FERMENTI CATTOLICI VIVI

"Andate controcorrente. Di quanti messaggi, soprattutto attraverso i mass media, voi siete destinatari! Siate vigilanti! Siate critici!" Benedetto XVI

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Posts Tagged ‘evangelizzazione’

17 Dicembre 2021 – Dieci anni di Fermenti Cattolici Vivi

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 17/12/2021

Le sfide di quest’ultimo anno mi hanno più volte spinto a cedere alla tentazione di fermarmi, e la stanchezza – come un cinico megafono – continua spesso ad amplificare tali tentazioni.

Ma la grazia di Dio non si ferma. Anche in un periodo apparentemente buio come questo, anche quando tutti sembrano essere un po’ più stanchi, un po’ più depressi, un po’ più isolati degli anni passati, Dio continua a operare e a bussare nelle nostre vite.

E allora eccomi qua, col cuore affaticato, e con una volontà non sempre risoluta e ferma, ma ancora tanto grato per le grazie che continuano ad arrivare dal Cielo. Chi sono io per non continuare a condividerle?

Non ci scoraggiamo allora, e coltiviamo, e custodiamo con maggior cura e determinazione la nostra relazione con quel Dio che può e vuole ancora compiere meraviglie, anche e soprattutto in questi tempi così difficili.

Il mondo è inquieto, ma la Regina della Pace ci invita a essere suoi portatori di pace. La via, per riuscire a esserlo, ce la indica da quarant’anni. Non ci stanchiamo di percorrerla, saranno i cinque sassi che lei mette nelle nostre mani per affrontare i Golia di questi tempi.

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«Sì, Mary. Da adesso parleremo veramente.»

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 13/10/2020

Avremo il coraggio di farci cambiare da Dio quando preghiamo come Mary?

Guardate questo video fino in fondo e non abbiate paura a lasciarvi mettere in discussione dal suo messaggio.

Mi piacerebbe che continuasse così.

Mary: «Mio Dio ma come posso fare per essere così coerente con la preghiera che faccio?»

Dio: «Ti ho messo tanto saggi sacerdoti nel tuo cammino, hai chiesto a uno di loro di essere il tuo direttore spirituale? Non sai quanto mi piace quando camminate insieme cercando di fare la mia volontà, di amarmi davvero sopra ogni cosa.»

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«Allora compresi che il Signore, che mi aveva fatto risalire dagli inferi»

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 09/06/2020

Sono Filippa, vedova di Salvatore, trucidato Vi 1 maggio 1981 a Palermo. Rendo questa testimonianza per glorificare Dio delle meraviglie di grazia compiute in me: “Ha mutato il mio vestito di lutto in abito di gioia”.

Ero felice con mio marito. Ci eravamo sposati giovanissimi, avevamo avuto quattro figli: una famiglia unita, una bella casa, una posizione agiata. Di punto in bianco la tragedia e il capovolgimento della mia vita. Ero seduta in casa con i miei figli quando, alle 11 del mattino, mi portarono la notizia che mio marito giaceva a terra in una pozza di sangue e mi ordinarono di non muovermi. Rimasi impietrita.

L’indomani me lo portarono cadavere in una cassa. 1 funerali furono solenni. C’era il fior fiore dell’onorata società. Da quel giorno ebbe inizio il mio calvario, un calvario lungo e tremendo, illuminato, però, verso la fine, dalla luce di Gesù Risorto. Dopo venti giorni altre due uccisioni: mio cognato, fratello di mio marito e mio zio.

Il 9 agosto, quasi a due mesi dalla morte di mio marito, una tragedia più grande: rapiscono mio figlio maggiore di 16 anni. Attesi invano due, tre giorni. Poi con audacia mi recai da chi ero sicura doveva sapere. Chiesi: “Dov’è mio figlio? Se lo hanno ucciso, ditemi almeno dove l’avete posto, dove sono le sue ossa”. Mi rispose: “Dove sono le ossa di tuo marito”. Scesi le scale barcollando. Temevo, adesso, per gli altri miei figli. L’odio, la vendetta, il desiderio di una strage scesero dentro di me. E volevo anche finirla con me stessa, perché vivere non aveva più senso.

