FERMENTI CATTOLICI VIVI

"Andate controcorrente. Di quanti messaggi, soprattutto attraverso i mass media, voi siete destinatari! Siate vigilanti! Siate critici!" Benedetto XVI

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Posts Tagged ‘fede e ragione’

Un’energia di 34.000.000.000.000.000.000.000 di Watt!

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 11/04/2018

Da uno studio scientifico dell’ENEA (l’agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo sostenibile), sono emerse delle informazioni sorprendenti sulla Sacra Sindone.

Chi volesse leggere il rapporto tecnico integrale dal sito dell’ENEA, può cliccare QUI.

In sintesi, ciò cha la ricerca ha scoperto è che ci vorrebbero 34 mila miliardi di watt per ottenere un’immagine come quella della sindone su un telo di lino.

Per farsi un’idea, i più potenti laser oggi disponibili al mondo sono decine di migliaia di volte meno potenti e si tratta di un’energia paragonabile a quella prodotta attualmente in un giorno da tutto il mondo, concentrata in pochi secondi e sulla superficie di un telo.


Siamo in tempo di Pasqua, tempo in cui noi strani-cattolici-caparbi-che-ci-credono-davvero, celebriamo la resurrezione di Cristo.

Le prove non servono per chi crede e non bastano a chi non crede, ma risultati del genere, incredibilmente interessanti, non possono non interrogare chi non crede e non rafforzare chi ha fede nell’evento più rivoluzionario della storia dell’umanità.

Un’energia immensa alla fonte della resurrezione… Pensate all’immensità dell’Amore che sta alla fonte di tutto questo evento…

 

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«Quando mangiate la pizza state masticando un concentrato di spazio-tempo, ecco perché il “materialismo scientifico” fa a pugni con la scienza.»

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 04/04/2018

Se volete capire questa affermazione prendetevi del tempo e gustatevi questo video interessante del Professor Antonino Zichichi in cui controbatte con rara eleganza, le critiche che gli vengono mosse per essere scienziato e credente e per dirlo in pubblico senza complessi.

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«Nel tè di mia moglie ci sono due cose ben distinte»

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 05/02/2018

Condivido con gioia parti di un articolo appena letto che – come sempre quando leggo di scienziati credenti – mi è stato di edificazione e insegnamento aggiungendo un utile tassello per guidare la ragione verso la verità.

«Una goccia d’acqua ha mille miliardi di molecole. Non è facile credere a ciò ma è così! Se si volessero contare le molecole contenute in una goccia d’acqua, sommandole una al secondo, sarebbero necessari trentamila miliardi di anni! E in cielo c’è un numero di stelle paragonabile al numero di molecole presenti in un bicchiere d’acqua!»

Vincenzo Balzani ha la calma e la mitezza straordinarie di uno scienziato italiano che ha sfiorato il Nobel – nel 2016 tre scienziati stranieri lo hanno vinto per la chimica servendosi generosamente delle sue ricerche (n.d.r.) – con l’entusiasmo di una matricola al primo anno di università (…) che non si è mai chiuso nella torre delle sue ricerche:

«Credo di essere un uomo di fede: credo, ma so dal Vangelo che appena uno dice “credo” deve subito aggiungere: “Signore, aiutami nella mia incredulità”. Sono nato in una famiglia cattolica tradizionale e ho vissuto la Messa e le iniziative parrocchiali fin da ragazzo. Molti anni fa, mia moglie e io abbiamo conosciuto un sacerdote molto bravo, don Giovanni Nicolini, e abbiamo iniziato a frequentare a Crevalcore, non lontano da Bologna, la Famiglia della Visitazione, una comunità composta anche da persone consacrate».

Il rapporto tra scienza e fede.

«Il punto di partenza è quanto disse il cardinale Martini: c’è la scrittura dell’uomo che è la scienza che si occupa dei fatti, dei fenomeni, delle teorie, e cerca di rispondere alla domanda “come?”; la scrittura di Dio, invece, trova le risposte non a questioni scientifiche, ma a interrogativi che ognuno ha dentro di sé, trova risposte ai “perché?“, i quali possono risolvere le domande che nascono nella vita dell’uomo: perché sono al mondo, che senso ha la mia vita, perché c’è il mistero del male.

