Avvento tempo di attesa.
Attendiamo un Dio che si è fatto bambino, e questo mi porta ogni anno a pensare a quando mia moglie e io attendevamo l’arrivo di nostra figlia, ormai quattordici anni fa.
L’attesa ci prendeva tutto e tutti: partiva dal cuore e si riverberava sulle cose, sull’uso del tempo, sulle priorità, sulla casa; tutto volgeva alla preparazione dell’arrivo della nostra attesa figlia.
Non era uno stare fermi passivamente aspettando qualcosa ma un fare tutto in funzione di quel “qualcosa” che stava arrivando proprio da noi…
Non è l’Avvento più o meno la stessa cosa?
Solo che si attende Qualcuno che, nella misura in cui Gli avremo preparato un posto, verrà, crescerà e darà senso, vita, salvezza a queste nostre vite piene di tutto ma non dell’Essenziale.
Per poter preparare quel posto, custodirò il silenzio a partire dai social e da tutto ciò che ruota attorno alla rete.
Il blog resterà silente – per questo motivo – almeno fino a Natale.
Uniti nella preghiera, ogni giorno, vi auguro un Avvento avventuroso nella preparazione della via del Signore, nel sereno lavoro per raddrizzare quei sentieri che non portano a Lui, nella pace e nella gioia di chi attende con amore l’arrivo dell’Amore.
Posts Tagged ‘albero di Natale’
Attendere con amore l’arrivo dell’Amore
Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 01/12/2018
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Tutto pronto per un Natale perfetto
Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 19/12/2015
Ci siamo quasi al Natale, ed è tutto pronto, tutto pronto per un Natale perfetto.
Il panettone coi canditi per mio cognato, quello senza canditi per mio cugino, il pandoro per mia moglie che se-non-c’è-non-è-Natale, il torrone per me che lo adoro, il torrone morbido per la suocera che i denti non sono più quelli di una volta.
L’albero, grande, perfetto, già fotografato e postato su Facebook con decine di “mi-piace” e su tutti i gruppi Whatsapp, scintilla a intermittenza con le sue lucine made in China, quest’anno l’ho fatto anche in ufficio, e oltre ai “like”, lo hanno pure condiviso su Facebook..
Per il 24 la spesa è stata fatta e pesce e crostacei aspettano in freezer per fare bella figura sulla mia tavola per cui ho già provveduto con tovaglia, piatti, bicchieri, tovaglioli natalizi e con dei deliziosi fermaposto che faranno invidia alle tavole apparecchiate dell’Hilton.
Per il 25 è tutto a posto, il menu da far invidia a Vissani e alla Parodi è già pronto, i regali per figli, nipoti, per i figli dei colleghi… Tutto pronto per un Natale perfetto, anche la tombola, le carte e i giochi di società, non manca nulla per un Natale perfetto e…
…
Stop!
In coda al semaforo accendo la radio in macchina e quasi per errore becco Radio Vaticana che trasmette l’urlo accorato e innamorato di San Giovanni Paolo II:
“Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo!”.
Ecco cosa manca, CHI manca per un Natale perfetto, il GRANDE ASSENTE DEL 25 DICEMBRE.
In coda al semaforo… Rallentato, fermato da un seccante contrattempo.
Ma… Non è che per accogliere il “defenestrato” del 25 Dicembre dobbiamo rallentare, fermarci?
Il Bambinello.
I bambini ci impongono di rallentare, di fermarci.
Sarà per questo che prepariamo tutto per un Natale perfetto tranne che una mangiatoia, nel nostro cuore, per il GRANDE ASSENTE DEL 25 DICEMBRE?
Corriamo il rischio e non lasciamo il grande assente del 25 Dicembre fuori dalle nostre case e dai nostri cuori.
«Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo» (Gv 1,9)
Corriamo anche noi il rischio di essere illuminati da questa luce speciale per cui nessuno ci farà pagare una bolletta e che non si estingue.
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“Chi ha paura del bambinello?”
Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 06/12/2014
Un post scritto qualche anno fa, sempre attuale… Purtroppo…
E anche quest’anno è arrivato il momento della recita natalizia a scuola di mia figlia.