Intanto la morte continuava a mietere vittime attorno a me. Uccidono un altro zio in America, e dopo qualche mese un altro mio cognato, fratello di mio marito. In tutto sette morti, ammazzati, in un anno e sei mesi. Una carneficina. A tutto questo si aggiunga il martirio da parte della giustizia. Continue perquisizioni in casa mia e in casa dei miei parenti. Eravamo terrorizzati: io e i miei piccoli, le mie cognate, mia sorella con i loro bambini. Eravamo donne sole.

Mentre tutto era tenebre attorno a me, la luce del buon Dio cominciò a penetrare nella mia vita. Un’amica di mia sorella mi parlò del Rinnovamento nello Spirito e delle riunioni di preghiera che si facevano alla Noce, ogni giovedì, per i sofferenti.

Questa amica mi condusse da p. Matteo il quale, appena mi vide in mezzo alla folla, si avvicinò a me, mi prese per mano, mi condusse in disparte, mi asciugò le lacrime e mi disse parole buone, di luce e di conforto che mi penetrarono nel cuore. Da allora la mia vita cominciò a cambiare. Un senso di pace era entrato nel mio cuore. Non sentivo più odio o sete di vendetta, ma bisogno di perdonare, anche quelli che mi avevano ucciso il marito e il figlio. Continuai intanto a frequentare la preghiera del gruppo di Rinnovamento alla Noce.

Un giorno il Signore mi disse: “Giona, Giona!”. lo non avevo mai letto la Bibbia e non sapevo chi fosse Giona. Mi confidai con un’amica del gruppo. Dissi: “Da parecchi giorni sento risuonare questa Parola nel cuore e non comprendo che cosa il Signore voglia dírmi”. Lei mi spiegò tutto. Allora compresi che il Signore, che mi aveva fatto risalire dagli inferi, voleva che predicassi la sua misericordia alla gente della mia borgata, che era lontana da Dio.

In breve, la mia casa divenne centro di preghiera e di evangelizzazione. Andavo anche di casa in casa con un gruppo di aevangelizzareiche e presto molta gente tornò al Signore. Nella mia borgata di Passo di Rigano si è costituito un gruppo di Rinnovamento nello Spirito di cuì sono animatrice. C’è in borgata una rifioritura di vita cristiana. Grazie, Signore, di tutto quello che hai fatto.

(Testimonianza tratta dal sito https://digilander.libero.it/rinnovamento/)

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Festival dei giovani a Medjugorje in diretta TV

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 01/08/2019

Per la prima volta quest’anno potrete seguire su Shalom TV, Canale 190.

Tutta la diretta del Festival dei giovani a Medjugorje.

Si comincerà con il santo Rosario alle 18:00 del 1° agosto, per concludersi con la santa Messa alle 5:00 del mattino sul Monte Krizevac del 6 agosto.

Anche da casa vostra potrete vivere e condividere con migliaia di giovani, provenienti da tutto il mondo, giorni di fede, preghiera, festa, gioia e canto.

Andate subito sul sito per consultare il programma con gli orari e gli appuntamenti di ogni giorno.

Questo il link a cui collegarsi: 

Shalom TV – Festival dei giovani Medjugorje 2019

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«Perché Dio ti ama! Hai capito? Ti ama! Ama proprio te!»

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 29/03/2019

Un’ispirata e infuocata suor Anna Nobili racconta con coraggio con la sua incredibile storia di conversione che l’ha portata dai cubi delle discoteche al convento.


«Avevo questo vuoto d’amore enorme, ho cercato di riempire questo vuoto con tutto quello che il mondo mi prometteva al di fuori della famiglia.

La vita di tutti i giorni mi annoiava, allora ho iniziato la sera a lavorare nei pub e a frequentare discoteche tutte le notti … conoscevo tutti i PR e ho iniziato non solo a ballare ma a gettare il mio corpo, la mia sessualità, come se fossero delle caramelle.