Qui la scienza non può spiegare nulla.

C’è un aspetto materiale e uno spirituale. Un esempio: sto lavorando ma sono stanco, vado in cucina, mia moglie si accorge della mia stanchezza e mi prepara del tè. Nel tè di mia moglie ci sono due cose ben distinte: la prima è l’azione materiale del farmi il tè, la seconda è l’amore che mia moglie mi manifesta facendomi il tè, che la scienza non può descrivere e spiegare se non come una mera azione spirituale».

(…) Io mi occupo di atomi e molecole, oggetti piccolissimi che hanno forme e proprietà ben definite. Il chimico oggi può costruire macchine utili anche al mondo della medicina. Siamo delle creature meravigliose, ma fragili, non onnipotenti. Dobbiamo ricordarci che c’è il male, un mistero grande, e che il male è più forte di noi. Non possiamo vincerlo, possiamo solo chiedere al Signore che ci protegga.

D’altra parte l’uomo deve chiedere aiuto. Se l’uomo non dovesse chiedere aiuto, penserebbe di essere un dio. Alcuni scienziati dicono che arriverà una teoria che spiegherà tutto, anche Dio, per cui sarà più grande di Lui! Altri dicono che è possibile la dimostrazione scientifica di Dio. Ma Dio non è dimostrabile scientificamente».

«Sappiamo che tutto è iniziato con una grande esplosione, il Big Bang, (…) ma non sappiamo com’è stato l’inizio, non sappiamo cosa ci sia stato prima del Big Bang. Ed è proprio lì che c’è Dio».

(Tratto da: Credere, la gioia della fede, n. 1, Gennaio 2018, Pag. 50)

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«Il Dio della Bibbia è anche il Dio del genoma»

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 20/01/2018

Molti saranno sconcertati da questi sentimenti, partendo dal presupposto che un rigoroso scienziato non debba anche essere un serio credente in un Dio trascendente.

Ero sbalordito dall’eleganza del codice genetico umano e non riesco a capire come la natura avrebbe potuto crearsi da sé.

Nessuno scienziato serio oserebbe affermare di avere a portata di mano una spiegazione naturalistica dell’origine della vita. Solo una forza al di fuori del tempo e dello spazio avrebbe potuto fare una cosa simile.

Il Big Bang domanda a gran voce una spiegazione divina e si accorda perfettamente con l’idea di un Dio Creatore trascendente.

Il Dio della Bibbia è anche il Dio del genoma. Egli può essere adorato in una cattedrale o in un laboratorio».

(Francis Collins, a capo del team di scienziati che ha decifrato il genoma umano)

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«La causa (dell’universo) deve essere trascendente, come l’idea cristiana di Dio»

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 15/01/2018

 

«Sono convinto che la fede cristiana sia una credenza ragionevole e non vi sia alcun conflitto tra le scoperte scientifiche e il cristianesimo. Ritengo che il Creatore dell’universo sia il Dio della Bibbia».

Così si è presentato Michael G. Strauss, fisico delle particelle del CERN di Ginevra e docente presso l’Università dell’Oklahoma.

Poche settimane fa ha infatti aperto il suo sito web personale (www.michaelgstrauss.com), motivandolo così: «Da qualche tempo ho l’opportunità di parlare nelle università, nelle scuole e nelle chiese circa l’intersezione tra la scienza e la fede cristiana. Spesso capita che la gente mi chieda se ho scritto qualcosa su questo per esplorare il tema in modo più dettagliato».

Così è nata l’idea di uno spazio virtuale, decisione insolita per un ricercatore di un certo peso: apprezziamo molto dato che tale tematica sul web è solitamente, e purtroppo, inflazionata per la gran parte da avvocati del creazionismo biblico e scienziati dell’ateismo militante.

Esperto dell’interazione tra quark e gluoni e attualmente impegnato sulle proprietà del bosone di Higgs, Strauss ha scritto che «come scienziato professionista e come cristiano posso avere qualcosa da offrire alla discussione concernente il rapporto tra cristianesimo, la scienza e pensiero oggettivo».

