Come i fermenti lattici vivi sono piccoli ma operosi e dinamici e pur essendo invisibili sono indispensabili alla vita, spero che questi "fermenti cattolici vivi" contribuiscano a risvegliare la gioia di essere cristiani.
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CUORE IMMACOLATO
DI MARIA
L’interessante conversione di Elisa Fuksas, scrittrice e regista.
«Era assurdo non conoscere quella storia che anche da un punto di vista laico è la storia di un uomo, Gesù, e di quelli che sono venuti prima e dopo di lui ed è una storia immensa.
Stranamente tutto ha iniziato a parlarmi di Dio…
La Scrittura è stata una preghiera e dialogo e ho capito che quel mistero parlava la mia lingua e prendeva le mie forme.
Quando guardo padre Elia che dice Messa e prende l’Ostia in mano è come se rivivesse quella scena. E’ molto strano da spiegare… E’ come se non subisse l’entropia. Se lo vedi in questo modo e ti innamori, poi diventa una storia infinita…»
Messaggio da parte della mamma di Carlo Acutis per tutti noi.
«Questo è quello che vuole Carlo da tutti noi, che ognuno di noi diventi santo, riesca a realizzare quel progetto unico e irripetibile che sin dall’eternità Gesù ha pensato per ognuno di noi, perché ognuno di noi è speciale.
Dobbiamo impegnarci in questo cammino perché la vita è un dono.
Carlo diceva che dobbiamo impegnarci ogni minuto perché ogni minuto che passa è un minuto in meno per santificarci.
Come ce l’hanno fatta loro ce la possiamo fare pure noi.
Abbiamo i sacramenti che la Chiesa ci dispensa come tesori, dobbiamo affidarci a loro…»
Tra qualche giorno sarà proclamato beato e, in questa occasione, il 1° ottobre 2020 è stata riaperta la tomba. Il suo corpo, trattato in occasione dell’esposizione, conserva tutti gli organi interni – soprattutto il cuore – incorrotti.
Ecco il momento dell’apertura della tomba.
Chi era Carlo Acutis? Un ragazzo che avrebbe potuto fare tutto nella vita ma Dio aveva per lui un piano diverso.
Lui stesso, un giorno, scrisse questa frase: «Tutti nasciamo come degli originali, ma molti muoiono come fotocopie.»
Qualche giorno fa ho ricevuto questo scritto da una cara amica.
Un pallone da basket nelle mie mani vale 20 euro, nelle mani di Michael Jordan vale circa 30 milioni di euro. Dipende dalle mani in cui si trova.
Una palla da baseball nelle mie mani vale 4 euro, nelle mani di Mark McGuire vale circa 17 milioni di euro. Dipende dalle mani in cui si trova.
Una racchetta da tennis nelle mie mani è praticamente inutile, nelle mani di Venus Williams è la vittoria in un torneo. Dipende dalle mani in cui si trova.
Un bastone nelle mie mani mi accompagna in montagna, un bastone nelle mani di Mosè divise il Mar Rosso. Dipende dalle mani in cui si trova.
Due pesci e cinque pani nelle mie mani sono una buona merenda, due pesci e cinque pani nelle mani di Dio sfamarono una moltitudine di persone. Dipende dalle mani in cui si trovano.Una fionda nelle mie mani è poco più di un giocattolo, una fionda nelle mani di Davide abbatté Golia. Dipende dalle mani in cui si trova.
I chiodi nelle mie mani possono produrre un riparo per cani, nelle mani di Gesù Cristo hanno prodotto salvezza per il mondo intero. Dipende dalle mani in cui si trovano.
Come vedi, tutto dipende dalle mani in cui gli oggetti si trovano.
Allora metti i tuoi ragionamenti, le tue preoccupazioni, le tue paure, le tue speranze, i tuoi sogni, la tua famiglia e i tuoi rapporti con gli altri, tutto, nelle mani di Dio perché dipende dalle mani in cui si trovano.
(Anonimo)
Aggiungerei: un’ostia nelle mie mani è un pezzettino di pane non lievitato, nelle mani del sacerdote diventa il corpo e sangue del risorto che è passato per la Croce e che ogni giorno non aspetta altro che entrare in Comunione con ciascuno di noi.
«Come nessuno altro al mondo, l’Eucarestia sconvolge [Giovanni Paolo II]. Talvolta è preso a tal punto dal mistero, che il suo segretario gli deve indicare a che punto del messale si trova. Una volta, dopo la lettura del vangelo, lo avvicina affinché lo baci. Egli non vede niente, gli occhi ancora chiusi, mentre interiorizza la Parola.
Il Giovedì Santo 1980, non ha forse scritto: “Il sacerdote si manifesta in tutta la sua pienezza quando egli stesso permette al mistero dell’Eucaristia di diventare visibile, affinché solo questo mistero brilli nel cuore dei credenti…”.