Mi piaceva la musica e ci sapevo fare ma la danza e il corpo erano la mia arma di seduzione perché solo così potevo mendicare quell’amore che mi mancava.

Sono entrata nel mondo delle grandi luci, nel mondo dello spettacolo ma questo vuoto aumentava.

Mia madre decise di far pregare per me e dopo un paio d’anni…. Quella notte piansi tutta la notte…

Perché Dio ti ama! Hai capito? Ti ama! Ama proprio te!

Di giorno andavo in chiesa e di notte ero l’Anna della perversione…

Poi ho avuto un’effusione spontanea dello Spirito e ho sentito che Dio era dentro di me e ho iniziato a piangere…

Il mio volto era pieno di luce, non l’avevo mai visto con la luce.

Guardavo i ragazzi che mi guardavano il corpo, alcune parti del corpo, ma non volevano conoscere Anna…

Mi venivano in mente le parole di San Paolo… Tu sei tempio dello Spirito Santo…

Il Signore ha fatto un grandissimo miracolo dentro di me; io non potevo guardare negli occhi un bambino, un uomo, un giovane, una donna, perché il mio binocolo era sempre eros, possesso, non potevo mai godermela la relazione.»

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«Se vivessi in funzione del successo sarei infelice: la mia felicità sta principalmente in Gesù e nella preghiera»

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 05/07/2018

Sono passati quattro anni dalla vittoria di suor Cristina Scuccia del talent The Voice. Ricordo gli incoraggiamenti, lo stupore e le critiche di cui la suore erano oggetto soprattutto sui social.

Le dedicai un post che, evitando facili entusiami come rigidi pregiudizi, terminava con un augurio e una preghiera.

«Noi di Fermenti Cattolici Vivi, consapevoli del fatto che Dio dia i talenti per usarli e non per nasconderli, facciamo il tifo per suor Cristina, con un’avvertenza e una richiesta che giriamo ai lettori. Nella speranza che non venga inghiottita dalle esigenze di audience del reality e che non venga strumentalizzata, svalutata o ridotta a macchietta, preghiamo per lei invitando i lettori a fare altrettanto affinché lo Spirito Santo la usi come strumento di Dio e la mantenga tale

Suor Cristina in gioiosa ubbidienza alla Chiesa, e alla sua bella vocazione, ha proseguito il suo cammino con saggezza, e Dio è stato fedele, come possiamo leggere nell’intervista rilasciata dalla suora a Famiglia Cristiana.

«Papa Francesco chiede una Chiesa in uscita», dice [Suor Cristina].

E lei lo ha preso in parola. Ha cantato a Tokyo, Buenos Aires, New York, a Cracovia per la Gmg…

«Se un giorno qualcuno mi avesse detto che avrei girato il mondo, l’avrei preso per matto. Ma il Signore ha scelto me per questa missione folle».

Papa Francesco è contento?

«L’ho incontrato tre volte. Nel 2014 per consegnargli il primo disco e poi a dicembre scorso ha ricevuto gli artisti del Concerto di Natale. Il vescovo che era accanto a lui ha detto: “Questa è la suora che canta”. Lui mi ha riconosciuto subito e ha risposto: “Avanti, avanti così suora”. Il 17 marzo scorso ero a San Giovanni Rotondo. Quando è passato con la papamobile una mamma gli ha dato il suo bimbo, lui lo ha baciato e lei si è messa a piangere. Commovente».

Francesco ha detto che la vita cristiana non è “mi piace”, ma “mi dono”.

«Ha un linguaggio semplice, diretto ed efficace. Può cambiare tanti cuori».

Che brano dell’album gli dedicherebbe?

«Quello sulla bellezza. Lui fa scoccare la scintilla della bellezza anche nella miseria. Mi ha scosso il cuore vederlo abbracciare i bimbi malati di Casa Sollievo della sofferenza».

Cos’è per lei la felicità?