I suoi primi due articoli sono stati dedicati alla teoria del Big Bang, riflettendo sulla «ripugnanza che questa idea ha generato» fin dall’inizio in certi ambienti positivisti, la quale «è stata alla fine accettata solo perché le prove a suo favore sono schiaccianti e indiscutibili». E’ interessante la sua precisazione: «Quando si sente dire che gli scienziati discutono se il Big Bang si sia davvero verificato, in realtà stanno solo mettendo in discussione ciò che è accaduto nei primi 10 -35 secondi o giù di lì, non se vi è stato un inizio effettivo. Nessuno ha dubbi sul fatto che l’universo visibile era molto piccolo, caldo e denso, circa 13,8 miliardi di anni fa ed è da allora in uno stato di espansione».

Il problema è che a molti «non piace l’implicazione teologica e filosofica di un universo che ha avuto un inizio effettivo e continuano a cercare scappatoie. Eppure tutte le osservazioni che abbiamo, tutti i calcoli teorici, e anche alcuni calcoli proiettivi come il teorema di Borde-Guth-Vilenkin, danno credito alla conclusione che tutto lo spazio, il tempo, la materia e l’energia di questo universo ha avuto un inizio.

Il Big Bang è un termine improprio perché non c’è stata una sorta di esplosione dato che non c’era nulla che esisteva che potesse esplodere. È l’origine dell’universo. Quindi, se questo universo ha avuto un inizio, allora la causa dell’universo non può essere una parte dell’universo. La causa deve essere trascendente, come l’idea cristiana di Dio».

Fa bene il prof. Strauss a non parlare di “prova di Dio”, non è saggio mischiare i piani. Ha probabilmente ragione anche quando scrive: «I teisti non avrebbero potuto delineare uno scenario migliore per sostenere il teismo». Lo stesso pensiero del fisico americano è condiviso da altri colleghi, anche importanti premi Nobel, come ad esempio Arno Penzias, Leon Max Lederman e Antony Hewish. Abbiamo raccolto le loro parole in questo dossier.

Strauss ha promesso altri articoli in cui discuterà degli scenari alternativi all’origine del nostro universo che non richiederebbero un inizio effettivo di esso, entrando dunque nel vivo del grande dibattito scientifico e filosofico su questa tematica. Buon lavoro!

(Fonte: http://www.uccronline.it pubblicato il 15/2/2017)

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Io non cercavo Dio e non sapevo che Dio cercasse me

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 10/10/2015

eric-emmanuel-schmitt-01

Eric-Emmanuel Schmitt

Un imprevedibile e imprevisto incontro con Dio da parte di un ateo, educato da genitori non credenti, lettore di Diderot e degli illuministi del Settecento.

Eric-Emmanuel Schmitt, classe 1960, filosofo di formazione, drammaturgo di nascita, romanziere prolifico, regista, è una delle personalità della cultura transalpina più conosciute a livello internazionale. Ha deciso di raccontare ad Avvenire (6 ottobre) la storia della sua conversione, che nasce una notte del 1989 nel deserto dell’Hoggar, Sahara.

IL DONO STRAORDINARIO DI DIO

Schmitt perde la sua comitiva e passa la notte da solo. E’ lì che si consuma l’incontro con Dio. «Dire che una persona è convertita significa dire che ha compiuto una scelta attiva e volontaria. Devo ammettere che questo non rappresenta esattamente quanto ho vissuto in quella notte nel deserto. Piuttosto, ho ricevuto una grazia e un dono straordinario. E ho lasciato in me tutto il posto e lo spazio possibile per quel dono. Così, se mi chiamano convertito, preferisco essere definito come uno che ha ricevuto una rivelazione».

“HO RICEVUTO UNA RIVELAZIONE”

scienza-e-fede-15-638Più che convertito, “che ha ricevuto una rivelazione” è «l’espressione che meglio mi caratterizza, perché racconta la sorpresa del dono che ho ricevuto. Io non cercavo Dio e non sapevo che Dio cercasse me. Ho avuto in dono qualcosa che non cercavo. Questa rivelazione è stata per me solo l’inizio».

