla pancia e poi è risalita al cuore, mi ha sorriso con dei denti bianchissimi ed è sparita“.
Io allora le ho spiegato che quella persona era una santa di origine africana, Santa Bakhita. Le ho detto che doveva ringraziare il Signore che gliel’aveva mandata e le ho dato un’immaginetta invitandola a fare una novena, con fede.
Dopo due mesi è ritornata a dirmi che i medici volevano, a tutti i costi, che abortisse4. Le ho ricordato il sogno e le ho detto di ripetere la novena a Santa Bakhita e, a fine agosto è nato un bel maschietto di 3 chili e 800 grammi, con parto spontaneo.
Spero di avervi fatto venire voglia di conoscerla meglio e, di affidarle qualche intenzione…;-)
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