Tre tentazioni pericolose contro la fede che si vestono da pensiero intelligente, che hanno anche le loro ragioni ma che nascondono la fregatura.
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«C’è la fregatura ma non la becchi subito.»
Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 30/03/2022
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«Ecco perché t’ho chiamato, pe’ ditte che me sei mancato!»
Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 16/04/2021
Non è che una poesia in vernacolo romanesco ma vale la pena ascoltarla fino in fondo perché rende l’idea della nostalgia di Dio per ciascuno di noi.
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«Gesù dice: “Io sono la via”. Noi dobbiamo riuscire a vedere quella via. E la Chiesa esiste per indicarla, come un direttore d’orchestra.»
Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 08/10/2018
Nel solito tavolinetto in fondo alla chiesa in cui mi reco ogni mattina ho trovato “Credere”, settimanale collegato a Famiglia Cristiana la cui copertina era dedicata a Beatrice Venezi, direttrice d’orchestra che la rivista “Forbes ha inserito tra i cento giovani che saranno i leader del futuro.
«Anche quando dirigo, amo vestirmi in lungo”, ha dichiarato la musicista a Credere, “Voglio che l’orchestra mi percepisca come donna sin dal momento in cui entro dalla porta e mi dirigo verso il palco».
Manifestando la propria fede senza complessi e con la stessa eleganza naturale e sobria con cui si presenta al pubblico, afferma:
«A noi giovani, sempre in movimento e a volte un po’ smarriti, è necessaria una Chiesa che indichi con sicurezza la via. Senza strada non si arriva a nessuna meta. Gesù dice: “Io sono la via”. Noi dobbiamo riuscire a vedere quella via. E la Chiesa esiste per indicarla, come un direttore d’orchestra».
Continua Beatrice rispondendo alla rivista Credere:
«Da giovane credente, mi auguro che la Chiesa abbia il coraggio di essere se stessa e di rivolgersi ai giovani, ma anche a tutti gli adulti, con una proposta alta e di qualità, senza mai abbassare il livello della fede fino a banalizzarlo. Le piazze si possono riempire così, alzando il livello della proposta.»
«Quando ho bisogno di riflettere, di ritrovarmi, torno a leggere un testo che s’intitola “Il cammino”, di san Josemaria Escrivà de Balaguer, il fondatore dell’Opus Dei. Parla di carattere e di direzione, di vita interiore e soprannaturale, di fede e anche di allegria. Ci ritrovo le mia radici.»
Carattere.
Direzione.
Vita interiore.
Vita soprannaturale.
Fede.
Allegria.
Riempie il cuore vedere che siano tra gli obbiettivi e i punti di riferimento di una giovane di talento che trova risposta nella fede e nella Chiesa.
Un bel modello per i nostri ragazzi no?
(Il testo tra virgolette è stato preso da: Credere, Anno VI, N. 39, Settembre 2018, pagg. 6-11)
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«Passare dal “mi piace” al “mi fa bene” al “fa bene agli altri.»
Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 29/07/2018
Don Maurizio Mirilli ci spiega la virtù della temperanza.
«La virtù che ci permette di moderare le passioni. Le passioni sono cose positive, (…) ma quando non sono più libero, quando divento schiavo…
Devo passare dal “mi piace” al “mi fa bene”.
Il confine di una passione è proprio il criterio del bene. Questa cosa la sto facendo solo perché mi piace o anche perché mi fa bene e fa del bene anche agli altri?»
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Trova la lettera mancante
Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 10/05/2018
Qualche tempo fa, mentre mi recavo al lavoro, non ho potuto fare a meno di osservare una pubblicità che troneggiava su di un cartellone “tre-metri-per-sei” con una frase che all’inizio mi infastidiva: “Io, la tua nuova religione”.
Più passava il tempo però e più quel fastidio lasciava il posto alla tristezza di vedere che viviamo in un’epoca che ha tolto quella preziosa “D” da tutto.
Potrei scrivere tanto, ma preferisco lasciare qui solo una breve riflessione che mi scaturisce dal cuore:
«TROVA LA LETTERA MANCANTE…
RIMETTICELA.
VEDRAI QUANTE COSE
TORNERANNO A POSTO DA SOLE.»
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Per sorridere (e riflettere) su scienza e fede
Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 06/02/2018
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«La fede è ciò che ci fa superare pozzanghere e banchi di nebbia, senza perdere la direzione…»
Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 29/10/2017
Un’esperienza di Ernesto Olivero, Fondatore del SERMIG di Torino.
«Giorni fa ero in macchina da solo, pioveva, a un certo punto davanti a me un grande TIR, ho messo la freccia per sorpassarlo ma un’enorme pozzanghera mi ha invaso; non vedevo nulle e quel momento è diventato interminabile, non finiva più.
Alla destra avevo l’ombra del TIR, a sinistra il guard-rail, sembrava che mi aspettasse, ma in un baleno mi sono detto – Io ho visto la strada davanti a me, la strada è libera.
