FERMENTI CATTOLICI VIVI

"Andate controcorrente. Di quanti messaggi, soprattutto attraverso i mass media, voi siete destinatari! Siate vigilanti! Siate critici!" Benedetto XVI

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Posts Tagged ‘chiese chiuse’

Quando non si hanno risposte assolute bisogna sapere discernere

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 11/05/2020

«Se è vero che nell’Ostia è presente Cristo, sia nella sua interezza che in ogni frammento, se è vero che la Santa Comunione è un dono immenso per noi spiriti incarnati, che abbiamo bisogno di toccare e vedere, allora capisco che possa fare impressione vedere il Corpo di Cristo maneggiato tra guanti e disinfettanti.
Lo capisco, e non è certo un caso che si sia passati dal pane all’ostia, data in bocca, proprio perché nessun frammento andasse perduto. (In questo sono confortato dall’esperienza di molti santi…). Tuttavia bisogna saper discernere.
Ai tempi delle prime persecuzioni, i cristiani potevano portare il pane consacrato A CASA, per potersi comunicare prima di essere arrestati. Il vescovo Van Thuan, tenuto prigioniero in regime d’isolamento, celebrava la Messa con qualche mollica del pane raffermo che gli passavano.
Nel museo della Custodia di Terra Santa sono ancora visibili le pinze usate dal sacerdote durante le pestilenze per dare la Comunione agli appestati.
Nel contesto attuale, ci sono tanti anziani che vanno in chiesa e che devono essere protetti, al di là del fatto che nessuno può dirsi al sicuro.
Non bisogna dimenticare secondo me il cuore della norma, che è sempre Amore, e vedere tutto da questa prospettiva.
Naturalmente speriamo tutti che presto si possa tornare alla normalità, in modo da trattare il Corpo di Cristo così come merita. 🙂 Chiediamo sempre un vero discernimento.
Non so dare risposte assolute, ma sento di dire con certezza che se si perde questa prospettiva, in qualunque modo si riceva l’Ostia si rischia di sprecare il Corpo di Gesù.»
(Dall’account Facebook dell’amico Pierluigi Cordova, col suo gentile permesso)

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«Abbiamo bisogno di recuperare spazio di libertà e di speranza»

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 27/04/2020

Le parole accorate e ispirate di Mons. Giovanni D’Ercole sulle chiese ancora chiuse per il lockdown.

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Porte chiuse…

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 08/08/2019

Per alcuni anni ho avuto la grazia di iniziare a lavorare alle nove e in quel periodo ero solito fermarmi a pregare in una chiesa vicina al mio ufficio. Era un appuntamento irrinunciabile per iniziare la giornata col piede giusto, fino a quando ho cominciato a timbrare alle 7:45 e trovare una chiesa aperta prima di un certo orario è diventata un’impresa ardua.

Stamattina, complice una città agostana meno affollata del solito, in dieci minuti ero davanti alla “mia” chiesa davanti a cui, un ampio parcheggio (bene raro nella mia città) mi invitava ad approfittare per una sosta, ma la chiesa era chiusa.

Un ‘irrazionale’ senso di nostalgia profonda mi invitava a fermarmi davanti a quella porta chiusa. L’ho seguito, mettendomi ad adorare la presenza delle presenze, davanti a quel portone verde, chiuso, ed è stato un momento fortissimo, vissuto nell’esperienza della presenza di Gesù che in quel momento si fermava proprio lì, proprio con me, per darmi quella pace che solo lui può dare.

Gesù davvero passa attraverso le porte chiuse, quelle propriamente dette, come quelle del cuore o dell’affettività, ma oggi ho capito che sta a noi cercarlo, seguire la sua chiamata che si serve delle nostre sensazioni, fermarci e rivolgerci a lui anche quando le circostanze sembrano sfavorevoli, o insolite, come una porta chiusa di una chiesa di città.

«La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: “Pace a voi!”. Detto questo, mostrò loro le mani e il costato. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.» (Gv 20, 19-29)

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Aprite le porte!

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 25/03/2017

Qualche giorno fa un BLOG AMICO – che consiglio di seguire – pubblicava questa notizia bella e incoraggiante.

Un’affluenza così non se la aspettavano in diocesi, con gli organizzatori che all’ultimo hanno dovuto trovare una sede più capiente: i 150 posti previsti per gli incontri di preghiera a Mantova organizzati in pausa pranzo dal vescovo, monsignor Marco Busca, si sono rivelati ben presto troppo pochi.

All’ultimo degli appuntamenti che si ripetono ogni venerdì per la Quaresima i presenti erano ben 400. Lo riferiscono i giornali locali.

Fonte: FRATELLO CIBO

Un bell’atto di fede del Vescovo, premiato dall’affluenza di fedeli che mi fa pensare a quei pochi (speriamo per poco), coraggiosi parroci e rettori che, con un pugno di parrocchiani, hanno osato iniziare l’ADORAZIONE EUCARISTICA PERPETUA a cui piano piano si sono aggregate le persone necessarie per portarla avanti.

Parroci e rettori che hanno fatto un atto di fede, contro ogni ragionevole previsione di fallimento, atto che il Signore premia sempre realizzando la pesca miracolosa promessa a chi chiama ad essere pescatore di uomini.

Parroci! Aprite, anzi spalancate le porte delle vostre chiese, durante la pausa pranzo, la sera – non è una critica ma una richiesta filiale e accorata – e la Provvidenza vi manderà la gente che mai come in questo periodo storico, è assetata di Dio.

A noi laici, chiediamo senza criticare ma offrendo il nostro tempo e la nostra preghiera affinché si possano spalancare le porte delle nostre chiese.

Un atto di fede.

Coraggio!

E il Signore farà il resto.

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