FERMENTI CATTOLICI VIVI

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Posts Tagged ‘fine del mondo’

«Se non è la fine dei tempi, dev’esserne la prova…»

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 12/07/2021

Mi è arrivato più volte da amici differenti tra di loro, questo scritto attribuito a un sacerdote cattolico brasiliano.

Ho fatto un ricerca e non ho trovato molte fonti da cui dedurre che sia attribuibile realmente a don Gabriel Vila Verde, sacerdote esistente.

Nel rispetto di tutte le posizioni, e scusandomene se questa riflessione può urtare qualche suscettibilità, non riesco a non concordare con essa, soprattutto nella misura in cui rivela tutta l’incoerenza dei nostri tempi.

«Viviamo in un’epoca in cui vogliono che i preti si sposino e le persone sposate divorzino.

Vogliono che gli eterosessuali abbiano relazioni non vincolanti, ma che i gay si sposino in chiesa.

Perché le donne si vestano da uomini e assumano ruoli maschili e gli uomini diventino “fragili” come donne.

Un bambino con solo cinque o sei anni di vita ha il diritto di decidere se sarà un uomo o una donna per il resto della sua vita, ma un bambino sotto i diciotto anni non può rispondere dei suoi crimini.

Non ci sono posti per i pazienti negli ospedali, ma ci sono incentivi e sponsorizzazioni per chi vuole cambiare sesso.

C’è un supporto psicologico gratuito per chi vuole uscire dall’eterosessualità e vivere l’omosessualità, ma non c’è supporto da esso per chi vuole uscire dall’omosessualità e vivere la propria eterosessualità e se ci provano, è un crimine.

Essere a favore della famiglia e della religione è dittatura, ma urinare sui crocifissi è libertà di espressione.

Se non è la fine dei tempi, dev’esserne la prova…»

Ergo, preghiamo affinché la preghiera diventi pace in noi, qualunque cosa succeda intorno a noi.

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«Ci può essere un ideale che non passa, che nessuna bomba (virus) può far crollare?»

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 12/06/2021

Le bombe della Seconda Guerra Mondiale fecero capire a Chiara Lubich quale fosse l’unico ideale che non passa.

Il virus, la pandemia, il crollo delle certezze a cui ci aggrappavamo prima del 10 marzo 2020… Siamo davanti a un bivio anche noi, soccombere o chiederci quale sia l’unico vero ideale che niente e nessuno può far crollare.

Ascoltiamo le parole di Chiara.

«Il movimento è iniziato molto semplicemente nella città di Trento, nell’Alta Italia, nel 1943.

Allora a Trento imperversava la guerra, io mi trovavo con alcune mie compagne nella città, eravamo molto giovani, ognuno di noi aveva un proprio ideale come tutte le giovani, da voler raggiungere nella vita.

Chi aveva come ideale lo studio, e questo era il caso mio, chi invece formarsi una bella famiglia, chi invece costruirsi una bella casa.

Ebbene, proprio la guerra con le sue bombe, faceva crollare un po’ tutte le cose, per cui noi non potevamo raggiungere lo scopo della nostra vita. Sembrava proprio che le circostanze ci dessero una grande lezione, ci facessero una predica e che tutto ci dicesse che tutto è vanità delle vanità, che tutto passa.

Contemporaneamente a questa visione drammatica delle cose, dentro di noi si faceva strada un’idea, che pensiamo un’ispirazione: ci può essere un ideale che non passa, che nessuna bomba può far crollare? E capimmo immediatamente che, sì, c’era un ideale. Quest’ideale era…, Dio!

Eravamo sorpresi, incantati; dicevamo: oh! L’unità, che divina bellezza! Non abbiamo parole per cosa dire, non si può spiegare, è Gesù!

Si vede, si sente, si gode con i sensi dell’anima, ma non si può dire, è ineffabile come Dio. Ci si accorge soprattutto quando manca, è come se il sole tramontasse.

E l’unità, che è la presenza di Gesù in mezzo a noi, porta il suo Spirito, lo Spirito di Cristo con tutti i suoi frutti, che sono: pace, gioia, voglia di amare, spirito di eroismo, illuminazione: fa capire, fa comprendere meglio le Scritture, interpretare meglio gli avvenimenti, è lo Spirito che guida, è lo Spirito Santo, lo Spirito di Gesù!»

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Nonno, mi spieghi la Vita con la “V” maiuscola?

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 19/01/2015

(Dalla rubrica “La fede raccontata ai ragazzi” del periodico “Credere”)

Resurrezione 01Nonno ma se Gesù è risuscitato, poi è morto una seconda volta?

