Ecco le parole di Papa Francesco, sulla libertà di espressione e sulla libertà religiosa, ai giornalisti durante il volo dallo Sri Lanka alle Filippine.
Prima di leggerle però, vi invito ad ascoltarle qua, anche se l’audio non è dei migliori, perché dal tono e nell’intero contesto della conversazione avuta coi giornalisti, si possono comprendere meglio le parole sapienti del Santo Padre.
Credo che tutti e due siano diritti umani fondamentali, la libertà religiosa e la libertà di espressione.
Non si può… Lei è francese? andiamo a Parigi, parlioamo chiaro. Non si può nascondere una verità che ognuno ha il diritto di praticare la propria religione senza offendere, liberamente, e così facciamo, vogliamo fare tutti.
Secondo, che non si può offendere o fare la guerra, uccidere in nome della propria religione, cioè in nome di Dio.
A noi, stupisce, ma pensiamo alla nostra storia. Quante guerre di religione abbiamo avuto. Lei pensi alla notte di San Bartolomeo. Come si capisce questo? Anche noi siamo stati peccatori su questo.
Ma non si può uccidere in nome di Dio. Questa è un’aberrazione, uccidere in nome di Dio, è un’aberrazione.
La libertà di espressione. Ognuno non solo ha la libertà e il diritto ma anche l’obbligo di dire quello che pensa per aiutare il bene comune, l’obbligo.
Pensiamo a un deputato, a un senatore che non dice quello che pensa sia la vera strada, non collabora al bene comune.
Abbiamo l’obbligo di dire apertamente, avere questa libertà, ma senza offendere, perché è vero che non si può agire violentemente ma se il dottor Gasparri dice una parolaccia contro la mia mamma, gli aspetta un pugno, ma è normale…
Non si può provocare, non si può insultare la fede degli altri, non si può prendere in giro la fede.
Papa Benedetto, in un discorso non ricordo bene dove, ha parlato di questa mentalità post-positivista della metafisica post-positivista che portava a credere che alla fine, che le religioni o le espressioni religiose sono una sorta di sottocultura, che sono come … poca cosa, non sono nella cultura illustrata, e questa è un’eredità dell’illustrazione.
Quanta gente sparla delle religioni, le prende in giro, diciamo gioca con il santo con la religione degli altri, provocano, e può accadere quello che accadrebbe al dottor Gasparri se dice qualcosa contro la mia mamma, c’è un limite.
Ogni religione ha dignità (…) e io non posso prenderla in giro e questo è un limite.
Ho preso questo esempio del limite per dire che nella libertà di espressione ci sono dei limiti, come quello della mia mamma, non so se sono riuscito a rispondere alla domanda.
(Trascritto dalla registrazione riportata nel post http://www.avvenire.it/Audio/Pagine/Audio.aspx).
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