LO STUDIO DEL VANGELO

Infatti, tornato in Francia il drammaturgo si è dedicato alla lettura di vari poeti mistici delle diverse religioni. «Dopo quella rivelazione ho compiuto un cammino alla scoperta del Vangelo. E lì c’è stato un lavoro molto attivo da parte mia, proprio per comprendere questo testo pieno di contraddizioni. In questo posso dire di aver vissuto una conversione. Quindi, in sintesi: nel deserto, una rivelazione; con il Vangelo, una conversione».

SULLE ORME DI DE FOUCAULD

Sarà stato un caso, ma la storia di questa rivelazione è molto simile a quella dell’esploratore francese Charles de Foucauld, altro convertito famoso, dopo l’incontro con Dio nel cuore del Sahara. Da quel momento, de Foucauld, divenuto eremita, ha avviato una grande opera di evangelizzazione di quelle terre. «La sua forza – spiega Schmitt – non è che ha cercato di cristianizzare a forza quei popoli, ma di testimoniare il Vangelo con l’esempio della vita. Proprio come ha fatto Cristo al suo tempo».

(Fonte: http://it.aleteia.org/)

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“Credo in Dio come sul fatto che cinque per otto fa quaranta”

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 22/09/2015

Enrico Medi 02Il 26 settembre 1968, mentre il corteo funebre di Padre Pio raggiungeva il municipio di San Giovanni Rotondo per poi tornare in convento, il Professor Enrico Medi commentava i misteri del Rosario per i fedeli rimasti sul sagrato.

Il fisico, originario di Macerata, profondamente religioso, divenne devoto e amico del cappuccino dal 1946. Fu anche deputato dell’Assemblea Costituente.

Vedeva nel prezioso progetto dell’universo, l’assoluto disegno della mano di Dio, per nulla in contrasto con la scienza anzi, come dimostrazione palese che nulla era stato lasciato da Lui al caso.

A chi gli domandava se ci fosse contrasto tra scienza e fede lui rispondeva:

Enrico Medi 01«È come se tu mi domandassi se c’è contrasto tra i piedi e la testa. I piedi camminano, la testa li guida sulla via da percorrere. I piedi sorreggono la testa e la testa guida nella luce il cammino tentennante dell’uomo»

Ogni giorno leggeva e meditava la Sacra Scrittura e vi trovava Gesù, vivo, ogni giorno andava a Messa e l’Eucarestia quotidiana era l’Amico divino insostituibile, l’intimo della sua vita, la passione ardente della sua anima, Colui che lo spingeva ad amare e a donarsi senza tregua in posti di alta responsabilità.

Enrico Medi 03A chi osservava che forse il suo era un atteggiamento da fanatico rispondeva:

«Credo in Dio come sul fatto che cinque per otto fa quaranta. Allo stesso modo credo nella legge di Ohm: quando vedo un filo staccato, so che la corrente non passa né potrà passare mai finché non si riattacca il filo. Se questo è fanatismo religioso, sì, io sono un fanatico»

Meraviglioso il suo inno alla creazione che più che una poesia è una preghiera intrisa di sapienza frutto di una vita di preghiera:

INNO ALLA CREAZIONE

Enrico Medi 04“… Oh voi misteriose galassie, voi mandate luce ma non intendete;
voi mandate bagliori di bellezza ma bellezza non possedete;
voi avete immensità di grandezza ma grandezza non calcolata.
Io vi vedo,
vi calcolo,
vi intendo,
vi studio e vi scopro,
vi penetro e vi raccolgo.
Da voi io prendo la luce e ne faccio scienza,
prendo il moto e ne fo sapienza,
prendo lo sfavillio dei colori e ne fo poesia;
io prendo voi oh stelle nelle mie mani
e tremando nell’unità dell’essere mio
vi alzo al di sopra di voi stesse
e in preghiera vi porgo a quel Creatore
che solo per mio mezzo voi stelle potete adorare”

Se vi ha affascinato questa personalità della scienza e della fede vissute in unità e armonia, trovate maggiori informazioni sul sito dedicato alla sua causa di beatificazione: http://www.enricomedi.it/

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“Sacerdoti, (…) siete grandi, siete creature immense…”

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 27/05/2015

Enrico Medi 01Lettera aperta ai sacerdoti di Enrico Medi.