Domanda intelligentissima! Nei Vangeli vediamo come Gesù abbia risuscitato dalla morte il suo carissimo amico Lazzaro. Lazzaro è ritornato alla vita, in questa vita, per qualche anno; poi però è dovuto morire di nuovo. La risurrezione invece è l’ingresso in un’altra vita, in una nuova forma di vita. Potremmo dire che Lazzaro ritorna alla vita come noi la conosciamo, la vita con la “v” minuscola, mentre Gesù entra nella Vita con la “V” maiuscola, e noi ci entreremo insieme a lui!

Nonno, io però conosco solo questa vita qui, con la “v” minuscola, io ho paura della morte! Ho paura di separarmi dai miei genitori, da te, dai miei fratelli, dal mio corpo!

Quello che dici dimostra che la paura della morte ci accomuna tutti, che non ha età, che è “il” problema con cui tutti ci dobbiamo sempre misurare. La fede deve rispondere a questa paura, altrimenti non serve davvero a niente, perché noi con gli occhi vediamo i morti scendere nella tomba, e non volare in cielo. L’altro giorno mi hai detto che a scuola avete parlato di un argomento molto interessante, l’atomo, ricordi? L’atomo è invisibile agli occhi, però c’è. Se lo bombardiamo con altre particelle invisibili a occhio nudo, i neutroni… Ricordi cosa succede?

Si crea l’energia atomica.

Esattamente. Particelle così piccole da sembrare insignificanti, se sottoposte a questo procedimento riescono a sprigionare una tale quantità di energia da poter alimentare un’intera città, illuminando migliaia e migliaia di palazzi! Ora pensa a Gesù come a questo piccolo atomo. Gesù ha parlato e operato pubblicamente soltanto per tre anni, in un’epoca in cui non c’erano radio, Tv, internet e cinema. Non ha condotto eserciti come Alessandro Magno, non ha guidato nessuna rivoluzione come Che Guevara, non ha scritto nessun libro sacro come altri profeti e fondatori di religioni. È un uomo che ha scelto come suoi testimoni un gruppo di persone semplici, con mille difetti, come ognuno di noi. Un uomo che è stato abbandonato da tutti e alla fine è rimasto solo ad afrontare la morte, e la morte di croce, la pena più atroce e infamante che i romani riservavano ai peggiori criminali. Quest’uomo agli occhi del mondo avrebbe dovuto scomparire, essere inghiottito dalle pieghe della storia, perché sembra un fallito. Ma cosa diceva Gesù di se stesso?

Resurrezione 02Che era il Figlio di Dio.

Esatto, vero Dio e vero uomo. E infatti le cose sono andate molto diversamente! Quest’uomo, in maniera umanamente inspiegabile, ha diviso in due la storia umana, tanto che il tempo si calcola in ciò che è stato prima di lui, e in ciò che viene dopo di lui. E questo non lo si è fatto per nessun condottiero, filosofo, profeta, re o imperatore. Proprio come un piccolo atomo bombardato da neutroni, Gesù crocifisso il Venerdì santo, deposto nel sepolcro e rimasto senza vita il Sabato santo, è risuscitato dalla morte la domenica di Pasqua. Noi non abbiamo visto con gli occhi questa “esplosione nucleare”, ma i suoi effetti li possiamo sperimentare a distanza di duemila anni. L’abbiamo celebrata nel Triduo pasquale e la possiamo sperimentare ogni volta nei sacramenti. Gesù si rompe come un atomo, e la sua risurrezione travolge la nostra vita biologica, la nostra vita con la “v” minuscola”, per portarci nella Vita con la “V” maiuscola. Quando un bimbo o un adulto ricevono il Battesimo, è Gesù stesso che battezza con acqua e Spirito Santo, unendo la creatura a sé. Quando facciamo la Comunione, in gioco c’ è questa potenza che si diffonde dalla morte e dalla risurrezione di Gesù. Quando un sacerdote, o il tuo stesso papà, che è battezzato, ti dà una benedizione nel nome di Gesù, tu puoi fidarti e credere che in quel gesto c’ è la stessa potenza di Dio che agisce ancora oggi, nella tua storia e nella tua vita.

