FERMENTI CATTOLICI VIVI

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Posts Tagged ‘#centenariodifatima’

«Il Rosario, grande esorcismo sul mondo»

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 05/01/2018

«Possiamo ben dire che sarebbe in errore chi pensasse che la missione profetica di Fatima sia conclusa; Fatima non è finita! Fatima è ancora da compiersi, perché il Cuore Immacolato di Maria non ha ancora trionfato pienamente.» (…)

«Se Dio vuole che tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della Verità, la scimmia di Dio, il demonio – che c’è, che è presenza personale e drammaticamente sempre operante – vuole esattamente il contrario!

Vuole, cioè, che tutti gli uomini siano dannati eternamente e rimangano nelle tenebre della menzogna.

Per tale ragione, la Beata Vergine Maria, per il nostro bene, ha mostrato chiaramente qui a Fatima, la possibilità reale della perdizione definitiva, del rifiuto definitivo di Dio e della Sua salvezza.

Ricordare questo non è fare terrorismo ma compiere un atto di misericordia, un atto d’amore. Potrebbe forse la santa Vergine pronunciare anche una sola parola che non sia di vibrante amore?

Se Cristo ha già sconfitto definitivamente il male e la morte, la Chiesa unita a Lui, ne prosegue l’opera di annuncio e di salvezza.

La preghiera e in particolare la preghiera del Rosario…, litanicamente e amorosamente ripetuta, è anch’essa un grande esorcismo sul mondo, un avvolgere in una rete d’amore gli uomini, i luoghi e la storia, lo spazio e il tempo, perché nulla si sottragga all’universale volontà salvifica di Dio e perché i cuori, plasmati dal benedetto nome di Maria, si aprano all’incontro con il Salvatore.

Anche in questo senso Fatima non è compiuta! Perché non è compiuta la missione della Chiesa, che vivrà fino alla fine dei secoli, in ogni circostanza storica e nonostante ogni avversità della cultura e del potere.

(Card. Mauro Piacenza, La Voce, n. 6/2017)

Collaboriamo anche noi

al trionfo del

Cuore Immacolato di Maria

pregando il Rosario?

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L’Afghanistan consacrato al Cuore Immacolato di Maria

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 28/12/2017

Per la prima volta un paese musulmano, focolaio dell’Islam radicale, è stato consacrato al Cuore Immacolato di Maria, in occasione del centenario dell’ultima apparizione della Madonna a Fatima.

La cerimonia si è tenuta presso la cappella della nostra ambasciata a Kabul, con la presenza del primo consigliere dell’Ambasciata d’Italia e del cappellano della base NATO. Presenti anche tutte le suore della missione, fra le quali la nostra consorella suor Mariammal, e tanti fedeli.

Inoltre, «molti, in ogni parte del mondo, erano uniti spiritualmente con noi», racconta padre Giovanni Scalese, ordinario della missione “sui juris” dell’Afghanistan, il sacerdote barnabita già missionario in India e nelle Filippine:

«Quest’anno è il centenario di Fatima, oggi è l’anniversario dell’ultima apparizione: perché non consacrarci, come individui e come comunità cristiana, e consacrare questo paese al Cuore Immacolato di Maria per ottenere la sospirata pace?

Ci spinge la convinzione che le situazioni più difficili e intricate si possano risolvere da un momento all’altro, senza il minimo sforzo umano. Chi dirige la storia è al di fuori dalla storia. (…) Viviamo un momento storico importante, la consacrazione al Cuore Immacolato di Maria ci aiuta a vivere il nostro tempo in maniera più consapevole e nella totale disponibilità alla volontà di Dio.»

La situazione dei cristiani in Afghanistan è molto angosciosa. Il paese non riconosce alcun cittadino afgano come appartenente al cristianesimo, legalmente non gli è consentito di convertirsi.

I musulmani che cambiano fede commettono il crimine di apostasia. Ci sono alcuni casi di conversione ma solo in segreto; e comunque i convertiti al cristianesimo rimangono giuridicamente musulmani.