Ho capito veramente che se mi spaventavo morivo, se frenavo morivo, se spostavo solo di un millimetro il volante, mi ammazzavo, mi sono detto – Se non mi faccio prendere dalla paura, fra qualche secondo vedrò di nuovo la luce, la strada.
Questa è la fede: riuscire a vedere quando non vedi niente, riuscire a vivere come puoi anche nei momenti in cui ti sembra di non farcela.
La fede è ciò che ci fa superare pozzanghere e banchi di nebbia, senza perdere la direzione.»
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«Sosto davanti a un Tu speciale…»
Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 29/06/2017
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“Sono fermamente convinta che nelle parole di Gesù ci sia la chiave di lettura più profonda della vita”
Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 17/01/2017
Ho appena finito di leggere un bel libro regalatomi da mia moglie per Natale: “Ogni giorno il sole”, di Lorella Cuccarini. Gradevole, sincero, va giù come l’acqua e quando lo finisci ti sembra come quando parte un’amica e un po’ ti dispiace.
Che ci fa la Cuccarini in un blog come questo?
Da quando l’ho iniziato alla fine del 2011 dopo aver partecipato alle catechesi sui dieci comandamenti di don Fabio Rosini, ho applicato un’unica regola aurea, condividere ciò che mi edifica a Cristo, nella Chiesa Cattolica come “Ogni giorno il sole”, soprattutto le due pagine che condivido di seguito, col gentile permesso dell’autrice.
I genitori possono solo donare ai figli pennelli, colori e tavolozza per dipingere il quadro della propria esistenza: gli autori sono loro. Da credente, una delle tavolozze più preziose che ho consegnato ai miei figli è quella della fede. Sono convinta che il messaggio di Gesù e la Chiesa siano colori fondamentali per delineare una vita armoniosa e piena. Anche se oggi, purtroppo, la Chiesa viene spesso vissuta come un’istituzione anacronistica.
Io non mi aspetto che la Chiesa cambi. Il suo messaggio è immutabile. La Chiesa è la Chiesa. Se così non fosse, non sarebbe radicata e forte da oltre duemila anni.
E’ una forza che sento potente, quando leggo di intere comunità cattoliche perseguitate in Asia o in Africa solo perché hanno deciso di non abiurare la loro fede. Ogni anno, migliaia di persone vengono uccise per la loro religione. Dei veri e propri martiri moderni. Al pensiero di quanto sia radicata la loro fede, mi sento inadeguata. Per noi è così facile essere cattolici.
Ai miei figli ho regalato questri colori. Ma il mio compito finisce qui. Spetterà a loro decidere se li useranno o meno.
La domenica, andare a messa insieme è un appuntamento consueto. Con i due gemelli di sedici anni, che ovviamente vivono ancora in casa, questo è ancora possibile. Gli altri due, che sono più grandi e vivono fuori, naturalmente fanno le loro scelte. Non sto certo a chiamarli per ricordargli di farlo. Non nascondo però che, qualche giorno fa mia figlia mi ha salutato velocemente al telefono per non tardare alla messa, ero felice. Felice per lei. Sono fermamente convinta che nelle parole di Gesù ci sia la chiave di lettura più profonda della vita. La Chiesa è viva. Anche in questi anni difficili per lei e per il mondo, la Chiesa è più viva che mai.
Essendo particolarmente affascinata e affezionata alla figura di Maria, sono legata ad alcuni dei luoghi in cui si è manifestata più evidentemente.
Il santuario di Fatima è stato il primo che ho visitato, molti anni fa. Ero insieme a mia madre, mia sorella e i miei figli più grandi, allora piccoli.
A Lourdes, ho accompagnato una mia amica malata: aveva espresso il desiderio di pregare nella grotta delle Apparizioni prima che fosse troppo tardi. Fu un viaggio faticoso ma profondamente toccante.
Medjugorje è stata l’ultima scoperta, fatta insieme a tutta la famiglia. Quando proposi il viaggio ai miei figli la prima volta, rimasi colpita dal fatto che avessero accettato di venire senza un fiato. Ero certa che sarebbero rimasti colpiti da qual luogo. E così è stato. Soprattutto quando hanno visto le migliaia di persone attratte lì ogni giorno. Di ogni età, di ogni nazionalità. Tantissimi giovani.
E pensare che ci si immagina siano luoghi solo per anziani o malati. In quei posti, c’è una bellezza indescrivibile e una forza spirituale immensa. Non serve vedere la “danza del sole” o uno dei tanti segni che lasciano a bocca aperta soprattutto i cattolici dell’ultima ora. E’ sufficiente osservare gli occhi delle persone che incontri scalando il Križevac, o pregare in piazza insieme a oltre centomila persone.
(Fonte: Lorella Cuccarini, “Ogni giorno il sole”, pagine 118, 119, 120, col gentile permesso dell’autrice, che ringrazio di vero cuore).
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