Testo di Padre Maurizio Botta, don Andrea Lonardo, Alessandro Franchi, Ufficio catechistico della Diocesi di Roma

[Fonte: “Credere, la gioia della fede”, Anno I, N. 2 Aprile 2013, pag. 58 e 59]

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Kapolavori a Karakosh

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 18/06/2014

papa_francesco_angelus--400x300Il Papa all’Angelus di domenica 15 Giugno ha invitato tutti a pregare per l’Irak con parole semplici quanto toccanti:

“Cari fratelli e sorelle, sto seguendo con viva preoccupazione gli avvenimenti di questi ultimi giorni in Iraq. Invito tutti voi ad unirvi alla mia preghiera per la cara nazione irachena, soprattutto per le vittime e per chi soffre maggiormente le conseguenze dell’accrescersi della violenza, in particolare per le molte persone, tra cui tanti cristiani, che hanno dovuto lasciare la propria casa. Auspico per tutta la popolazione la sicurezza e la pace ed un futuro di riconciliazione e di giustizia dove tutti gli iracheni, qualunque sia la loro appartenenza religiosa, possano costruire insieme la loro patria, facendone un modello di convivenza. Preghiamo la Madonna, tutti insieme per il popolo iracheno.

Ave Maria, piena di Grazia, il Signore è con te, tu sei benedetta tra le donne, e benedetto è il frutto del tuo seno Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi, peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte.

A te che leggi, adesso, chiedo di unirti alla mia preghiera con un’Ave Maria, un Padre Nostro, se non sei Cattolico, con la preghiera che ti viene dal cuore, ma ti chiedo di farlo ora, per la nazione irachena e per tutte le terre devastate dalla guerra.

Se sei di Roma, o se passi per la Capitale, ti segnalo Kapolavori a Karakosh una bella mostra al Centro Culturale JPII, vicolo del Grottino, 3B (Roma Centro Storico) dal 17 al 20 giugno 2014.

Mostra la vita difficile e pericolosa dei nostri fratelli cristiani in Irak che rischiano la vita per una Messa e che vivono con un fervore e un coraggio che può venire solo dalla grazia di Dio accolta da cuori generosi.

Mostra una comunità di vecchi, giovani e bambini, che hanno perso i propri cari sotto le bombe dei terroristi, senza aver perso la fede e la capacità di perdonare.

Ecco un breve video di presentazione che vale la pena vedere. Accogliamo l’accorata richiesta del Vescovo di Karakosh che confida nelle preghiere di noi cristiani d’Occidente.

Vivere la vita ogni giorno tenendo fra le mani la croce con lo sguardo fisso alla risurrezione. Questo dicono al mondo i cristiani dell’Iraq, minoranza fra fazioni in lotta.

In primo piano ci stanno le croci o le macerie della guerra, ma sullo sfondo si delinea la vita che rinasce dal desiderio profondo di pace e collaborazione fra popoli, culture e religioni diverse.

Questo è il messaggio che i cristiani di Karakosh, dal quartiere ghetto di Shikak, comunicano a tutti gli uomini e donne di buona volontà, perché non lasciandosi vivere ma prendendo nelle mani la propria vita, si decidano di farne “un autentico e personale capolavoro”. (Fonte di quanto riportato nel video e nel riquadro dopo il video: http://www.oltreilnaso.it/mostraIRAQ.php)

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La preghiera del Rosario è più forte della bomba atomica!

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 12/05/2014

Padre Hubert Schiffer aveva 30 anni e lavorava nella parrocchia dell’Assunzione di Maria, a Hiroshima. Ha dato la sua testimonianza davanti a decine di migliaia di persone:

rosario01“Attorno a me c’era soltanto una luce abbagliante. Tutto a un tratto, tutto si riempì istantaneamente da una esplosione terribile. Sono stato scaraventato nell’aria. Poi si è fatto tutto buio, silenzio, niente. Mi sono trovato su una trave di legno spaccata, con la faccia verso il basso. Il sangue scorreva sulla guancia. Non ho visto niente, non ho sentito niente. Ho creduto di essere morto. Poi ho sentito la mia propria voce.

Questo è stato il più terribile di tutti quegli eventi. Mi ha fatto capire che ero ancora vivo e ho cominciato a rendermi conto che c’era stata una terribile catastrofe! Per un giorno intero i miei tre confratelli ed io siamo stati in questo inferno di fuoco, di fumo e radiazioni, finché siamo stati trovati ed aiutati da soccorritori. Tutti eravamo feriti, ma con la grazia di Dio siamo sopravvissuti”.

Nessuno sa spiegare con logica umana, perché questi quattro padri gesuiti furono i soli sopravvissuti entro un raggio di 1.500 metri. Per tutti gli esperti rimane un enigma, perché nessuno dei quattro padri è rimasto contaminato dalla radiazione atomica, e perché la loro casa, la casa parrocchiale, era ancora in piedi, mentre tutte le altre case intorno erano state distrutte e bruciate.

rosario02Anche i 200 medici americani e giapponesi che, secondo le loro stesse testimonianze,
hanno esaminato padre Schiffer, non hanno trovato nessuna spiegazione a perché mai, dopo 33 anni dallo scoppio, il padre non soffriva nessuna conseguenza dell’esplosione atomica e continuava a vivere in buona salute.