C’è solo una chiesa legalmente riconosciuta in Afghanistan, che si trova all’interno del quartiere diplomatico, e non è aperta ai cittadini locali.

Preghiamo per i cristiani perseguitati o non liberi di professare la loro fede.

(Fonte: “La Voce”, delle Figlie si S. Maria della Provvidenza, Anno LXI, n. 6/2017)

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Il 13 luglio la Madonna è venuta a ricordarci una realtà dimenticata…

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 13/07/2017

Il 13 luglio la Madonna è venuta a ricordarci una realtà dimenticata, l’inferno, non per metterci paura, ma per dirci la verità.

Il 13 luglio alla Cova da Iria, verso mezzogiorno, sono presenti alcune migliaia di fedeli. Il padre di Francesco e di Giacinta, Manuel Marto, è presente accanto ai figli; la madre di Lucia, Maria Rosa dos Santos, assiste da lontano per non farsi riconoscere.

Suor Lucia scrive nella IV Memoria:

Poco tempo dopo che eravamo arrivati alla Cova da Iria, presso il leccio, in mezzo ad una grande folla, recitando il rosario, vedemmo il riflesso della solita luce, poi la Madonna sul leccio.

– Che cosa volete da noi ? Le chiesi.

– Voglio che veniate qui il 13 del mese prossimo, che si continui a recitare il rosario tutti i giorni in onore di Nostra Signora del Rosario, per ottenere la pace nel mondo e la fine della guerra, perché Lei sola può soccorrervi.

– Vorrei domandarvi chi siete e di fare un miracolo perché tutti credano che ci apparite.

– Si continui a venire qui tutti i mesi. Al mese di ottobre dirò chi sono, quello che voglio e farò un miracolo che tutti potranno vedere per credere.

– A questo punto formulai alcune domande [alla Madonna]; non ricordo quali. Quello che ricordo è che la Madonna disse che bisognava recitare il rosario per ottenere queste grazie durante l’anno. Essa poi continuò:

– Sacrificatevi per i peccatori e dite spesso, specialmente quando fate un sacrificio: O Gesù è per amor vostro, per la conversione dei peccatori, ed in riparazione per i peccati commessi contro il Cuore Immacolato di Maria.

Dicendo queste ultime parole aprì di nuovo le mani come aveva fatto il mese precedente.

Il riflesso [della luce] parve penetrare nella terra e vedemmo come un oceano di fuoco. Immersi in quel fuoco [vedevamo] i demoni e le anime [dannate]. [Queste] erano come bragia trasparente, nera o bronzea, e avevano forma umana. Erano come sospese in questo incendio, sollevate dalle fiamme che uscivano da loro stesse insieme a nubi di fumo. [E poi ] ricadevano da ogni parte, come le scintille nei grandi incendi, senza peso né equilibrio, in mezzo a grida e gemiti di dolore e di disperazione che facevano orrore e tremare di paura. (È alla vista di questo spettacolo che devo aver lanciato quel grido “Ahi” che si dice aver inteso da parte mia). I demoni si distinguevano [dalle anime dannate] per le forme orribili e ripugnanti di animali spaventosi e sconosciuti, ma trasparenti, come dei neri carboni trasformati in bragia.

Questa visione non durò che un momento, grazie alla nostra buona Madre Celeste che nella prima apparizione ci aveva promesso di portarci in Cielo, senza di che credo che saremmo morti di spavento e di paura. Spaventati e come per chiedere soccorso abbiamo alzati gli occhi verso la Madonna che ci disse con bontà e tristezza:

– Avete visto l’Inferno, dove vanno le anime dei poveri peccatori. Per salvarli Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato. Se si fa quello che vi dico molte anime si salveranno, ci sarà la pace. La guerra finirà. Ma se non si cessa di offendere Dio allora sotto il regno di Pio XI ne comincerà un’altra peggiore.

Quando vedrete una notte illuminata da una luce sconosciuta allora sappiate che è il grande segno che Dio vi dà che sta per punire il mondo dei suoi delitti per mezzo della guerra, della carestia e delle persecuzioni contro la Chiesa e il Santo Padre.

