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“L’incontro con padre Amorth fu amabile, è un gradevolissimo conversatore, lontano anni luce dalla figura dell’esorcista presente nell’immaginario collettivo”

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 17/09/2016

amorth_01Vi propongo un’intervista di una delle tante persone che ha conosciuto don Gabriele Amorth durante il suo lungo ministero di esorcistato.

L’intervista è tratta dal blog FRASSATI TV, che consiglio vivamente di seguire.

D: Marco, grazie per aver accettato di parlarci dell’esperienza di cui sei stato vittima. Ce la racconti?

R: È iniziato tutto quando, giovane studente di giurisprudenza, raccolsi la perplessità di mia nonna sul fatto che, dopo mesi dalla vendita della casa in cui abitava, non le risultasse il pagamento del prezzo pattuito. Era il 1991, nonna aveva deciso di vendere la nuda proprietà di casa a dei parenti per aiutarli e i suoi figli erano tutti d’accordo. Lascio immaginare il dolore di tutti quando si scoprì che questi parenti avevano drogato l’anziana (nonna fumava, e le offrirono sigarette truccate all’hashish) inducendola a firmare una quietanza da cui risultava (falso, ovviamente) che era stata già pagata in anticipo. E così nonna si ritrovò senza casa e senza soldi.

Col dolore nel cuore (e consigliato dal mio direttore spirituale di allora) dovetti convincere nonna a denunciare quei parenti. Faceva male, ma andava fatto ciò che era giusto.
Qualche giorno dopo cominciarono in me e nei miei genitori, ma soprattutto in me, dolori di testa, dolori addominali tali da non riuscire a mangiare e cominciarono anche i pellegrinaggi da questo e da quello specialista che però non trovava niente, soprattutto nel sottoscritto che era quello che stava più male, soprattutto coi mal di testa; ricordo come fosse ieri un’emicrania che durò ben ventisette giorni e che non passava con niente. Analisi, ricerche, esami, specialisti… Risultavo sano come un pesce ma stavo male da cani.
All’epoca frequentavamo un gruppo di preghiera del Rinnovamento nello Spirito e alcuni fratelli, a conoscenza della storia e del fatto che uno di quei parenti fosse molto superstizioso e figlio di una donna dedita a magia, occultismo, consigliarono di chiedere delle benedizioni a un sacerdote. Così feci.

Il sacerdote mi disse di non avere paura, perché chi è con Dio non deve temere nulla e nessuno, e allo stesso tempo mi consigliò di aprire il cuscino. Tornai a casa e feci come mi era stato indicato, aprii il cuscino su cui dormivo, un normale guanciale comprato in un noto grande magazzino, e – proprio nel punto in cui poggiavo la testa – trovai tre pezzi regolari di mattone (hai presente i foratini?) uno piccolo, uno medio e uno grande, e tre cordicelle annodate, una piccola, una media e una grande. Era il segno che il maleficio coinvolgeva tutta la mia famiglia (mia madre, mio padre ed io). Ci tengo a precisare che non sono uno che va dietro a madonne piangenti e apparizioni, e che in quel momento la mia mentalità cartesiana era messa a dura prova. Come ci erano finiti la dentro?

amorth_02Contattai allora don Gabriele Amorth, noto esorcista di Roma, che mi diede appuntamento dopo una decina di giorni.

L’incontro con lui fu amabile, è un gradevolissimo conversatore, lontano anni luce dalla figura dell’esorcista presente nell’immaginario collettivo. Oltre alla laura in filosofia e teologia, possiede anche quella in giurisprudenza, ha quindi molti strumenti intellettuali per capire la realtà che ci circonda. Mi sottopose ad esorcismo, in latino, secondo il rituale romano, e dopo una decina di minuti mi disse che si, ero vittima di un maleficio, ma che non ero un caso di possessione diabolica (cosa che purtroppo non poté dire con mia cugina, ma questa è un’altra storia). Padre Amorth si è accorto del maleficio dal mio racconto, vedendo che c’erano persone che in qualche modo ce l’avevano con me, incrociato coi dati delle malattie inspiegabili. Per prima cosa mi disse che non dovevo avere alcuna paura. La soluzione a questo problema sarebbe arrivata intensificando la vita sacramentale (soprattutto santa messa e Confessione frequenti), la vita di preghiera (soprattutto il santo Rosario), perdonando gli autori di tale maleficio e della frode alla nonna. Non ci fu bisogno di un secondo incontro.
Sei mesi dopo ero guarito completamente e la mia relazione con Dio aveva acquisito un nuovo spessore grazie alla Messa quotidiana e alla preghiera che anche adesso, dopo ben ventidue anni, accompagnano le mie giornate.