Perplessi, hanno avuto tutti sempre la stessa risposta alle tante loro domande: “Come missionari abbiamo voluto vivere nel nostro paese il messaggio della Madonna di Fatima e perciò abbiamo pregato tutti i giorni il Rosario.” Ecco il messaggio pieno di speranza di Hiroshima: La preghiera del Rosario è più forte della bomba atomica! Oggi, nel centro della città ricostruita di Hiroshima, si trova una chiesa dedicata alla Madonna. Le 15 vetrate mostrano i 15 misteri del Rosario, che si prega in questa chiesa giorno e notte.

Un altro racconto di padre Schiffer aggiunge che avevano appena finito di dire Messa, e si erano recati a fare colazione, quando la bomba cadde:

“Improvvisamente, una terrificante esplosione riempì l’aria come di una tempesta di fuoco. Una forza invisibile mi tolse dalla sedia, mi scagliò attraverso l’aria, mi sbalzò, mi buttò, mi fece volteggiare come una foglia in una raffica di vento d’autunno.”

Quando riaprì gli occhi, egli, guardandosi intorno, vide che non vi erano più edifici in piedi, fatta eccezione per la casa parrocchiale. Tutti gli altri in un raggio di circa 1,5 chilometri, si racconta, morirono immediatamente, e quelli più distanti morirono in pochi giorni per le radiazioni gamma.

rosario03Tuttavia, il solo danno fisico che padre Schiffer accusò, fu quello di sentire alcuni pezzi di vetro dietro il collo. Dopo la resa del Giappone, i medici dell’esercito americano gli spiegarono che il suo corpo avrebbe potuto iniziare a deteriorarsi a causa delle radiazioni. Con stupore dei medici, il corpo di padre Schiffer sembrava non contenere radiazioni o effetti dannosi della bomba.

In realtà, egli visse per altri 33 anni in buona salute, e partecipò al Congresso Eucaristico tenutosi a Philadelphia nel 1976. In quella data, tutti gli otto membri della comunità dei Gesuiti di Hiroshima erano ancora in vita.

Questi sono i nomi degli altri sacerdoti gesuiti che sopravvissero all’esplosione: Fr. Hugo Lassalle, Fr. Kleinsorge, Fr. Cieslik.

Un miracolo simile avvenne anche a Nagasaki, dove un convento francescano – “Mugenzai no Sono” (“Giardino dell’Immacolata”) – fondato da San Massimiliano Kolbe rimase illeso come a Hiroshima. Dal giorno in cui le bombe caddero, i gesuiti superstiti furono esaminati più di 200 volte dagli scienziati senza giungere ad alcuna conclusione, se non che la sopravvivenza degli otto gesuiti all’esplosione fu un evento inspiegabile per la scienza umana.

Fonte: http://www.novena.it/miracolo_santo_rosario/miracolo_Hiroshima.htm

Sumita02
<<Cari figli! Oggi come mai prima vi invito alla preghiera. La vostra preghiera sia preghiera per la pace. Satana è forte e vuole distruggere non solo le vite umane, ma anche la natura e il pianeta su cui vivete. Perciò, cari figli, pregate per proteggervi attraverso la preghiera con la benedizione di Dio della pace. Dio mi ha mandato tra voi perché vi aiuti. Se volete, accogliete il Rosario! Già il solo Rosario può fare miracoli nel mondo e nelle vostre vite. Io vi benedico e rimango con voi finché Dio lo vuole. Grazie perché non tradirete la mia presenza qui e grazie perché la vostra risposta serve al bene e alla pace. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.>> (Messaggio di Medjugorje del 25 gennaio 1991)

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13 Ottobre 2013 – Consacrazione del mondo al Cuore Immacolato di Maria

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 12/10/2013

13Ottobre

Il 13 Ottobre 2013 Papa Francesco consacrerà il mondo al Cuore Immacolato di Maria, in occasione dell’arrivo della statua della Madonna di Fatima.

Così riporta il Vatican Insider:

La statua originale della Madonna di Fatima, che porta incastonata sulla corona uno dei proiettili sparati contro Giovanni Paolo II nell’attentato del 13 maggio 1981, arriverà in piazza San Pietro il pomeriggio di sabato 12 ottobre, e Francesco sarà lì ad accoglierla.