«Se vivessi in funzione del successo sarei infelice. La mia felicità sta principalmente in Gesù e nella preghiera ma soprattutto nelle piccole cose semplici di ogni giorno. Per esempio, lavare i piatti».

Tocca sempre a lei farlo?

«Siamo solo in quattro, abbiamo tante attività, quando mancano le nostre collaboratrici diamo una mano».

Il brano più autobiografico?

«L’ombra che non ho più parla di me: “Non ci sono percorsi che non posso tracciare insieme a te, l’argento degli occhi tuoi sarà la mia forza. Sono quello che ho scelto, ogni giorno mi specchio dentro di te, nel buio si perderà l’ombra che non ho più”».

Dopo The Voice com’è cambiata la sua vita?

«Quella vittoria è stato un terremoto. Dopo sono maturata tanto artisticamente e nella fede. In questi quattro anni non mi sono mai fermata ma la vita religiosa mi ha protetta molto».

In che senso?

«Come succede a tanti ragazzi che vincono un talent show, il successo ti porta alle stelle, poi finisci nel dimenticatoio e vai in depressione. È fondamentale essere coscienti che il tuo valore non è dato dalla fama».

Com’è la sua giornata?

«Sveglia alle 6.30, lodi mattutine, Messa e poi inizio a lavorare. Abbiamo la scuola d’infanzia con 80 bambini, il pensionato universitario con 40 studentesse. Non è affatto un convento silenzioso. Poi ci sono le attività della parrocchia San Leone Magno. Alle 18.30 i vespri, la cena e la compieta».

Dove trova il tempo per la musica?

«I miei collaboratori cercano di adattarsi ai miei ritmi, evitano di farmi fare troppo tardi la sera e quando viaggiamo “organizzano” la Messa quotidiana».

È vero che la Congregazione ha detto no alla sua partecipazione al Festival di Sanremo 2015?

«No. I giornali ne scrivono tante».

Ai tempi di The Voice molti l’hanno pure criticata bollando la sua partecipazione al talent come “un’operazione commerciale furbetta”.

«A me le critiche non arrivavano, appena entravo in convento le suore mi nascondevano i giornali. Credo che la Congregazione abbia fatto bene a rischiare e mandarmi in Tv».

Rifarebbe l’invito a recitare il Padre nostro in diretta Tv?

«Penso di sì, avevo ottenuto un grande successo e mi sembrava giusto rimandare tutto a Colui che aveva creato una cosa così grande. Il Padre Nostro fu la ciliegina sulla torta, come a dire: è tutto merito Suo. Anche la scelta del coach, J-Ax, fu spontanea perché volevo arrivare ai giovani che, si sa, amano il rap».

Che rapporti ci sono con J-Ax?

«Ci sentiamo ogni tanto. La Madre generale dell’epoca, suor Carmela Distefano, lo adora. A The Voice era molto premuroso con lei, si confidava e lei lo ha preso quasi come un figlio da custodire nelle preghiere. Lo aspetto in convento».

Com’è il suo rapporto con i fan?

«Attraverso i social tutti i giorni mi arrivano tanti messaggi, anche drammatici: chi chiede preghiere, ragazzi che scrivono che vogliono suicidarsi. Cerco di dare loro dei consigli, parlargli, è la mia missione. C’è una famiglia che ho incontrato perché il loro figlio, 16 anni, era mio fan. Si è ammalato di cancro ed è morto nel giro di pochi mesi. Sono stata vicina a loro e ho pregato tanto».

(Fonte della citazione: http://www.famigliacristiana.it/)

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«Papà, perché esci così presto?»

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 26/10/2017

Uno studente di un liceo di Chicago di nome Mike passeggiava per il campus col suo tutor. C’era qualcosa che lo emozionava. Il tutor gli disse: «Sembri davvero su di giri Mike.» – «Lo sono», disse Mike. «Mio padre non sai quanto mi abbia impressionato questa mattina. Ero a fare colazione, lui era pronto per uscire con la sua ventiquattrore quando mi ha abbracciato dicendomi – “Buona giornata Mike”.