La sua tenerezza alle volte traspare: “Come è mirabile Dio, quando desidera che noi lo abbracciamo sotto la specie del pane e del vino!” (Corpus Domini, 1979).
Poiché egli sa come nessun altro che “quella piccola ostia è la risposta agli interrogativi più lancinanti degli uomini, la risposta alla sete di gioia e d’amore che ognuno porta nel suo cuore” (Corpus Domini, 1983).
Sì: “La fame del cuore umano per l’immensità di Dio non può essere saziata che qui.” (Karachi, 1981).
Non è lui che ristabilisce la processione del Corpus Domini fra la basilica del Laterano e quella di Santa Maria Maggiore? Egli ci tiene, nonostante tutte le proteste di certi romani che si lamentano del disturbo dato al traffico. Egli stesso porterà il suo Signore, finché non ne cadrà sfinito…
Una storia incredibile (su cui si attende il giudizio definitivo della Chiesa) che mi ricorda che in ogni chiesa abbiamo un Cuore speciale, un Cuore con la c maiuscola, che pulsa… per noi.
8 dicembre 1991, un sacerdote stava celebrando la Messa al santuario di Betania a Cúa, in Venezuela. Dopo la consacrazione, ha notato che l’Ostia iniziava a sanguinare da un lato. Il presbitero l’ha subito messa da parte e l’ha studiata per verificare se si trattava di un miracolo.
Secondo Eucharistic Miracles of the World, il vescovo locale ha avviato un’indagine per accertarsi che il fatto non avesse una spiegazione naturale.
Durante la Messa, molti pellegrini hanno subito verificato che il sacerdote non aveva ferite da cui potesse sgorgare il sangue presente sull’Ostia. Dalle analisi è poi risultato che il sangue del sacerdote non si accordava con quello della Particola.
L’Ostia del miracolo è stata sottoposta a studi speciali, richiesti dall’allora vescovo di Los Teques, Sua Eccellenza reverendissima Pio Bello Ricardo, e i risultati hanno confermato che il sangue era umano di gruppo AB positivo, concordando con quello trovato sulla Sindone di Torino e nell’Ostia del miracolo eucaristico di Lanciano, avvenuto in Italia nel 750 e analizzato da 500 commissioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
L’Ostia è stata poi custodita in un convento a Los Teques e lasciata esposta perché migliaia di pellegrini potessero vederla ogni anno. Un pellegrino del New Jersey (Stati Uniti) di nome Daniel Sanford è giunto al convento nel 1998. Ecco la sua testimonianza:
Dopo la fine della celebrazione, [il sacerdote] ha aperto la porta del Tabernacolo che conteneva l’Ostia del Miracolo. Con grande stupore ho visto che l’Ostia ardeva, e c’era un Cuore Pulsante che sanguinava al centro di essa. L’ho visto per circa 30 secondi, poi l’Ostia è tornata normale. Sono riuscito a filmare parte di questo miracolo con la mia videocamera.
Il video è stato inviato al vescovo locale, che ne ha incoraggiato la diffusione per promuovere la fiducia nella Presenza Reale di Gesù nell’Eucaristia.
L’Ostia miracolosa si può vedere ancora oggi nel convento di Los Teques, e il sangue su di essa è fresco, come quando si è verificato il miracolo per la prima volta.
Da un’intervista a padre Ghislain Roy, sacerdote del Québec, della Società di Jean Marie Vianney, attivo nel movimento carismatico in numerosi Paesi del mondo tra cui, nelle ultime settimane, il Cile.
«Nella parrocchia dove mi trovo, a Bauceville in Canada, c’è una cappella per l’adorazione eucaristica perpetua, con più di duecento persone che si danno il turno giorno e notte, tutte le settimane.
Sono loro che testimoniano liberazioni, guarigioni, soluzione di problemi fra le coppie, guarigioni dei cuori, di giovani che vivevano grandi difficoltà.
Qualcuno è stato liberato da pensieri di suicidio.
Una signora con un tumore è venuta a chiedermi un consiglio e io le ho risposto: “Vada di fronte a Gesù nel Santissimo Sacramento per essere guarita”.
Se noi non proponiamo questo, la gente cercherà la propria guarigione nel New Age, nel reiki, nello yoga, quando la Chiesa ha tutto ciò di cui hanno bisogno.
Siamo noi che lo dobbiamo proporre e che dobbiamo convertirci in adoratori.
Se non sono uno che fa adorazione, sarà molto difficile parlare di tutto ciò e convincere gli altri».
#TV2000 ha posto questa domanda ad alcuni fedeli e i risultati sono interessanti.
Segue una piacevole conversazione con don Maurizio Mirilli che rivela quanto ognuno di noi abbia bisogno di una continua formazione cristiana per vivere profondamente la relazione con Dio.
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