Ero felice di essere riuscito a prendermi un giorno di permesso per potervi partecipare senza l’ansia di dover scappar via per recarmi al lavoro.
E così alle 9.30 ero a scuola, con tutta la mia famiglia, pronta a commuoversi, come da copione, alla recita del loro tesoro.
Tutto è pronto, il sipario scintillante di fili d’oro ed i le stelle si apre e i nostri cuccioli tutti in fila cantano convinti una bella canzoncina natalizia: è Natale e a Natale si può dare di più…… Praticamente impossibile non commuoversi…
Parte la recita e vari personaggi si interrogano su cosa sia il Natale.
– Cos’è il Natale, dice una stella? Non sai cos’è? E’ la festa più bella che c’è – risponde la Luna
– Per me il Natale è neve – dice la nuvolina.
– Per me è darsi la mano – dice Sole.
– Sono d’accordo, il Natale è donare – dice Marte.
– Per me Natale è Pampepato! – dice Mercurio.
– E io aggiungo il Panettone – dice Giove.
…
E così via con Venere, Saturno e altri pianeti ognuno dei quali diceva la sua.
Poi la canzoncina su Babbo Natale con le renne che corrono nel cielo tutte contente (contente di cosa che nel peggiore dei casi gli tocca farsi un mazzo incredibile?).
Comunque, i bambini erano deliziosi, come sempre, anche la recita era decisamente bellina, suggestiva, tutto ok. Ma Gesù?
Il grande assente del 25 Dicembre è stato cassato anche dalla scuola di mia figlia.
Ora.
Mi si potrebbe dire che sono il solito teocon che rompe le scatole, e forse è vero ma non si può negare un fatto:
Il Natale o la nascita – come la si voglia chiamare – di Colui che ha diviso la storia a metà, è un fatto storico, per tutti, credenti o non, atei o agnostici, ebrei o musulmani.
Mi è stato detto da una maestra che la scelta si è imposta perché ci sono bambini di altre religioni. Giusto, ma il Natale resta un fatto storico, quello della nascita di Gesù, comunque lo si voglia intendere. Non penso che un genitore ebreo si offenderebbe visto che la sua religione considera Gesù un ebreo giusto e un profeta (il padre di una compagna di mia figlia, ebreo osservante, non avrebbe avuto nulla in contrario, da uomo intelligente che è), e neanche un musulmano, visto che il Corano rispetta e venera Gesù e la Vergine Maria. E l’ateo non dovrebbe avere problemi al sentir nominare la nascita di quello che comunque sia, è un personaggio storico realmente esistito.
Conclusione: è giusto che la scuola sia laica, ma perché eliminare ogni riferimento- anche neutro – all’unico che ha diritto di essere festeggiato a Natale?
Perché CENSURARE LA STORIA per PAURA?
Chi ha paura del grande assente del 25 dicembre?
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L’albero di Natale. E’ vero che si tratta di una tradizione pagana?
Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 20/12/2012
Niente di pià falso! Infatti l’albero di Natale si collega a un’antica tradizione religiosa: la rappresentazione medievale della storia del peccato originale nel Paradiso che veniva proposta prima della Messa di Mezzanotte davanti ai portali delle chiese.
Vi si presentavano Adamo ed Eva, il tentatore, il cherubino che tiene chiuso il Paradiso, e nella scena compariva l’albero il cui frutto diveniva l’incentivo al peccato originale.Questo avveniva perché si voleva presentare ai fedeli tutta la storia della salvezza, che cominciava da quella rottura iniziale dell’amicizia tra l’uomo e Dio che la Bibbia narra col racconto di Adamo ed Eva e l’arrivo del Salvatore tramite la nuova Eva che è sua Madre Maria.
Poiché il 24 Dicembre era difficile trovare un melo in fiore, si ricercò un albero diverso, e negli anni si impose la scelta delsempreverde abete. All’abete si appendeva una mela o parecchie mele.
Così questo tipo di rappresentazione conferì all’albero di Natale il suo significato cristiano: nella Notte di Natale il peccato dell’uomo è stato espiato per mezzo dell’incarnazione di Cristo.
(Ispirato qua e là da “Buon Giorno” di Padre Pino Pellegrino)
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