Quindi, per non so quale ragione mi è venuto in mente che non avrebbe iniziato a lavorare prima delle nove; erano solo le 7,45. “Papà”, gli ho detto, “Perché esci così presto? Non devi essere lì che alle nove e ci metti solo una decina di minuti per arrivare in ufficio.

Mio padre mi ha risposto: “E’ vero Mike, ma di solito cerco di arrivare in tempo per la Messa delle otto della Holy Trinity Church che è di strada per il mio ufficio”.

Mi colpì molto, a me non era mai capitato di andare a Messa durante la settimana, lui non me ne aveva mai parlato prima. Ma quello che mi colpì di più fu che ultimamente lo facevo penare non poco solo per andare a Messa la domenica.

Father And Teenage Son Having A Hug

Lui non mi ha mai detto: ‘Guarda Mike, io ci vado tutti i giorni, tu ci dovresti venire almeno alla domenica. Non mi ha mai detto una cosa del genere, però stamattina mi ha fatto venire voglia di andare alla Messa quotidiana…, chissà, forse mi avrebbe donato uno sguardo diverso alla Messa domenicale”.»

Il padre di Mike non andava alla Messa quotidiana per impressionare qualcuno, lo faceva semplicemente come un atto d’amore in risposta al desiderio di Gesù che si facesse in memoria di Lui.

Quando facciamo del bene e lo facciamo semplicemente perché è una cosa buona, per la bellezza che l’azione ha in sé e per la gioia che ci dà, siamo sicuri di avere un vero impatto sulla gente.

Testimoniare il bene non è niente più di questo.

Se noi come Cristiani viviamo gli insegnamenti del Vangelo per amore di Gesù e del suo insegnamento, faremmo l’evangelizzazione più efficace possibile ai milioni che trarrebbero grande beneficio dalla conoscenza dell’amore di Gesù.

[Tradotto da «100 challenging anecdotes» (Pag. 17 e 18), di Percival Fernandez Vescovo ausiliario di Mumbay e segretario generale della Conferenza Episcopale Indiana].

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«Ho preso il rosario, mi sono pianta tutto il ‘piangibile’ e sono tornata ‘a casa’»

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 05/04/2017

La storia con un uomo sposato, il vuoto, un libro su Medjugorje regalato proprio dalla moglie… Il perdono, la misericordia e la guarigione delle ferite più profonde del cuore…

Un racconto che vale la pena di ascoltare fino in fondo.

«Io ritengo che si impari a parlare una lingua con Dio; come si studia a lungo una lingua per poterne essere in possesso, quella di Dio anche è una lingua che Lui cerca di parlarti senza invadenze. Se tu sei disposto a capire, a leggere la realtà, cambia tutto.»

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«Prega si, e cambierà il finale! (…) Riprenditi quest’arma!»

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 14/03/2017

Una parodia di Occidentalis Karma che vale la pena di sentire…

Nel video che segue, don Roberto Fiscer racconta il suo passato da disc jokey che dava felicità agli altri ma non la trovava.

Poi l’incontro con Giovanni Paolo II, la vocazione e…

“Nella vita spirituale, quando il signore ti chiama, bisogna buttarlo via lo specchietto retrovisore, non bisogna guardarsi più indietro.”

“Dio non sceglie quelli capaci, rende capaci quelli che sceglie.”

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17 Dicembre – Quattro anni di Fermenti Cattolici Vivi

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 17/12/2015

Quattro anni fa nasceva il blog Fermenti Cattolici Vivi (QUA un po’ di storia…)

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Unico obiettivo del blog: Dio parla e agisce, molti non lo sanno… Occorre farlo sapere un po’ in giro… 😉

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Siamo arrivati così al quarto anno, con quasi 615.000 visualizzazioni.

Solo una parola!

G-R-A-Z-I-E-!-!-!

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E un augurio speciale anche a Papa Francesco che oggi compie 79 anni e che il 1° Ottobre 2013 benediceva il progetto del Blog.

 

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