Per impedirlo verrò a chiedere la conversione della Russia al mio Cuore Immacolato e la comunione riparatrice dei primi sabati del mese. Se si darà ascolto alle mie richieste allora la Russia si convertirà e ci sarà la pace, altrimenti la Russia diffonderà i suoi errori per tutto il mondo, provocando guerre e persecuzioni contro la Chiesa. I buoni saranno martirizzati, il Santo Padre dovrà soffrire molto, parecchie nazioni saranno annientate.

Alla fine il mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre mi consacrerà la Russia che si convertirà e sarà concesso al mondo un certo periodo di pace. Nel Portogallo si conserverà sempre il dogma della fede, ecc.. Questo non ditelo a nessuno; a Francesco, sì, potete dirlo.

Quando reciterete il rosario dite dopo ogni decina:

O Gesù mio, perdonateci, salvateci dal fuoco dell’Inferno, conducete in cielo tutte le anime, soprattutto quelle che più ne hanno bisogno.
Seguì un istante di silenzio, e poi io domandai :

– Vostra Grazia, non mi domandate niente di più?

– No, per oggi non ti chiedo altro.

E, come le altre volte, cominciò ad innalzarsi in direzione del levante fino al momento in cui disparve nell’immensità del firmamento.

(Fonte: http://www.reginamundi.info)

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“Non abbiate paura!”

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 20/04/2017

13 maggio 1917 – 13 maggio 2017

Centenario dalla prima apparizione a Fatima della Vergine Maria, ed entriamo nel centesimo.

“Quel che m’è piaciuto più di tutto, fu di vedere Nostro Signore in quella luce che la Nostra Madre ci mise nel petto. Voglio tanto bene a Dio!” (Francesco, dalle Memorie di Suor Lucia, I, 42 e 126)

 

 

“A me sembra, ma dico solo quello che penso io perché non me lo ha detto la Madonna, che Medjugorje venga come mano prolungata di Fatima e che la Madonna porti a termine qui, quello che ha incominciato a Fatima. Ma questa è una mia opinione.” (Mirjana Dragicevic a Padre Livio Fanzaga, in un’intervista di qualche anno fa).

…E io concordo pienamente con l’opinione di Mirjana.

“Siamo ancora dentro le profezie di Fatima” (Papa Benedetto XVI)

Aggiungo un bell’intervento di Don Leonardo Maria Pompei che vale la pena seguire fino in fondo.

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“Molti dei nostri perché non avranno risposta, ma se ci arrendiamo (come Francisco), andrà tutto bene”

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 04/04/2017

In occasione della ricorrenza del beato Francesco Marto di Fatima, riporto un brano di un’intervista di EWTN a Angela de Fatima Coelho, postulatrice per la causa di canonizzazione di Jacinta e Francisco, in cui parla della santità del veggente bambino e di alcune lezioni che possiamo imparare da lui.

Quanto sono fedele alle grazie ricevute da Dio, sebbene per le mani di Maria?

Contrariamente all’opinione diffusa, il semplice fatto di vedere la Madonna non rende santi. Ci sono esempi di veggenti che non lo sono diventati. “Ciò che ha reso i bambini santi è stata la loro fedeltà, la loro reazione, il modo in cui hanno risposto alle grazie ricevute. Ognuno di noi riceve delle grazie, ma come rispondiamo ad esse? La chiave è nel loro abbandono a quanto hanno visto e udito.”

Sono felice delle grazie che Dio mi ha concesso o mi paragono costantemente agli altri?

Le vite sante dei veggenti Grancisco e Jacinta di Fatima hanno molto da insegnarci, dice Sister Angela, postulatrice della causa di caninozzazione di entrambi.