Devo aggiungere anche un’altra cosa. Qualche settimana prima della frode, i responsabili del maleficio vennero a casa nostra portando una cena pronta, una melanzana alla parmigiana, che naturalmente ho mangiato, insieme ai miei. Poco dopo la denuncia ho cominciato a stare male. Qualsiasi cosa mangiassi mi provocava dolori addominali fortissimi, soprattutto al pancreas, addirittura prima di mangiare, a volte. Ho cominciato ad eliminare i cibi che non digerivo (a partire dalle melanzane ovviamente), e alla lunga il mio organismo accettava solo zucchine e carne bianca, niente altro. E’ probabile che la pietanza preparata da questi parenti fosse il veicolo attraverso cui il maleficio veniva effettuato. Nei sei mesi successivi all’incontro con Padre Amorth, ho cominciato a stare meglio fino a che ho rimangiato tutto, melanzane escluse, che non mangio ancora neanche adesso.
Aggiungo quindi che sul cibo, è bene essere prudenti, per cui se il luogo e la persona non ci convince è meglio astenersi, però secondo me è bene anche non esserne ossessionati, ricordando ciò che Gesù ha detto in Marco 16,17-18.

D: Dopo quello che hai vissuto, com’è cambiato, se è cambiato, il tuo rapporto con la fede e con le persone?

R: È migliorato, ma solo quando ho seguito i consigli del saggio esorcista, di intensificare la vita sacramentale e la vita di preghiera. A partire da quell’esorcismo poi, si è come dischiuso un tesoro, il tesoro della Grazia di Dio che viaggia tramite la sua Chiesa e da lì è cominciato un processo di conversione che dura tutt’ora e che mi permette di camminare alla luce di Gesù nonostante il mio peccato e i miei limiti.

amorth_03D: Purtroppo saranno in molti (anche credenti!) a non dare peso alla tua storia. Questo ti fa male o ti lascia indifferente?

R: Non mi fa male perché non ci avrei creduto neanch’io se non lo avessi visto con i miei occhi. Sono stato non credente, poi agnostico, e sono e resto, una persona piuttosto razionale, per cui racconto volentieri la mia storia, rispettando i punti di partenza di ognuno e confidando che, se il Signore ha raggiunto il cuore di uno zuccone come me, può raggiungere il cuore di chiunque.
Certamente non mi lascia indifferente, lo prendo come spunto per iniziare un dialogo su Dio e su come il suo intervento possa trasformare anche le vite più malridotte.

D: Tu sei uno dei tanti testimoni dell’esistenza di Dio e del suo infinito amore per i suoi figli, visto che è stato Lui a salvarti, anche se agendo tramite un sacerdote. Cosa provi pensando a questo?

R: Innanzi tutto gratitudine. A Dio, l’origine di tutto, e in forma diversa anche alla Chiesa, da cui ero lontano e che ho imparato a sentire come madre e maestra, anche quando alcuni suoi ministri non davano una buona testimonianza, ma quando vedo questi casi, penso ai miei limiti, ai miei peccati, e il giudizio mi appare subito inopportuno. I sacerdoti sono un gran dono e in casi come il mio, ma anche quando si ha bisogno di un consiglio, di una risposta, consiglio di andare sempre e solo da un sacerdote. Se non se ne trova uno adatto, non stancatevi ma continuate a cercare che la Chiesa è piena di preti santi e virtuosi, molto più di quanto i mass-media vogliano farci credere.

D: Oltre al maleficio, sei a conoscenza di altre strade che rischiano di aprire le porte al demonio?

