FERMENTI CATTOLICI VIVI

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Posts Tagged ‘27 gennaio’

«Dobbiamo lottare per ciò che è buono. Il buono deve prevalere, deve prevalere e io ci credo.»

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 26/01/2019

Irena Sendler, figlia di un medico, nacque il 15 febbraio 1910 a Varsavia e morì a Varsavia il 12 maggio 2008.

Fu un’infermiera e assistente sociale polacca, cattolica, che durante la seconda guerra mondiale, organizzò una rete di soccorso, portando in salvo più di 2500 bambini dal ghetto di Varsavia.

Fuori dal ghetto, la Sendler forniva ai bambini dei falsi documenti con nomi cristiani, e li portava nella campagna, dove li affidava a famiglie cristiane, oppure in alcuni conventi cattolici come quello delle Piccole Ancelle dell’ Immacolata a Turkowice e Chotomow.

Annotò i veri nomi dei bambini accanto a quelli falsi e seppellì gli elenchi dentro bottiglie e vasetti di marmellata sotto un albero del giardino di una sua amica di fiducia: Jadwiga Piotrowska, nella speranza di poter un giorno riconsegnare i bambini ai loro genitori.

Nell’ottobre 1943 venne arrestata dalla Gestapo: fu sottoposta a pesanti torture (le vennero fratturate le gambe, tanto che rimase inferma a vita), ma non rivelò il proprio segreto.

Fu condannata a morte, ma venne salvata dalla rete della resistenza polacca attraverso l’organizzazione clandestina Żegota, che riuscì a corrompere con denaro i soldati tedeschi che avrebbero dovuto condurla all’esecuzione.

La storia di Irena Sendler è rimasta sepolta per 60 anni. Pur essendo stata partigiana, la Sendler non condivise mai la politica del  Partito Comunista polacco.

Nel 1965 venne riconosciuta dallo Yad Vashem di Gerusalemme come una dei Giusti tra le Nazioni. Solo in quell’occasione il governo comunista le diede il permesso di uscire dal paese per ricevere il riconoscimento in Israele.

Avvenne grazie alle ricerche degli studenti di una scuola superiore del Kansas nel 1999 che la storia della vita della Sendler fu riscoperta. Furono proprio loro a lanciare un progetto per fare conoscere la vita e l’operato di Irena Sendler a livello internazionale.

Nel 2003 papa Giovanni Paolo II le inviò una lettera personale elogiandola per i suoi sforzi nella resistenza polacca. Il 10 ottobre 2003 le fu conferita la più altra decorazione civile della Polonia: l’Ordine dell’Acquila Bianca e il Premio Jan Karski “Per il Coraggio e il Cuore”.

Fino all’ultimo suo respiro non ha fatto altro che ripetere: «Ogni bambino salvato con il mio aiuto è la giustificazione della mia esistenza su questa terra, e non un titolo di gloria» ed anche: “Avrei potuto fare di più. Questo rimpianto non mi lascia mai.”

(Fonte: http://www.irenasendler.it)

Il “testamento spirituale” di Irena si potrebbe riassumere in questa sua frase: “Dobbiamo lottare per ciò che è buono. Il buono deve prevalere, deve prevalere e io ci credo. Finchè vivrò, finchè avrò forza, professerò che la cosa più importante è la Bontà”.

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27 Gennaio – Memorial Day – Ricordiamo i morti della Shoah e anche chi si è salvato…

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 27/01/2018

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Sir Martin Gilbert

Professore di Storia dell’Olocausto a Londra, biografo di Winston Churchill e autore di più di settanta libri, Sir Martin Gilbert è considerato uno dei massimi esperti della Seconda Guerra Mondiale. Gilbert, di origine ebrea, ha dedicato gran parte della sua vita a riclassificare documenti e a verificare testimonianza sulla storia ebraica, affermando con certezza che la Chiesa Cattolica aiutò attivamente per salvare migliaia di ebrei.

“Come storico ebreo, per molto tempo ho sentito il bisogno di far conoscere pienamente il fattivo aiuto dei cristiani agli ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale, e anche la storia degli uomini implicati in questi salvataggi”, sostiene Gilbert.

giornata-memoriaLo storico assicura che il ruolo del Vaticano, attraverso i suoi rappresentanti, fu cruciale: “All’inizio erano preoccupati soprattutto del destino degli ebrei che si erano convertiti al cristianesimo, poiché i tedeschi continuavano a trattarli come ebrei, deportandoli. Quando il delitto fu evidente, il Vaticano non si limitò ad esprimere la sua preoccupazione per il massacro ma incoraggiò i rappresentanti pontifici di tutta Europa a fare tutto il possibile a favore dei perseguitati“, afferma Gilbert, in controtendenza rispetto alla campagna di accuse a Papa Pacelli.

“Pio XII pensò – a mio parere correttamente – che il suo intervento diretto avrebbe avuto conseguenze disastrose sotto forma di rappresaglia e intensificazione della persecuzione. Scomunicare Hitler non avrebbe portato che a una crescita della persecuzione contro i cattolici sotto la sua sfera di dominio”.

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Wiktoria e Jozef Olma, assassinati con la famiglia, per aver nascosto otto ebrei

I sacerdoti e i vescovi cattolici lavorarono per salvare gli ebrei di ogni paese in cui fossero minacciati, compresi Francia, Italia e Polonia, l’unico paese in cui fosse vigente la pena di morte per chi avesse aiutato gli ebrei.

E ricorda il caso della famiglia Ulma, in processo di beatificazione: “Jozef Ulma, insieme a sua moglie Wiktoria, incinta, e ai suoi sei figli, vennero massacrati nel 1944 dai tedeschi a Markowa per aver nascosto in casa otto ebrei”. La salvezza di molti di essi fu possibile grazie a persone eroiche come gli Ulma.

In Ungheria, il nunzio pontificio Angelo Rotta, condusse uno sforzo diplomatico che salvò più di 100.000 ebrei. In Francia la Chiesa Cattolica fu molto attiva quando ci fu da salvarne decine di migliaia e in Italia, chiese e monasteri furono i primi a salvare tante vite.

Quando le SS arrivarono a Roma, la Santa Sede prese sotto la sua protezione centinaia di migliaia di ebrei accogliendoli in Vaticano, e a sua volta incoraggiava tutte le istituzioni cattoliche di Roma a proteggerli. Grazie a queste iniziative, meno di un quarto di tutti gli ebrei romani vennero imprigionati o deportati.

La Chiesa Cattolica era al centro di questa grande operazione di salvezza. La definirei un’opera santa. L’ultima volta che sono stato a Roma ho pensato che sia arrivato il momento di apporre delle targhe commemorative negli edifici in cui tanti ebrei sono stati nascosti e hanno potuto salvarsi…”

Tradotto da: http://www.religionenlibertad.com/articulo.asp?idarticulo=23993

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