La guerra che si sta combattendo nel mondo in questi tempi – in tutto il mondo – è la guerra tra due vuoti.
Il vuoto dell’Occidente che, abbandonata la fede da più di una generazione, non riesce, nonostante la libertà, il benessere, la democrazia e il riconoscimento dei diritti, a riempire quel vuoto nel cuore dell’uomo che solo Dio può riempire. Ha tolto Dio da tutto e adesso è senza guida pretendendo di esserlo.
Il vuoto dell’Oriente, dilaniato dalla violenza, dalla povertà, dall’ignoranza, dai totalitarismi e dalla guerra in cui le masse si rifugiano in estremismi che danno solo l’illusione di riempirlo perché solo l’Amore di Dio lo può fare. L’Amore, non l’odio, non la collera, non la guerra, quella guerra che non ci guarda più dalla lontananza di un’inquadratura di un reportage ma che adesso ci interpella direttamente.
E’ una guerra tra vuoti.
E riguarda anche noi perché tutti viviamo una mancanza, un’assenza, un vuoto che può riempire solo Dio col suo Amore, ricevuto nella preghiera e in una fede praticata in maniera autentica, essendo veramente disposti a farci riempire e dilatare il Cuore da Dio-Amore.
E’ per questo che sono convinto che l’unica strada per vivere nella pace questo periodo di “guerra tra mondi vuoti”, l’unico modo per affrontare la paura, sia quello di “pregare affinché la preghiera diventi pace”.
La soluzione ce la dà Gesù:
“Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico; ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori” (Mt 5, 43-44).
Possibile umanamente? Forse no, ma non stiamo vivendo in una guerra convenzionale, ci ritroviamo in un conflitto tra forze sovrumane che trascendono il mero meccanismo causa-effetto-reazione. E se la guerra è spirituale, la battaglia e la resistenza devono esserlo altrettanto.
“Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme con i suoi angeli, ma non prevalsero e non ci fu più posto per essi in cielo. Il grande drago, il serpente antico, colui che chiamiamo il diavolo e satana e che seduce tutta la terra, fu precipitato sulla terra e con lui furono precipitati anche i suoi angeli.” (Ap 12,7-9)
Il “drago”, il Male si è oramai infilato, come in delle maschere senza vita, nei vuoti dei cuori degli uomini, nei vuoti dell’Occidente e dell’Oriente, ma ha già perso. Noi saremo così sapienti da schierarci col Dio d’amore che ha già vinto o ci faremo prendere dalla guerra tra questi mondi vuoti?
Lo faremo quando saremo tentati di diffondere notizie di odio tra i media? Lo faremo quando decideremo di nutrire la nostra anima con tanta spazzatura anziché con amore, preghiera, pace e fraternità?
Ci stiamo dentro tutti. Ci sto dentro io quando per mettere a posto la coscienza metto bandierine a favore di questo o quello, quando indignato o impaurito dico la mia su un evento e la sento subito stonare con un altro evento, perché quello che ci sta succedendo in questo periodo storico ha sempre meno senso. Io, per lo meno, non lo capisco, se non imbraccio le uniche armi che ci possano salvare in questo periodo.
Queste armi, come insegna il mio amico Valens, rwandese che ha vissuto il genocidio, sono le uniche che ci permetteranno di scegliere il bene e di poter dire, come lui: “Ho visto a cosa può portare l’odio (…) scelgo la strada della pace piuttosto che quella della guerra”.
E allora vogliamo fare l’unico atto veramente sovversivo per questi tempi?
Non lasciamoci tirare dentro questa guerra tra vuoti e scegliamo il Bene!
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