È la decima volta in poco meno di un secolo che l’effigie mariana conservata nella cappellina delle apparizioni di Fatima lascia il santuario portoghese. La sera, la statua sarà portata al santuario romano del Divino Amore, dove si svolgerà una veglia di preghiera. La mattina 13 ottobre, la statua tornerà in piazza San Pietro, dove, dopo il rosario, il Papa celebrerà la messa e compirà l’atto di affidamento.

Papa_Francesco_Aparecida_01

Papa Francesco, durante la GMG di Rio de Janeiro, indica a chi ci dobbiamo rivolgere e affidare…

Io ho consacrato la mia famiglia nascente il 4 Maggio 2002, subito dopo la celebrazione del matrimonio, e conto di rinnovarla, in comunione con la Chiesa, il 13 Ottobre 2013.

Vi va di farlo insieme a noi?

Propongo una bella preghiera presa dal mitico “Pregate! Pregate! Pregate!”, le pagine gialle della preghiera…

CONSACRAZIONE DELLA FAMIGLIA AL CUORE IMMACOLATO DI MARIA

Vieni o Maria, e degnati di abitare in questa casa.

Come già al tuo Cuore Immacolato fu consacrata la Chiesa e tutto il genere umano, così noi, in perpetuo, ti affidiamo e consacriamo al tuo Cuore Immacolato la nostra famiglia.

Tu che sei Madre della Divina Grazia, ottienici di vivere sempre in grazia di Dio e in pace tra noi

cana

Nozze di Cana: Maria ottiene il miracolo da Gesù e i suoi discepoli credono in lui.
– Icona di Cristina Busiri Vici Jatta, Pontificio Collegio Russo (1992)

Resta con noi come abitasti nella casa di Zaccaria e di Elisabetta; come fosti nella casa degli spori si Cana; Come fosti Madre per l’apostolo Giovanni.

Portaci Gesù Cristo, via, verità e vita. Allontana da noi il peccato e ogni male.

In questa casa sii Madre di Grazia, Maestra e Regina.

Dispensa a ciascuno di noi le grazie spirituali e materiali che ci occorrono; specialmente accresci la fede, la speranza, la carità.

Suscita tra i nostri cari sante vocazioni.

Sii sempre con noi, nelle gioie e nelle pene, e soprattutto fa’ che un giorno tutti i membri di questa famiglia si trovino con te uniti in Paradiso.

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“Non sono qui per commiserarti ma per chiederti se sei disposto a disperarti o se sei disposto a pregare”

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 17/09/2013

Il piccolo Dario di Palermo, affetto da un raro tumore al cuore, guarisce a Medjugorje.

Il racconto commosso del padre e della madre.

Ci restava solamente pregare perché non saremmo stati in grado di aiutarlo in nessun altro modo…

…Un mio carissimo amico mi regalò una coroncina. – Ma cosa ne fate di queste palline? E’ un modo per passare il tempo della preghiera? – Gli dissi – Alessandro non è uno scherzo, – mi rispose – è il Rosario. Custodiscila, capiscine il senso e metti in pratica – mi disse indicandomi la corona del Rosario.

Pochi giorni dopo, arriva la terribile notizia della malattia di Dario.

Non sono qui per commiserarti ma per chiederti se sei disposto a disperarti o se sei disposto a pregare. – Mi disse. A questo punto Enzo ci parla di Medjugorje…

[Vicka] pregò con noi, prego per noi e pregò su Dario, lo strinse a sé, ricordo lo strinse al suo petto e fece una preghiera molto intensa. Abbiamo intuito in quel momento che Maria si stava prendendo cura di noi e si sarebbe presa cura di Dario.

Ho consegnato Dario a Maria e le ho detto – Adesso è affar tuo. Io non posso fare niente, te lo consegno.

Tornano a Palermo

…Lui ha sempre condotto una vita normale di bambino, abbiamo preferito non dirlo del tumore.

Si rivolgono all’ospedale Bambino Gesù di Roma, e suggeriscono di portare Dario negli Stati Uniti.

Chiesi a Maria, non tanto di tornare in tre ma di metterci nel cuore quello che non eravamo in grado di portare avanti. Nessuno sa come reagirà alla morte del figlio…

20 Giugno 2006. Io e mia moglie ci riunimmo in preghiera e affrontammo questa montagna, questo Everest.

Si parlava di un intervento di 12 ore. Dopo quattr’ore ci chiamarono e il cardiochirurgo ci disse – Noi non sappiamo come mai ma devo dirle che sono molto, molto contento perché noi non abbiamo trovato il tumore.

Il 25 Giugno – anniversario delle apparizioni a Medjugorje – Dario viene dimesso dalla clinica, sano come un pesce.