R: Ce ne sono tante, ma il Santo Curato d’Ars diceva: “Il demonio è un grosso cane incatenato che importuna, che fa molto rumore, ma che morde solo coloro che gli si avvicinano troppo”. Tra i tanti modi per avvicinarsi a questo cane, oltre, ovviamente al peccato radicato, c’è l’occultismo, la magia, la superstizione, le sedute spiritiche, ma anche alcune terapie come il Reiki, l’ipnosi, alcune terapie alternative. Sono tanti e non ho la capacità di essere esaustivo, ma… basta digitare Padre Amorth su Youtube per trovare le interviste in cui lui, instancabilmente, ripete come metterci in guardia da questo tipo di mali.

6634_MEMORIE DI UN ESORCISTA.inddD: Quali sono “i sintomi” della presenza del diavolo?

R: Naturalmente parliamo di presenza straordinaria, perché la tentazione è la sua attività principale volta a farci cadere in peccato e a farci perdere. Questo deve essere sempre in cima ai nostri pensieri.

Se parliamo di presenza straordinaria, posso citare il caso di mia cugina dui parlavo prima (esorcizzata per due anni da Padre Amorth e ora liberata e felice moglie e mamma cristiana). Lei provava disagio di fronte a tutto ciò che fosse sacro, non riusciva più a comunicarsi ed era perennemente depressa. Padre Amorth ha la prudenza di avvalersi, per casi come il suo, dell’aiuto di psicologi, per capire se si tratta di depressione, disturbo psichico o vera e propria possessione.

Nei casi di malefici è diverso, qui non c’è possessione, ma la persona – come nel mio caso – può avere disturbi fisici di cui nessun medico riesce a fare una diagnosi. Ma rimando alle pubblicazioni della Chiesa, in particolare ai libri interessantissimi di Padre Amorth, per avere una formazione completa in tal senso.

D: Hai qualche consiglio sulle cose da fare e su quelle da non fare se si ha il sospetto di essere vittima dell’opera diabolica?

R: Primo: Non rivolgersi MAI a maghi, fattucchiere, cartomanti, sensitivi, persone che millantano poteri che, nel 90% dei casi sono ciarlatani interessati al portafogli altrui, i restanti sono servi del demonio.

Secondo: rivolgersi al proprio Parroco e, se non è informato, al proprio Vescovo che può mettere in contatto le persone con questi problemi, con l’esorcista della Diocesi che accoglie in maniera del tutto gratuita.

amorth_05D: Cosa senti di dire a quelle persone che cadono nella trappola del demonio, lasciandosi sedurre e ingannare dalle sue opere?

R: Che tutti noi abbiamo scritta dentro la fame di Dio e che saremo felici solo se cercheremo Lui e non dei surrogati, delle pericolose imitazioni.
Siamo stati creati per adorare Dio e, se decidiamo di estrometterlo dalle nostre vite, anche se all’inizio potremmo darci l’illusione della libertà, finiremo comunque per adorare qualcos’altro o qualcun altro… Come diceva Sant’Agostino: “Tu ci hai fatti per Te, oh Signore, e il nostro cuore non ha posa finché non riposa in Te”

D: Chiudiamo con una nota positiva: cosa pensi del fatto che la persona che ti aveva fatto il maleficio, a distanza di anni, abbia chiesto scusa?

R: Penso che la Grazia di Dio sia contagiosa e mi conferma che ricorrere a Lui e solo a Lui tramite i ministri della Chiesa Cattolica sia stata la strada migliore.
Padre Amorth e il mio direttore spirituale mi dissero di pregare ogni giorno per la conversione delle persone che mi avevano fatto del male. Dopo vent’anni, (e questo credo, sia il vero miracolo) una delle persone che aveva messo in atto la frode a mia nonna e fatto il maleficio a me e ai miei genitori, si è fatta viva restituendo ciò che restava del maltolto a noi eredi, chiedendo perdono.

La vita con loro è stata crudele, pieni di fallimenti, costretti a scappare da un paese a un altro per sfuggire alla giustizia e alle conseguenze delle loro azioni, ma una si è pentita amaramente, ha ricevuto il mio perdono (momento di profonda guarigione per me) e per l’altra… continuo a pregare serenamente ogni giorno chiedendo al Signore di entrare anche nella sua vita, sapendo che Dio è fedele e che i suoi tempi non sono i nostri tempi.