“Francisco non ha mai sentito la Madonna”, dise Sister Angela. “La vedeva ma non riusciva a sentirla. Questo non lo ha mai disturbato. In questo mondo siamo costantemente chiamati a essere ‘i migliori’, se non lo siamo pensiamo subito: ‘Non sono degno, sono immondizia.’ Francisco era così umile da accettare questo ruolo apparentemente minore nella storia di Fatima.

Lui era amato da Dio, per cui non gli importava se non riusciva ad ascoltare, e non si sentì mai umiliato. Non si sentì mai da meno delle sue cugine Lucia e Jacinta. Non chiese mai a Dio: ‘Perché loro e non io?’. Uno dei nostri maggiori errori è quello di paragonarci agli altri. Questo è orgoglio. Secondo me, tra i tre, quello che ha capito maggiormente Dio, che ha avuto una conoscenza più profonda del mistero di Dio, è stato Francisco Marto.”

La suora sottolinea un altro problema con la “Gotta Be #1 mentality” (mentalità del “devo-essere-primo”, n.d.t.): “Che ne è dei milioni di persone che non sono il numero uno? Sono condannate all’infelicità? Dio ci chiama ad essere felici. La buona notizia è il vangelo della gioia. Questo è il grande messaggio della Pasqua!”

Quando mi capitano cose che non mi piacciono, chiedo delle spiegazioni a Dio?

La madre di Francisco disse a Sister Angela che, all’inizio, Francisco non vedeva la Madonna. Quando Lucia se ne rese conto, chiese alla Vergine perché Francisco non la vedesse. “Nostra Signora non ci disse il perché – riporta la suora – ma disse a Lucia, ‘Digli di pregare il Rosario e mi vedrà.’ Francisco obbedì con semplicità. Dopo la sesta o settima Avemaria, cominciò a vedere la Madonna. Molti dei nostri perché non avranno risposta, ma se ci arrendiamo (come Francisco), andrà tutto bene.”

Sister Angela nota come questa storia ci deica molto sull’immensa importanza che la Madonna lega al Rosario.

Faccio del mio meglio per consolare il Cuore di Dio anche se non capisco cosa significhi?

La suora afferma che Francisco rimase inorridito quando realizzò quanto i nostri peccati intristiscano il Cuore di Dio. La cosa che definì di più la spiritualità di questo ragazzino fu la sua insistenza sul fatto che dovremmo fare tutti del nostro meglio per consolare il Cuore di Dio.

Il padre di Francisco raccontò che sentiva spesso il figlio piangere nel cuore della notte e avrebbe voluto consolarlo. Il bambino che vide la Madonna a otto anni e morì a dieci avrebbe risposto: “Pensavo al perché Dio fosse così triste. Se solo lo potessi rendere felice.” A volte restava sveglio tutta la notte. Semplicemente pregava.

Ritengo che solo la gente con un lavoro importante abbia la capacità di cambiare il mondo?

Sister Angela racconta anche che, nell’ottobre 1996, l’allora Cardinal Ratzinger rilasciò un’intervista a una radio portoghese a cui disse: “Uno degli errori più comuni, anche tra i cattolici, quello di pensare che solo grandi eventi politici o economici possano avere un effetto sulla storia del mondo. Qui a Fatima si parla di preghiera, conversione e penitenza. Pare che siano un nonnulla, ma quelle sono le cose veramente efficaci che possono cambiare la storia del mondo.”

(Tradotto dall’inglese da: https://insideewtn.wordpress.com/2014/05/29/lessons-from-fatima-what-we-can-learn-from-francisco-marto/)

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“Gesù mio, perdona le nostre colpe…”

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 19/02/2017

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Giacinta esclamava con frequenza:

“L’inferno! L’inferno! Che pena che ho per le anime che vanno all’inferno! Le persone, là, vive, che ardono come la legna nel fuoco!”

Restava in ginocchio per lunghissimi periodi, a ripetere la preghiera che la Madonna le insegnò a recitare alla fine di ogni mistero del Rosario:

“Gesù mio, perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell’inferno; porta in cielo tutte le anime, specialmente le più bisognose della tua misericordia!”

E noi? Quanto preghiamo per la salvezza delle anime?

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