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“Dio, se tu esisti io ti distruggo, ma se tu non esisti, passerò la mia vita a dire al mondo che tu non esisti…”

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 25/08/2013

Lo credereste mai che si tratta di una frase pronunciata da una donna che ora è consacrata a Maria? A Dio tutto è possibile, anche fare di un’ex satanista una consacrata a Cristo, nella Chiesa, per le mani di Maria.

Angela, questo è il nome della protagonista, racconta la sua storia. E’ un po’ lunga, ma fidatevi di me, vale davvero la pena fermarsi un po’ e prendersi un po’ di tempo per assistere a un racconto che non troverete da nessun altra parte.

Mettetevi comodi, ma davvero comodi, cliccate sul full screen (in basso a destra di ogni video) e gustatevi la storia di Angela.

L’intera testimonianza è divisa in cinque parti di una decina di minuti ciascuna.

Testimonianza di Angela – parte 1 di 5

Testimonianza di Angela – parte 2 di 5

Testimonianza di Angela – parte 3 di 5

Testimonianza di Angela – parte 4 di 5

Testimonianza di Angela – parte 5 di 5

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“Il mio sogno è che il mondo intero scopra la Madonna!”

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 10/08/2013

L’esperienza di Barry, ateo, di tradizione protestante, che a Medjugorje vede la Madonna

MEDJUGORJE01Bisogna ammetterlo, Barry è un duro. Sua moglie Patricia? Un tesoro di delicatezza e io sospetto che preghi senza interruzione, tanta è la luce che emana. Dalla nativa Inghilterra veniva spesso a dissetarsi alla sorgente di Medjugorje e ad affidare alla Gospa il suo marito protestante. Che meraviglia sarebbe se un giorno anche lui potesse scoprire la gioia di camminare con il Dio Vivente!

Benché battezzato protestante, Barry non credeva in Dio e con fierezza faceva a meno di lui. Comunque un vecchio ricordo giaceva in fondo al suo cuore: da giovane, una volta aveva rivolto a Dio una preghiera in un momento di grande sofferenza: “Mandami una buona moglie!”. In quel momento era in macchina e ha dovuto fermarsi vicino a una casa sconosciuta per un guasto. La giovane donna che ne era uscita l’ha talmente impressionato che l’ha sposata tre mesi dopo! Si era comunque dimenticato di ringraziare quel Dio sconosciuto che gli aveva concesso in fretta un matrimonio cosi felice.

C’era un solo neo: Patricia era cattolica. Barry ha fatto di tutto per distruggere la sua fede, ma ha capito subito che lì era su un terreno pericoloso. Ma, verso la quarantina, Patricia è tormentata da un isolamento spirituale molto duro, nel grembo di una Inghilterra materialista e priva di entusiasmo. E’ allora che Medjugorje l’ha salvata dalla deriva e le ha offerto quello che non osava più sognare: fare un bagno nel cuore di Dio, in un posto dove il cielo tocca la terra ogni giorno!

Conversando con lei, mi meravigliavo della sua incredibile fiducia nella Provvidenza. SAPEVA che tutti i suoi parenti si sarebbero convertiti, nell’ora decisa da Dio. Proprio allora è scoppiata la guerra in Bosnia Erzegovina.

La sera del l° gennaio 1993, Barry e Patricia guardano la televisione e sentono l’appello lanciato dall’associazione Medjugorje Appeal: si richiedono trenta guidatori per portare tonnellate di merce in Bosnia. Senza sapere che Patricia conosceva Bernard Ellis, ebreo convertito a Medjugorje, uomo chiave di tutta l’organizzazione, Barry si lascia tentare dalla sfida dice a sua moglie che ha una gran voglia di lanciarsi in questa avventura, dato che ha la patente per i camion. Patricia non crede alle sue orecchie! Bernard aveva previsto che una parte dei camion andasse a Medjugorje e una parte a Zagabria. Due settimane dopo, accompagnato da Patricia il nostro protestante fa il suo ingresso a Medjugorje al volante di un camion!

La sua unica preoccupazione: portare soccorso ai rifugiati. La prima notte è chiamato a prestare servizio e al mattino, mentre rientra in camera sua ai piedi del Krizevac per ritrovare la moglie, ecco che Patrizia è scomparsa! Barry esce sul terrazzo e vede la chiesa, in mezzo alla vallata.

