FERMENTI CATTOLICI VIVI

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Posts Tagged ‘Beati Voi’

«Quando ricevo cattiverie capisco che lì c’è una persona che deve allenarsi all’amore…»

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 14/04/2019

L’altra sera guardando la puntata di Beati Voi presentata dall’amica Beatrice Fazi, ho capito, ascoltando la testimonianza di Annalisa Minetti quale debba essere l’atteggiamento più adeguato nei confronti dei cosiddetti “hater”.

“Il dolore non dev’essere fine a se stesso ma deve essere il mezzo con il quale io miglioro la mia vita e migliorare la vita di chi può vedere e non lo fa.

Credo che queste persone (gli haters) debbano essere accolte per provare una cosa che probabilmente non provano e che è l’amore e capire che l’espressione più grande dell’amore è il perdono.

Quando ricevo cattiverie capisco che lì c’è una persona che deve essere amata, deve allenarsi all’amore…

La vera medaglia che porto al collo è il mio rosario, è la mia fede, e non è limitarsi alla religione in sé e per sé ma raccontare che cos?’ l’amore, coi suoi benefici…”

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«Quel giorno sono caduto in ginocchio davanti al mio cuore»

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 16/03/2019

Ventuno minuti e trenta secondi preziosi che vi consiglio di seguire con attenzione, in cui una garbata e attenta Beatrice Fazi (#BeatiVoi su #TV2000) intervista Tim Guénard, un uomo la cui vita dimostra che Dio tende la mano tante volte nella vita ma che bisogna avere l’umiltà e il coraggio di saperla afferrare.

Se vi ha toccato il cuore, suggerisco di leggere questo post pubblicato nel 2012 e quest’altro in cui racconta la sua storia con altri particolari sconvolgenti e meravigliosi.


«Mi sono strappato un capello e (…) ho capito di essere unico.»

«Dio ha messo davanti a me sette persone buone e io ho seguito il sentiero dell’amore.»

«I disabili sono i primi che mi hanno trattato in modo normale.»

«Quando mi dissero – Vieni a vedere Gesù – sono andato; pensavo che mi volessero presentare un muratore portoghese che si chiamasse Gesù…»

«Facevo 75km, andavo da quel prete ma non gli parlavo, lo guardavo negli occhi, era bello guardarlo pregare.»

«Quel giorno sono caduto in ginocchio davanti al mio cuore.»

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«Sono scattato ad amare!»

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 23/02/2019

Pietro è un ragazzo come tanti, frequenta la parrocchia a fa il chierichetto, ma un chierichetto speciale, come ricorda don Giovanni D’Annunzio, suo direttore spirituale: “Pietrino l’ho conosciuto ad Ornano Piccolo quando ogni lunedì andavo a celebrare la Santa Messa, dopo aver preso in macchina le Suore. Era il mio chierichetto! A dire il vero, un po’ speciale, perché, dopo la proclamazione del Vangelo, qualche volta mi rivolgevo a lui e gli chiedevo cosa gli dicesse quella pagina. Nel 1978, al primo Campo dei ragazzi ad Atri, non poteva mancare. Infatti rinunciò alla bici per potersi pagare il suo primo campo. Non voleva avere idoletti nel suo cuore! Il cuore di Pietrino era solo per Dio, solo per amare.”
Un ragazzo normale, Pietro, che scopre un ideale e lo segue immediatamente e con slancio. Scopre la fonte dell’Amore e motiva la sua risposta con disarmante slancio giovanile: “Sono scattato ad amare!”.
Nel 1977  consegna al Vescovo di Teramo l’impegno di “incendiare” d’amore tutti i giovani della Diocesi.
Nella quotidianità, attraverso l’attenzione costante agli altri, Pietrino impara a morire a sé stesso per lasciare vivere Gesù. È l’allenamento dell’anima a dare la vita nella laicità cristiana. Dio gliela chiede il 20 Agosto 1984, mentre Pietrino è al mare, a Silvi Marina, con gli amici.
Così ricorda l’arrivo della notizia Don Giovanni D’Annunzio, suo direttore spirituale:  “Quando Stefania, sua cugina, per telefono mi comunicò la notizia della sua morte, sperimentai che da una parte vivevo l’abbandono, dall’altra che da quel momento partecipavo anch’io della sua vita in Cielo. Per alcuni mesi quando, per qualche attimo, uscivo fuori dall’amore, avvertivo che lui mi sorrideva dal Cielo, quasi a volermi dire: “Cerca di rimanere fedele a quanto mi hai insegnato!”.
Dopo pochi giorni da quel 20 Agosto del 1984 sono tornato nella sua casa. Ho trovato Adelina, sua madre, che piangeva ed ho subito detto che non ero venuto per piangere e che lei poteva imitare la Madre di Gesù, che perde il Figlio, ma si apre agli altri. E Adelina: “La Madonna è la Madonna!”. Ho risposto: “Provaci!”. Ed abbiamo pregato insieme. E dopo 32 anni tra lacrime, singhiozzi, ribellioni, ripartenze e speranze, è diventata la madre di tutti quei ragazzi e giovani che sono passati per i campi-scuola. Tutti hanno ricevuto una “carezza” da lei e da sua sorella Derna.”
La santità di questo giovane innamorato di Dio aveva trasformato il dolore in amore, un amore fecondo che porta ancora frutti. Quella che agli occhi del mondo sembra una vita spezzata, fa sì che ancora oggi giovani, ragazzi, famiglie, sacerdoti avvertano che, come il “chicco di grano che muore”, è nata una nuova comunione profonda tra Cielo e Terra, tra il Paradiso e l’Abruzzo.
Ogni anno il 20 Agosto in tantissimi, si ritrovano presso la tomba di Pietrino, in verità una cappella e una “finestra” spalancata verso il Cielo, per pregare, riflettere e riscoprire, grazie a Pietrino, la nostra comune normale chiamata alla santità.
Una frase che riassuma la breve, intensa vita di questo ragazzo normale? Era un ragazzo normale scattato ad amare, perché aveva Gesù nel cuore.
Un altro santo dei giorni nostri, un santo normale che ci mostra i “piccoli passi possibili” per la santità.

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“Sono appassionato di Cristo…”

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 14/07/2015

Padre Maurizio Botta a Beati Voi: “Beati gli afflitti”

“Io sono innamorato di Cristo, io sono appassionato di Cristo… Io quando sento le parole di Cristo… mi spacco… io voglio capire, sono ossessionato dalla sua volontà, cioè io voglio capire che cosa voleva dire quando lui diceva certe cose…”

 

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“Lui immaginava altro e chi sono io per dire di no a Dio?”

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 01/07/2015

Ricordate Cristina Acquistapace?

Nel 2009 ospite di “A sua immagine” spiazzava tutti con la frase: “Mamma, io sono fortunata ad essere nata nel ’72 perché se nascevo oggi l’amniocentesi mi fregava”.

Ne parlavamo anche qua, quando raccontavamo la sua storia di consacrata speciale con un’ala in più.

Cristina continua a spiazzarci con le sue frasi semplici e sapienti durante la sua partecipazione a Beati Voi.

 

Perché i puri di cuore vedranno Dio? – “Perché non avendo cattiveria nel loro cuore sono incapaci di vedere la cattiveria negli altri.”

Lui immaginava altro e chi sono io per dire di no a Dio?

L’uomo guarda l’apparenza, Dio guarda il cuore…”

Ed ora, le beatitudini di Cristina Acquistapace.

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