(Fonte: FRASSATI TV https://frassatitv.wordpress.com/)

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“È un sacerdote secondo il cuore di Dio”

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 11/11/2015

Candido_01
La storia di Padre Candido Amantini, un Santo Esorcista

Padre Candido Amantini nacque a Bagnalo, frazione del comune di Santa Fiora in provincia di Grosseto il 31 gennaio 1914 da Giovanni Battista e Diolinda Fratini. Il padre era fabbro e in più gestiva una rivendita di sale e tabacchi. Fu battezzato il 7 febbraio, gli fu imposto il nome di Eraldo Ulisse Mauro e ricevette la cresima l’8 settembre 1920.

Visse la prima infanzia al suo paese natale dove frequentò la scuola elementare con ottimo profitto. Frequentò anche la scuola di musica e suonava nella banda del paese. Serviva nella parrocchia come chierichetto. Eraldo conosce i Passionisti durante una missione da loro predicata a Bagnolo. A dodici anni, terminate le scuole elementari, il 26 ottobre 1926 entra nel seminario minore dei Passionisti a Nettuno, vicino Roma. Vi resterà tre anni fino al 1929 frequentando la scuola media. Il 9 ottobre 1929 nel Ritiro S. Giuseppe, sul Monte Argentario, inizia l’anno di noviziato. Era maestro dei novizi il Servo di Dio P. Nazareno Santolini. Il 23 dello stesso mese ricevette l’abito religioso e gli fu imposto il nome di religione: confratel Candido dell’Immacolata.

Il 24 ottobre 1930 emette la professione dei voti temporanei. Fu trasferito nel convento di Tavernuzze presso Firenze per completare gli studi liceali fino al 1932. Poi passò alla comunità di Vinchiana – Ponte a Moriano (Lucca) per compiere gli studi di filosofia e teologia. Il 31 gennaio 1933 emise i voti perpetui. Nel 1936 viene a Roma, alla Scala Santa, per conseguire la licenza in Teologia presso la Pontificia Università “Angelicum”. Fu ordinato sacerdote il 13 marzo 1937. Nel 1938 frequenta il Pontificio Istituto Biblico e contemporaneamente insegna Sacra Scrittura nel seminario di Tavernuzze. Conseguì la licenza in Sacra Scrittura nel 1941. Era dotato di una grande capacità di apprendere e di un’ottima conoscenza del greco, aveva imparato l’ebraico, il tedesco e il sanscrito.

Dal 1941 al 1945 insegna ebraico e Sacra Scrittura agli studenti di Vinchiano (Lucca) e di Cura di Vetralla (Viterbo). Negli anni 1945 – 1947 ritorna a Roma, alla Scala Santa, per insegnare ai seminaristi. È un insegnate molto apprezzato e ricercato, per cui dal 1947 al 1960 viene trasferito, sempre a Roma, nel convento di SS. Giovanni e Paolo per insegnare allo studentato internazionale dei Passionisti.

Candido_02Nel maggio del 1961 la sua salute ha un crollo, a questo punto deve sospendere l’insegnamento e subire un lungo ricovero ospedaliero. Si riprenderà, ma cambierà completamente attività.

Già mentre era insegnante saltuariamente affiancava il confratello P. Alessandro Coletti, già suo alunno, che era esorcista nella diocesi di Arezzo. Il P. Candido inizia a fare i primi esorcismi sotto la guida di P. Alessandro. Inizia ad avere contatti con S. Pio da Pietralcina, il quale di lui dirà: “È un sacerdote secondo il cuore di Dio“. Dal 1961 alla morte avvenuta nel 1992, resta sempre nella comunità della Scala Santa svolgendo il ministero di esorcista. Egli univa alla profonda dottrina quei carismi di cui il Signore lo arricchì abbondantemente. Padre Candido Amantini dimostrava una particolare penetrazione nel comprendere le persone e ciò di cui avevano bisogno. Spesso con le sue proprie preghiere ed il carisma di preveggenza aiutava che ricorreva a lui anche per situazioni materiali disastrose. P. Candido veniva ricercato soprattutto come guida spirituale, la sua parola tranquilla e sicura era attesa con grande avidità.

La sua preghiera, oltre a seguire le pratiche prescritte dalla sua Congregazione, andava assai al di là. Aveva preso l’abitudine di alzarsi nel cuore della notte per recarsi in cappella e fare un’ora di adorazione eucaristica. I fedeli si accalcavano per assistere alla sua messa mattutina. Il suo amore alla Madonna era quanto mai profondo e sentito, si esprimeva soprattutto con la recita del rosario e i frequenti pellegrinaggi a Lourdes. Ne è testimonianza l’unico libro che ha scritto “Il mistero di Maria” edito da Dehoniani nel 1971.