Sacerdoti,

io non sono un Prete e non sono mai stato degno neppure di fare il chierichetto.

Sappiate che mi sono sempre chiesto come fate voi a vivere dopo aver detto Messa.

Ogni giorno avete DIO tra le vostre mani. Come diceva il gran re San Luigi di Francia, avete «nelle vostre mani il re dei Cieli, ai vostri piedi il re della terra».

Ogni giorno avete una potenza che Michele Arcangelo non ha.

Con le vostre parole trasformate la sostanza di un pezzo di pane in quella del Corpo di Gesù Cristo in persona. VOI OBBLIGATE DIO A SCENDERE IN TERRA! SIETE GRANDI! SIETE CREATURE IMMENSE! LE PIU’ POTENTI CHE POSSANO ESISTERE. Chi dice che avete energie angeliche, in un certo senso, si può dire che sbaglia per difetto.

Sacerdoti, vi scongiuriamo: SIATE SANTI! Se siete santi voi, noi siamo salvi. Se non siete santi voi, noi siamo perduti!

Enrico Medi 02Sacerdoti, noi vi vogliamo ai piedi dell’Altare. A costruire opere, fabbriche, giornali, lavoro, a correre qua e là in Lambretta o in Millecento, siamo capaci noi. Ma a rendere Cristo presente ed a rimettere i peccati, siete capaci SOLO VOI!

Siate accanto all’Altare. Andate a tenere compagnia al SIGNORE. La vostra giornata sia: preghiera e Tabernacolo, Tabernacolo e preghiera. Di questo abbiamo bisogno. Nostro Signore è solo, è abbandonato.

Le chiese si riempiono [si fa per dire] soltanto per la Messa. Ma Gesù sta là 24 su 24 e chiama le anime. A tutti, anche a noi, ma in particolare a te, sacerdote, dice di continuo: «Tienimi compagnia. Dimmi una parola. Dammi un sorriso. Ricordati che t’amo. Dimmi soltanto “Amore mio, ti voglio bene”: ti coprirò di ogni consolazione e di ogni conforto».

Sacerdoti, parlateci di DIO!

Come ne parlavano Gesù, Paolo Apostolo, Benedetto da Norcia, Francesco Saverio, Santa Teresina.

IL MONDO HA BISOGNO DI DIO! DIO, DIO, DIO Vogliamo. E non se ne parla. Si ha paura a parlare di DIO.

Si parla di problemi sociali, del pane. Ve lo dice uno scienziato: nel mondo C’E’ PANE! CI SONO RISORSE CHE, se ben distribuite, possono garantire una vita, forse modesta, ma CERTAMENTE PIU’ CHE DIGNITOSA A 100 MILIARDI DI UOMINI! L’UOMO HA FAME DI DIO! E si uccide per disperazione. Dobbiamo credere, ecco il compito delle Missioni: donare DIO al mondo!

Enrico Medi 03Suore, scusate se vi parlo così: tornate ad abituarvi al silenzio!

Bello tutto, la preghiera collettiva è potentissima davanti al Signore. Ricordatevi, però, che si può fare una preghiera insieme anche lontani 100.000 km. La vicinanza è nel cuore di DIO, non nel contatto dei gomiti. Anzi, anche a contatto di gomiti, perché noi non disprezziamo le realtà concrete, visibili e materiali. Ma attenti a non esagerare. Chi volesse dire solitudine soltanto sbaglia, ma chi dice solo appiccicamento di cuore sbaglia. Sbagliano l’uno e l’altro.

Enrico Medi, laureatosi insieme a Enrico Fermi, docente di Fisica all’università di Palermo e poi di Roma, Deputato dal 1946, nel 1953 rinuncia alla politica per dedicarsi interamente alla scienza e all’apostolato.

Nel 1958 viene nominato vice presidente dell’EURATOM, nel 1965 si dimette per gravi motivi di coscienza.

