FERMENTI CATTOLICI VIVI

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Posts Tagged ‘allegria’

«Gesù dice: “Io sono la via”. Noi dobbiamo riuscire a vedere quella via. E la Chiesa esiste per indicarla, come un direttore d’orchestra.»

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 08/10/2018

Nel solito tavolinetto in fondo alla chiesa in cui mi reco ogni mattina ho trovato “Credere”, settimanale collegato a Famiglia Cristiana la cui copertina era dedicata a Beatrice Venezi, direttrice d’orchestra che la rivista “Forbes ha inserito tra i cento giovani che saranno i leader del futuro.

«Anche quando dirigo, amo vestirmi in lungo”, ha dichiarato la musicista a Credere, “Voglio che l’orchestra mi percepisca come donna sin dal momento in cui entro dalla porta e mi dirigo verso il palco».

Manifestando la propria fede senza complessi e con la stessa eleganza naturale e sobria con cui si presenta al pubblico, afferma:

«A noi giovani, sempre in movimento e a volte un po’ smarriti, è necessaria una Chiesa che indichi con sicurezza la via. Senza strada non si arriva a nessuna meta. Gesù dice: “Io sono la via”. Noi dobbiamo riuscire a vedere quella via. E la Chiesa esiste per indicarla, come un direttore d’orchestra».

Continua Beatrice rispondendo alla rivista Credere:

«Da giovane credente, mi auguro che la Chiesa abbia il coraggio di essere se stessa e di rivolgersi ai giovani, ma anche a tutti gli adulti, con una proposta alta e di qualità, senza mai abbassare il livello della fede fino a banalizzarlo. Le piazze si possono riempire così, alzando il livello della proposta.»

«Quando ho bisogno di riflettere, di ritrovarmi, torno a leggere un testo che s’intitola “Il cammino”, di san Josemaria Escrivà de Balaguer, il fondatore dell’Opus Dei. Parla di carattere e di direzione, di vita interiore e soprannaturale, di fede e anche di allegria. Ci ritrovo le mia radici.»

Carattere.

Direzione.

Vita interiore.

Vita soprannaturale.

Fede.

Allegria.

Riempie il cuore vedere che siano tra gli obbiettivi e i punti di riferimento di una giovane di talento che trova risposta nella fede e nella Chiesa.

Un bel modello per i nostri ragazzi no?

(Il testo tra virgolette è stato preso da: Credere, Anno VI, N. 39, Settembre 2018, pagg. 6-11)

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Pregare, lavorare, sorridere

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 12/09/2014

01_GPII_pregareI tre verbi di San Giovanni Paolo II nei ricordi di Joaquin Navarro Valls ex portavoce del Papa santo.

“Pregare, lavorare, sorridere”.

Con questi tre verbi Joaquin Navarro Valls ha riassunto la biografia di Karol Woytila, intervenendo alla presentazione del libro “Accanto a Giovanni Paolo II”.

PREGARE

Vedere pregare Giovanni Paolo II – ha testimoniato il suo portavoce – era come afferrare un’infinitezza in cui lui si immergeva e permetteva di vedere dove andava il suo sguardo.”

“Non parlava quasi mai della sua interiorità”, ha detto Navarro Valls, “ma un giorno, a proposito della santa Messa mi ha detto: ‘E’ IL BISOGNO PIU’ PROFONDO DELLA MIA ANIMA’.

In Giovanni Paolo II, in altre parole, “la preghiera non appariva come un’attività a sé, ma come un’attività che teneva unita tutta la sua vita, dava senso e direzione a tutta la sua esistenza.

Perfino un agnostico come Michail Gorbaciov era arrivato a dire che la sua filosofia politica era fortemente sostenuta dalla sua spiritualità“.

02_GPII_lavorarePoi Navarro Valls ha raccontato dell’abitudine di Giovanni Paolo II di sostare alcuni minuti in preghiera, inginocchiandosi nella sua cappella privata, prima e dopo il pranzo e la cena: “Un giorno lo stavo aspettando durante una di queste soste, che però invece di due o tre minuti è durata dieci minuti. E il Papa a un certo punto mi ha detto: ‘Mi scusi, mi ero scordato che lei era qua’“.

LAVORARE

Lavorare, il secondo verbo.

“Il suo impegno era instancabile”, ha riferito l’ex direttore della sala stampa della Santa Sede: “Non solo nei grandi viaggi ma giorno per giorno, dalla Messa mattutina fino a tarda notte.

Alla sera trascinava i piedi, e non solo negli ultimi anni. Non sapeva perdere un minuto e non aveva mai fretta!”

03_GPII_sorridereSORRIDERE

Riguardo all’ultimo verbo essenziale per capire appieno la sua biografia, “sorridere”, Navarro Valls ha citato una frase di Benedetto XVI: “Nelle sue conversazioni c’era sempre spazio per il buon umore”.

“Era un uomo allegro, e fu allegro sempre”, ha confermato Navarro Valls, affermando che “una teologia dell’allegria” dovrebbe sempre far parte del bagaglio di “una persona che crede sul serio”.

A riprova del fatto che Giovanni Paolo II sapesse sorridere, il suo portavoce ha raccontato un episodio accaduto durante l’incontro con una persona “molto importante”.

Ricevuta in udienza, querst’ultima ha detto al Papa, che a quell’epoca aveva già il bastone: “Santità, la trovo molto bene”. E il Papa santo, di tutta risposta: “Ma lei pensa che non mi veda come sono combinato?”.

(Tratto da Fraternità, organo ufficiale dell’Associazione U.N.I.T.A.L.S.I., n. 2 marzo/aprile 2014)

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