La storia di Valentina, una ragazza che ha ritrovato la vita in Gesù nella Comunità Cenacolo. Preghiamo per lei?
Quando sono entrata in comunità non sapevo di essere una ragazza ferita perché avevo sempre nascosto la verità di me stessa a me stessa; credevo, così, di essere forte quando in realtà ero bloccata e piena di paure.
Grazie all’aiuto delle sorelle ho iniziato ad aprirmi e così a far entrare Gesù nelle mie ferite. Una di queste è sicuramente legata a mia mamma, che si è ammalata di cancro quando avevo tredici anni. A casa non c’era dialogo e “schiacciavo” tutto quello che vivevo, facendo finta che tutto andasse bene; mi chiudevo nei miei silenzi e nella musica, creandomi così il mio mondo dove non lasciavo entrare nessuno per non soffrire.
Crescendo, iniziavo a frequentare amicizie sbagliate e, invece di essere matura e aiutare in casa, mi chiudevo sempre di più. Approfittavo della malattia di mia madre rubando le sue medicine per “divertirmi” e fare poi quello che volevo. Quando poi lei è morta, me ne sono andata via di casa, credendo così di essere libera e indipendente.
Oggi capisco che volevo solo scappare da me stessa e dai pesi e sensi di colpa che mi portavo dietro.
In poco tempo sono arrivata a essere dipendente dalla droga fino a perdere tutto: il lavoro, le amicizie e la mia dignità, finché un giorno, grazie ad un’amica, sono riuscita a chiedere aiuto ai miei fratelli, che mi hanno portato in comunità.
Qui l’amore della Madonna e di Gesù per me si è fatto concreto nella pazienza delle sorelle, che mi stanno aiutando ad abbracciare la mia storia e a credere che in quello che mi è successo c’è un disegno di Dio.
Ora so che è anche grazie a mia mamma che dal cielo ha pregato per me che sono arrivata qui, e sono felice di poter donare me stessa ogni giorno imparando ad amare chi mi sta vicino.
Ringrazio la comunità perché grazie alle lotte e ai superamenti quotidiani sto imparando ad aggrapparmi a Dio e a sentirmi figlia amata.
(Fonte: Periodico “Resurrezione”, Pagine d’incontro della Comunità Cenacolo – Saluzzo, Anno XXXIII, n. 2, Giugno 2018, Pagg. 14 e 15)
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