FERMENTI CATTOLICI VIVI

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Posts Tagged ‘Enrico Medi’

“Credo in Dio come sul fatto che cinque per otto fa quaranta”

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 22/09/2015

Enrico Medi 02Il 26 settembre 1968, mentre il corteo funebre di Padre Pio raggiungeva il municipio di San Giovanni Rotondo per poi tornare in convento, il Professor Enrico Medi commentava i misteri del Rosario per i fedeli rimasti sul sagrato.

Il fisico, originario di Macerata, profondamente religioso, divenne devoto e amico del cappuccino dal 1946. Fu anche deputato dell’Assemblea Costituente.

Vedeva nel prezioso progetto dell’universo, l’assoluto disegno della mano di Dio, per nulla in contrasto con la scienza anzi, come dimostrazione palese che nulla era stato lasciato da Lui al caso.

A chi gli domandava se ci fosse contrasto tra scienza e fede lui rispondeva:

Enrico Medi 01«È come se tu mi domandassi se c’è contrasto tra i piedi e la testa. I piedi camminano, la testa li guida sulla via da percorrere. I piedi sorreggono la testa e la testa guida nella luce il cammino tentennante dell’uomo»

Ogni giorno leggeva e meditava la Sacra Scrittura e vi trovava Gesù, vivo, ogni giorno andava a Messa e l’Eucarestia quotidiana era l’Amico divino insostituibile, l’intimo della sua vita, la passione ardente della sua anima, Colui che lo spingeva ad amare e a donarsi senza tregua in posti di alta responsabilità.

Enrico Medi 03A chi osservava che forse il suo era un atteggiamento da fanatico rispondeva:

«Credo in Dio come sul fatto che cinque per otto fa quaranta. Allo stesso modo credo nella legge di Ohm: quando vedo un filo staccato, so che la corrente non passa né potrà passare mai finché non si riattacca il filo. Se questo è fanatismo religioso, sì, io sono un fanatico»

Meraviglioso il suo inno alla creazione che più che una poesia è una preghiera intrisa di sapienza frutto di una vita di preghiera:

INNO ALLA CREAZIONE

Enrico Medi 04“… Oh voi misteriose galassie, voi mandate luce ma non intendete;
voi mandate bagliori di bellezza ma bellezza non possedete;
voi avete immensità di grandezza ma grandezza non calcolata.
Io vi vedo,
vi calcolo,
vi intendo,
vi studio e vi scopro,
vi penetro e vi raccolgo.
Da voi io prendo la luce e ne faccio scienza,
prendo il moto e ne fo sapienza,
prendo lo sfavillio dei colori e ne fo poesia;
io prendo voi oh stelle nelle mie mani
e tremando nell’unità dell’essere mio
vi alzo al di sopra di voi stesse
e in preghiera vi porgo a quel Creatore
che solo per mio mezzo voi stelle potete adorare”

Se vi ha affascinato questa personalità della scienza e della fede vissute in unità e armonia, trovate maggiori informazioni sul sito dedicato alla sua causa di beatificazione: http://www.enricomedi.it/

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“Sacerdoti, (…) siete grandi, siete creature immense…”

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 27/05/2015

Enrico Medi 01Lettera aperta ai sacerdoti di Enrico Medi.

Sacerdoti,

io non sono un Prete e non sono mai stato degno neppure di fare il chierichetto.

Sappiate che mi sono sempre chiesto come fate voi a vivere dopo aver detto Messa.

Ogni giorno avete DIO tra le vostre mani. Come diceva il gran re San Luigi di Francia, avete «nelle vostre mani il re dei Cieli, ai vostri piedi il re della terra».

Ogni giorno avete una potenza che Michele Arcangelo non ha.

Con le vostre parole trasformate la sostanza di un pezzo di pane in quella del Corpo di Gesù Cristo in persona. VOI OBBLIGATE DIO A SCENDERE IN TERRA! SIETE GRANDI! SIETE CREATURE IMMENSE! LE PIU’ POTENTI CHE POSSANO ESISTERE. Chi dice che avete energie angeliche, in un certo senso, si può dire che sbaglia per difetto.

Sacerdoti, vi scongiuriamo: SIATE SANTI! Se siete santi voi, noi siamo salvi. Se non siete santi voi, noi siamo perduti!

Enrico Medi 02Sacerdoti, noi vi vogliamo ai piedi dell’Altare. A costruire opere, fabbriche, giornali, lavoro, a correre qua e là in Lambretta o in Millecento, siamo capaci noi. Ma a rendere Cristo presente ed a rimettere i peccati, siete capaci SOLO VOI!

Siate accanto all’Altare. Andate a tenere compagnia al SIGNORE. La vostra giornata sia: preghiera e Tabernacolo, Tabernacolo e preghiera. Di questo abbiamo bisogno. Nostro Signore è solo, è abbandonato.

Le chiese si riempiono [si fa per dire] soltanto per la Messa. Ma Gesù sta là 24 su 24 e chiama le anime. A tutti, anche a noi, ma in particolare a te, sacerdote, dice di continuo: «Tienimi compagnia. Dimmi una parola. Dammi un sorriso. Ricordati che t’amo. Dimmi soltanto “Amore mio, ti voglio bene”: ti coprirò di ogni consolazione e di ogni conforto».

Sacerdoti, parlateci di DIO!

Come ne parlavano Gesù, Paolo Apostolo, Benedetto da Norcia, Francesco Saverio, Santa Teresina.

IL MONDO HA BISOGNO DI DIO! DIO, DIO, DIO Vogliamo. E non se ne parla. Si ha paura a parlare di DIO.

Si parla di problemi sociali, del pane. Ve lo dice uno scienziato: nel mondo C’E’ PANE! CI SONO RISORSE CHE, se ben distribuite, possono garantire una vita, forse modesta, ma CERTAMENTE PIU’ CHE DIGNITOSA A 100 MILIARDI DI UOMINI! L’UOMO HA FAME DI DIO! E si uccide per disperazione. Dobbiamo credere, ecco il compito delle Missioni: donare DIO al mondo!

Enrico Medi 03Suore, scusate se vi parlo così: tornate ad abituarvi al silenzio!

Bello tutto, la preghiera collettiva è potentissima davanti al Signore. Ricordatevi, però, che si può fare una preghiera insieme anche lontani 100.000 km. La vicinanza è nel cuore di DIO, non nel contatto dei gomiti. Anzi, anche a contatto di gomiti, perché noi non disprezziamo le realtà concrete, visibili e materiali. Ma attenti a non esagerare. Chi volesse dire solitudine soltanto sbaglia, ma chi dice solo appiccicamento di cuore sbaglia. Sbagliano l’uno e l’altro.

Enrico Medi, laureatosi insieme a Enrico Fermi, docente di Fisica all’università di Palermo e poi di Roma, Deputato dal 1946, nel 1953 rinuncia alla politica per dedicarsi interamente alla scienza e all’apostolato.

Nel 1958 viene nominato vice presidente dell’EURATOM, nel 1965 si dimette per gravi motivi di coscienza.

Nel 1966 viene nominato dalla Santa Sede membro della Consulta dei Laici per lo Stato Città del Vaticano. Muore il 26 maggio 1974.

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