FERMENTI CATTOLICI VIVI

"Andate controcorrente. Di quanti messaggi, soprattutto attraverso i mass media, voi siete destinatari! Siate vigilanti! Siate critici!" Benedetto XVI

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Posts Tagged ‘defunti’

Questo è Halloween! Questo è Halloween! Halloween! Halloween! Halloween! Halloween!!!

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 30/10/2021

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«Recito la prima parte dell’Ave maria, poi sto zitto e lei risponde con la seconda.»

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 16/07/2018

Rimasto vedovo, viveva da solo nella vecchia casa in cui aveva condiviso la vita con la sua Santina, declinendo l’invito dei figli a stabilirsi con loro.

Aveva accettato solo di farsi portare la cena a casa dai figlioli e a condividerla insieme, ma solo fino alle 20,30: «Poi lasciatemi in pace perché devo badare alle mie cose».

Una sera, verso le 22 una figlia, vedendo la porta aperta, decise di fargli visita: era estate e all’interno proveniva un borbottio sommesso. «Con chi starà parlando?» si chiese e, protetta dal buio, spiò all’interno: vide il papà seduto con la testa tra le mani e lo sentì che recitava l’Ave Maria.

Dopo aver detto la prima parte, stava in silenzio per qualche secondo per poi ricominciare da capo.

Colto di sorpresa, l’anziano non riuscì a nascondere il suo disappunto: «Ti ho detto di non disturbarmi…, non vedi che sono occupato?». «Ma se non c’è nessuno…», gli fa lei.

E lui, indicando la sedia vuota davanti a sé: «Sono in compagnia di tua madre: prima di morire le ho promesso che avremmo continuato a pregare insieme ogni sera il rosario. Così io recito la prima parte dell’Ave maria, poi sto zitto e lei risponde con la seconda.»

(Storia tratta dall’articolo “L’altra parte del rosario”, di don Davide Rota.)

Al di là di ogni facile romanticismo, l’insegnamento più bello che traggo da questa storia è che quando i nostri cari defunti ci mancano tanto, li possiamo ‘incontrare’ solo nella preghiera; non possiamo travalicare il ‘muro’ che separa questa vita dall’altra, va rispettato evitando di cercare strane (quanto pericolose) pratiche per contattarli, ma possiamo metterci, sia noi che loro, davanti a Dio e insieme pregare, come insegna da secoli la Chiesa

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«La vita vissuta senza Dio è un passatempo, noioso o divertente, con cui giocare in attesa della morte»

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 01/11/2017

Vi presento Sandra Sabattini, una giovane contemporanea, serva di Dio.

Una ragazza come le altre, poi la morte, la scoperta del suo diario a cui aveva affidato, giorno dopo giorno, i particolari della sua relazione profonda con Dio.

«Non è mia questa vita che sta evolvendosi ritmata da un regolare respiro che non è mio, allietata da una serena giornata che non è mia, non c’è nulla a questo mondo che sia tuo, Sandra, renditene conto, è tutto un dono su cui il Donatore può intervenire quando e come vuole. Abbi cura del regalo fattoti, rendilo più bello e pieno, per quando sarà l’ora.»

Le ultime righe scritte prima di morire a 23 anni.

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“Sara mi cantava: nascerà, nascerà”

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 04/02/2017

In un post di qualche anno fa raccontavo l’incredibile morte di Sara Mariucci, tre anni e mezzo, morta folgorata da una scossa elettrica in una giostra, il 5 Agosto 2006.

Nel video la mamma raccontava di come, il luogo dove ritrovasse la figlia, fosse solo la santa Messa, l’unico luogo di vera comunione con lei e con tutti gli abitanti del cielo.

La tragedia. Il 5 agosto 2006 in uno stabilimento balneare di Villapiana, in Calabria, la piccola moriva, folgorata da una scarica elettrica. La sera prima di salire in cielo Sara aveva raccontato alla madre Anna dell’esistenza di un’altra mamma ancora più buona, mamma Morena, e del desiderio di ricongiungersi con lei. Dopo la morte della bimba, la famiglia ha saputo che proprio il 5 agosto in Bolivia a Copacabana c’è un grande santuario dove si festeggia la Madonna Morena.

Nel ricordino della bimba c’è riportata la conversazione con la madre la sera del 4 agosto: “Quando ero piccola piccola, ero in posto lontano, lontano, meraviglioso, su una nuvoletta”.

mamma_morena_01Con chi eri?

“Con Mamma Morena”.

E chi è Mamma Morena?

“L’altra mia mamma”.

Ma com’è questa Mamma Morena?

“E’ buonissima”.

Più buona di Mamma Anna?

“Sì”.

Davvero, sei sicura?

“Sì”.

E di che colore ha i capelli? E gli occhi?

“Castani come i miei”.

Ma lasceresti mamma Anna per andare da Mamma Morena? Mi ha risposto:

“Sì”.

Da allora si sono ripetuti tanti fatti inspiegabili.

Dal cimitero di Gubbio per volonta’ del vescovo Ceccobelli la salma di Sara Mariucci, dal cimitero comunale è stata trasportata nella Chiesa di San Martino in Colle. Una folla incredibile, con gente proveniente da tutta Italia e anche dall’estero, visita questa tomba sotto il controllo di padre Francesco Ferrari, il parroco, incaricato anni fa dal vescovo di raccogliere tutte le testimonianze sui “fatti strani”, tra cui guarigioni miracolose, verificatisi dopo la morte della piccola Mariucci.

mamma_morena_02La cappella dedicata alla Madonna Morena, realizzata nella sacrestia, e dove l’artista eugubino Luca Grilli ha scolpito un bellissimo sarcofago di pietra dove riposerà Sara.