MEDJUGORJE02I suoi occhi vanno alle due torri che si slanciano verso il cielo e, stranamente, sente un’attrazione irresistibile verso questa chiesa. Un pensiero gli viene prepotentemente: “Devo entrare in quella chiesa a dire una preghiera”. Barry non si riconosce più. Dire una preghiera, lui, completamente ateo?! Dire una preghiera anche se Dio non c’è e se dopo la morte c’è solo per tutti un buco nero? La testa non funziona più! Ma è più forte di lui, Barry si incammina con passo sicuro verso la chiesa.

Una questione pratica si impone: che preghiera potrà dire? Ne conosce solo due: il Padre Nostro che ha imparato a scuola e l’Ave Maria che ha finito coll’imparare a furia di ascoltare sua moglie che la insegnava ai figli. Quale scegliere? Arrivato in chiesa, si accorge che è l’ora delle pulizie e si mette discretamente sul banco in fondo. Decide di dire le due preghiere e poi resta là in silenzio per cinque minuti; poi decide di andare a pulire il suo camion. Là lo vede un francescano e gli dà il suo rosario. Più tardi torna in camera sua, dove Patricia non è ancora rientrata, e decide di riposarsi un po’.

Dato che c’è molta luce, alza la coperta per coprirsi il viso, ma una luce azzurra lo acceca. Pensa che la coperta sia mal messa e la riaggiusta in modo diverso. La luce blu non fa che intensificarsi, invade tutta la camera e Barry comincia a trovarlo strano. Nel blu appare allora una macchia bianca ancor più luminosa; la macchia si avvicina a poco a poco a lui e ingrandisce a vista d’occhio.

Cielo, cosa sta succedendo? “La macchia di luce bianca è diventata ben chiara” racconterà Barry, e la luce era Maria, la Madre di Dio, la vedevo, sapevo che era lei. La luce blu si è trasformata in raggi che partivano da lei. Com’era bella! Non ero affatto spaventato, la guardavo affascinato.

Sapevo chi avevo davanti a me. Allora Lei ha alzato la mano e mi ha salutato con un segno. Non ha detto niente. Poi è andata via. Mi sono seduto per ispezionare la camera, un profumo di rose fluttuava nell’aria e sentivo in tutta la mia persona una pace inimmaginabile. Persino nel mio corpo! Non potevo che ripetere: “Perché a me? Perché a me? Cosa ho fatto io per meritare tutto questo, io lo zotico, il rozzo!”.

Pensavo a tutte le cattive azioni della mia vita. Malgrado tutto, Maria era apparsa a uno come me. Subito dopo Patricia è ritornata, e io gli ho raccontato tutto. Lei era fuori di se! Voleva che io diventassi cattolico in quello stesso giorno, mi invitò ad andare in chiesa insieme a lei, e io continuavo a pensare, perché a me? Quando è arrivato il momento della comunione, Patrizia mi ha suggerito di venire a prendere la benedizione dal prete. Il fatto di avere le braccia incrociate davanti al petto lasciava in chiaro che non avrei potuto prendere la comunione. Il prete, senza fare caso teneva premuta l’ostia contro la mia bocca e ho dovuto ricevere il Corpo di Cristo.

Ero così sconvolto che non potevo impedire alle mie lacrime di colare. Avreste dovuto vedere il duro che piangeva come un bambino! Che giornata! Sulla strada del ritorno ho incontrato un pellegrino che mi ha detto: “Sono cattolico da sempre, vengo spesso qui, non ho mai visto né sentito niente!”.

Ma per me che venivo per la prima volta, che non mettevo mai piede in chiesa, in un giorno mi era successo di: 1) entrare in una chiesa, 2) di dire una preghiera, 3) di ricevere un rosario, 4) di vedere la Madonna, 5) di ricevere il corpo di suo Figlio Gesù!!!

Tornato in Inghilterra, ho deciso di andare a messa con Patricia e ho scoperto a poco a poco la preghiera… la preghiera sincera! Ho continuato a organizzare i convogli umanitari per la Bosnia e una volta abbiamo perfino trasportato il veggente Ivan nel tragitto Londra – Medjugorje! All’ora dell’apparizione ci mettevamo in ginocchio nel camion…

Nel mio cuore avevo un vivo desiderio di rivedere la Madonna. Più tardi Bernard mi ha proposto di guidare un pullman di pellegrini. Ho barattato le derrate alimentari con un carico di fratelli e sorelle. Sulla strada ci siamo fermati in un’albergo al confine con la Slovenia. Subito dopo cena, salta la corrente! Salgo a cercare una pila elettrica in camera e, mentre ridiscendo nell’atrio, mi sento spinto a cantare un inno a Maria. Allora tutto il gruppo si mette a cantare con me e poi si lancia in una preghiera spontanea. La lode invade tutto l’albergo! Maria è di nuovo apparsa ai miei occhi proprio in quel momento, come a Medjugorje, con quell’alone blu intorno a lei. Ero il solo a vederla. Ho capito allora che non avevo ancora fatto niente per Lei, fatto niente per Dio, malgrado le tante grazie ricevute.