Nel 1966 viene nominato dalla Santa Sede membro della Consulta dei Laici per lo Stato Città del Vaticano. Muore il 26 maggio 1974.

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“Dio non ha creato il male”

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 14/11/2014

einstein 02

Durante una conferenza tenuta per gli studenti universitari, un professore ateo dell’università di Berlino lanciò una sfida ai suoi alunni con la seguente domanda:

“Dio ha creato tutto quello che esiste?”.

Uno studente diligentemente rispose: “Sì certo!”.

“Allora Dio ha creato proprio tutto?” – Replicò il professore. “Certo!”, affermò lo studente…

Il professore rispose: “Se Dio ha creato tutto, allora Dio ha creato anche il male, poiché il male esiste e, secondo il principio che noi siamo ciò che produciamo, allora Dio è il Male!”.

Gli studenti ammutolirono a questa asserzione. Il professore, piuttosto compiaciuto con se stesso, si vantò con gli studenti che aveva provato per l’ennesima volta che la fede religiosa era un mito.

Un altro studente alzò la mano e disse: “Posso farle una domanda professore?”. Naturalmente!” – replicò il docente.

Lo studente si alzò e disse: “Professore, il freddo esiste?”.

“Che razza di domanda è questa? Naturalmente esiste! Hai mai avuto freddo?”.

einstein 01Gli studenti sghignazzarono alla domanda dello studente. Il giovane replicò:

“Infatti signore, il freddo non esiste. Secondo la legge della fisica, ciò che noi consideriamo freddo è in realtà assenza di calore.

Ogni corpo od oggetto può essere studiato solo quando possiede o trasmette energia ed il calore è proprio la manifestazione di un corpo quando trasmette energia.

Lo zero assoluto (-273°C) è la totale assenza di calore; tutta la materia diventa inerte e incapace di qualunque reazione a quella temperatura. Il freddo, quindi, non esiste.

Noi abbiamo creato questa parola per descrivere come ci sentiamo… se non abbiamo calore”.

Lo studente continuò: “Professore, l’oscurità esiste?”. Il professore rispose: “Naturalmente!”

Lo studente replicò: “Ancora una volta, signore, è in errore, anche l’oscurità non esiste. L’oscurità è, in realtà, assenza di luce.

Noi possiamo studiare la luce, ma non l’oscurità. Infatti possiamo usare il prisma di Newton per scomporre la luce bianca in tanti colori e studiare le varie lunghezze d’onda di ciascun colore.

Ma non possiamo misurare l’oscurità. Un semplice raggio di luce può entrare in una stanza buia e illuminarla. Ma come possiamo sapere quanto buia è quella stanza?

Noi misuriamo la quantità di luce presente, giusto? L’oscurità è un termine usato dall’uomo per descrivere ciò che accade quando la luce… non è presente”.

Finalmente io giovane chiese al professore: “Signore, il Male esiste?.

Aeinstein 03 questo punto, titubante, il professore rispose, “Naturalmente, come ti ho già spiegato. Noi lo vediamo ogni giorno. E’ nella crudeltà che ogni giorno si manifesta tra gli uomini. Risiede nella moltitudine di crimini e di atti violenti che avvengono ovunque nel mondo. Queste manifestazioni non sono altro che male”.

A questo punto lo studente replicò: “Il male non esiste, signore, o almeno non esiste in quanto tale. Il Male è semplicemente l’assenza di Dio. E proprio come l’oscurità o il freddo, è una parola che l’uomo ha creato per descrivere l’assenza di Dio.

Dio non ha creato il Male. il Male è il risultato di ciò che succede quando l’uomo non ha l’amore di Dio presente nel proprio cuore.

E’ come il freddo si manifesta quando non c’è calore o l’oscurità che arriva quando non c’è luce”.

Il giovane fu applaudito da tutti, in piedi, e il professore, scuotendo la testa, rimase in silenzio.

Il Rettore dell’Università si diresse verso il giovane studente e gli domandò: “Qual è il tuo nome?”.

“MI chiamo Albert Einstein signore!” – rispose il ragazzo.

(Fonte: Viaggiando Insieme, periodico dell’U.N.I.T.A.L.S.I.)

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