Infine l’ultimo fatto strano, che è stato rivelato da Palmiro, il nonno di Sara: “Qualche settimana dopo la morte di mia nipote, eravamo alla fine di agosto, mi sono accorto che nel mio uliveto era nato uno strano fiore di colore bianco. Di una specie rara, mai visto prima. L’ho fatto analizzare all’istituto di botanica dell’università di Perugia: è risultato che era uno stramonio, fiore originaro del Sudamerica, molto comune in Bolivia dove si venera la Madonna Morena, la mamma ritenuta più buona di tutte dalla nostra Sara. Da quel giorno ogni anno il fiore bianco di Sara ritorna puntuale a fiorire in agosto”.

Tanti sono i “fatti strani” accaduti, come quello di Luana Cavazza, la donna di Latina che sostiene di essere guarita di tumore dopo aver pregato sulla tomba della piccola Sara Mariucci nel cimitero di San Martino in Colle, ha portato la sua testimonianza a “La vita in diretta” su Rai Uno. Il “caso” relativo alla guarigione dal cancro al midollo spinale della casalinga di Latina che – come hanno scritto in maniera inequivocabile i medici dopo che la risonanza magnetica che ha dato risposta negativa – non trova una spiegazione scientifica.

I “fatti strani”, intanto, gli episodi inspiegabili, quelli che alcuni chiamano “miracoli” e che altri invece etichettano come “coincidenze”, continuano a riemergere, dopo essere stati coperti per anni da una cortina di silenzio e di riservatezza voluta dalla famiglia Mariucci proprio per non correre il rischio di spettacolarizzare quel dolore così atroce.

Ecco allora che padre Francesco venerdì mattina ha rivelato due fatti molto simili, accaduti uno a Gubbio e l’altro a Padova. Entrambi vedono protagoniste due mamme malate e in stato interessante. A una donna di Gubbio con una grave malattia ai reni e costretta ad assumere farmaci molto forti, era stato quasi ordinato di effettuare l’aborto terapeutico.

La donna però non ha voluto rinunciare alla sua maternità e si è opposta fino al momento in cui ha rivelato: “Nessun aborto, ho avvertito dietro di me la presenza della piccola Sara che cantava: nascerà, nascerà”. E così ha portato a termine la gravidanza dando alla luce una bellissima bambina, sana e piena di voglia di vivere.

Fatto analogo per una coppia padovana. In questo caso la mamma era afflitta da un tumore che la stava uccidendo. Per curarsi avrebbe dovuto sottoporsi a cure con tutta probabilità fatali per il bimbo che aveva in grembo, per cui i medici l’hanno esortata a praticare l’aborto. Ma anche a lei, in un momento di profondo dolore, è accaduto di avvertire una presenza strana e più tardi dirà: “Sara mi cantava: nascerà, nascerà”. E anche in questo caso la gravidanza è giunta al termine nel modo più bello.

(Fonte di gran parte del post: http://www.lalucedimaria.it/)

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“Pio IX che va su su! Oh quanto è bello! Tutto luminoso!”

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 12/05/2015

Immagine mostra. "Disegnare con la luce. I fondi fotografici del13 Maggio, ricorre l’anniversario di nascita di Papa Pio IX, nato a Senigallia nelle Marche il 13 Maggio 1792. Mi piace ricordare così il Pontefice che amava definirsi un “parroco di campagna”.

In una nobile famiglia cattolica del Belgio… un bambino di circa sette anni era moribondo. La madre addoloratissima se ne stava presso il letto, aspettando l’ultimo respiro del figlio.

Era il 7 febbraio 1878 alle 5 e tre quarti pomeridiane, al tocco dell’Ave Maria. A un tratto il bambino si anima, si solleva, fissa gli occhi al cielo e stende le braccia esclamando: Mamma, che vedo! — Che cosa vedi, figlio mio? — disse la madre. — Pio IX che va su su! Oh quanto è bello! Tutto luminoso! — La signora credendo che il bambino delirasse procurava di calmarlo, ma un istante dopo il bambino esclamava di nuovo: Oh mamma, che bella cosa! La Madonna quanto è bella e sorridente! Ha una corona preziosa in mano. Ecco va incontro a Pio IX, gli pone la corona sul capo. — Dopo essere rimasto un istante a contemplare così giocondo spettacolo, il bambino volgendosi alla madre, che era rimasta sbalordita, le disse: Mamma, sono guarito. La Madonna e Pio IX mi hanno benedetto e guarito.

Il bambino era guarito difatti e pieno di vigore. La pia signora che ignorava lo stato allarmante della salute del Pontefice, fuori di sé dallo stupore, mandò un domestico all’ufficio del telegrafo per chiedere se si avessero notizie da Roma. Purtroppo fu risposto: E giunto poc’anzi un dispaccio il quale dà l’infausta notizia che il Santo Padre è spirato alle 5 e tre quarti pomeridiane.

(Dai Processi di beatificazione del Servi o di Dio Pio IX).

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