Candido per lungo periodo fu l’unico esorcista di Roma, ricorreva un gran numero di persone che facevano la coda per essere accolte, incominciando a mettersi in fila fin dalle prime ore dell’alba.

Nel fare gli esorcismi seguiva il Rituale Romano con qualche aggiunta personale. Oltre all’acqua benedetta ungeva con l’olio dei catecumeni.

Candido_03Padre Amorth, suo discepolo, nel libro “Nuovi racconti di un Esorcista” afferma che era in grado di ricevere sino a 80 persone a mattinata: questa sua abilità era dovuta ad un carisma che il Signore gli aveva donato e che si sviluppò sempre più nel tempo, per cui gli bastava mettere la mano in testa alle persone, guardarle negli occhi o anche solo da una foto e così faceva le diagnosi prontamente e riusciva a ricevere molte persone in poche ore.

Un’altra caratteristica di P. Candido, che è rimasta impressa in quanti lo hanno frequentato: il sorriso, la serenità che manteneva anche mentre esorcizzava e la inalterabile pazienza che aveva con le folle che volevano avvicinarlo.

Nel 1986, su insistenza del Cardinale Ugo Poletti, Padre Gabriele Amorth si mise alla scuola di Padre Candido per apprendere ed esercitare il ministero dell’esorcistato. Trasmise a Padre Amorth la sua lunga esperienza e lo rese idoneo a quel delicato e difficile ministero.

Padre Candido Amantini ebbe un rapporto spirituale molto intenso con Maddalena Carini, miracolata di Lourdes, mistica e posseduta; fondatrice delle “Figlie dell’Ave Maria” di Sanremo e di diverse iniziative. Era particolarmente legato a Loreto e Lourdes, perché molti suoi malati si erano liberati in quei santuari.

Negli ultimi anni della sua vita, la salute andò sempre più peggiorando e furono necessari frequenti ricoveri ospedalieri. La notte spesso era assalito da crisi di soffocamento e oppressione al cuore. Oltre che agli assalti diabolici. Sentiva la morte ormai vicina e ne parlava con serenità. Passava lunghi momenti immerso nella preghiera e assente da tutto in completa visione estatica.

In piena coscienza ricevette gli ultimi Sacramenti dal suo confessore, Padre Benigno.

Prima di spirare fù sentito più volte lottare col demonio, dicendo: “contro di me, contro di me, prenditela con me” ebbe poi una visone della Madonna a rassicuarrlo come sempre avveniva in questi casi, poi cantava sempre più forte come un bambino alternando al gregoriano canzoncine mariane e ripetendo cantando più volte un verso del famoso canto natalizio composto dal Liguori: Tu scendi dalle stelle. “Ahi quanto ti costò l’avermi amato” ripeteva col canto, e interrogato poi sul perchè cantasse, rispondeva candidamente alla sua figlia spirituale: “perchè me lo chiedi? Non senti cantare anche tu?”

Assistito dalla sua figlia spirituale prediletta morì santamente nella sua stanza, alla Scala Santa, la notte del 22 settembre 1992.

Dopo lunga attesa il suo corpo è stato traslato dal cimitero monumentale del Verano di Roma, al Pontifico Santuario della Sacala Santa, il 21 marzo 2012 alla presenza della figlia spirituale e di Padre Gabriele Amorth. Gli fù riconosciuto il titolo di Servo di Dio.

Si è aperta ufficialmente la causa di beatificazione il 13 luglio 2012, molte grazie e miracoli si attribuiscono alla sua intercessione.

Fu chiesto a Padre Candido, nel corso di un’intervista: «Lei non si sente solo? Cosa c’è nel suo animo quando esorcizza?».

E lui rispose, con tutta naturalezza: «È come quando celebro la messa, anche se sono due cose diverse. La disposizione interiore è la stessa: sto compiendo un ministero legato non alla mia persona, ma al mio sacerdozio; legato al comando di Gesù: “cacciate i demoni”. È un’azione della Chiesa, che è Chiesa militante».

(Fonte: http://www.veniteadme.org/)

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