Quando Maria vuole qualche cosa (o qualcuno!) non molla la presa! Sentivo che mi chiamava a riavvicinarmi a Lei e a suo Figlio Gesù; dovevo impegnarmi con lei. Perciò ho deciso di entrare nella Chiesa cattolica. Patricia mi ha trovato una guida meravigliosa. Per mesi ho continuato i pellegrinaggi a Medjugorje come autista e Patricia mi ha aiutato. Avevo il desiderio segreto che tra i miei “passeggeri”, alcuni potessero avere la felicità di vedere la Madonna e sono stato subito esaudito; quattro pellegrini l’hanno vista sulla collina del Podbrdo.

MEDJUGORJE03Sono entrato a far parte della Chiesa cattolica a Pasqua del 1995. Da allora il Signore ci ha chiamati, Patricia e me, a lavorare per Lui nella nostra parrocchia e diocesi, dove c’è il Santuario di Walsingham. Maria ha cominciato a riportare a Suo Figlio tutta la parentela. I nostri due figli si sono convertiti e anche altri parenti atei. Ha già fatto riconciliare molte coppie e abbiamo buone speranze per gli altri.
Da parte mia sono impegnato in un gruppo che aiuta quelli che vogliono farsi cattolici. Sono a disposizione per tutto quello che il Signore e sua Madre vorranno da me; cresco gradualmente nel loro amore. Il mio sogno è che il mondo intero scopra la Madonna!

[Tratto dal libro:”Medjugorje:il trionfo del cuore”, di suor Emmanuel Maillard, Edizioni Shalom]

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21 Dicembre 2012 la fine del mondo? No grazie! Abbiamo il Vangelo dell’antipaura!

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 18/12/2012

Le Sacre Scritture parlano di una battaglia escatologica tra il bene e il male che coinvolge non solo il nostro tempo ma tutta la storia, fin da quella rottura iniziale che la chiesa chiama peccato originale.

Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno”(Gn 3. 15)

Fino a quando? Fino al compimento della promessa di Cristo, fino al suo ritorno annunciato.

Quando avverrà?

La scienza ci insegna che il sole esploderà tra cinque miliardi di anni e che la Terra sarà potenzialmente abitabile almeno per cinquecentomila anni. Per cui possiamo non pensare per un po’ al problema “fine del mondo”.

Gesù non ha mai parlato di fine del mondo ma di fine dei tempi. Prima però, ci fa una promessa:

“Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine dei tempi” (Mt 28, 1), espressione con cui Gesù indica, più che una scadenza, l’intensità della sua presenza, cosa avverrà nel frattempo, e noi siamo in questo frattempo.

Se Dio è con noi, chi sarà contro di noi?” (Rom 8,31), dice San Paolo, per cui non c’è alcuna Apocalisse da temere, se non quella battaglia tra male e bene che coinvolge tutto il tempo.

Ma Gesù ritornerà, ce lo ha promesso lui… dopo un lungo elenco di catastrofi ed eventi poco rassicuranti, guerre, rivoluzioni, terremoti, carestie, pestilenze, popoli contro popoli, segni dal cielo, persecuzioni dei seguaci di Cristo… Alla fine, dice:

Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con potenza e gloria grande”(Lc 21, 27)

Quando avverrà? “Quanto a quel giorno e a quell’ora, però, nessuno lo sa, neanche gli angeli del cielo e neppure il Figlio, ma solo il Padre.” (Mt 24, 36), per cui afferma il falso chiunque annuncia una data per la fine dei tempi.

Ci sarà da avere paura? Niente affatto, perché aggiunge, subito dopo:

Quando cominceranno ad accadere queste cose, alzatevi e levate il capo, perché la vostra liberazione è vicina”(Lc 21, 28)

Che significa alzatevi e levate il capo? Ce lo spiega don Tonino Bello, arcivescovo di Molfetta e terziario francescano, in questa vibrante e appassionata omelia del 1988… sembra fatta ieri…

Paura di questa apocalisse a rate che ci viene somministrata dalla produzione crescente delle armi e dal loro squallido commercio clandestino e palese (…).

Paura che sia inutile impegnarsi e che ormai i giochi siano finiti (…).

Paura viene dal latino pavere, battere il terreno, livellarlo, come terrore, che ha la stessa radice di terra. Paura è la conseguenza di essere calpestato…

alzati02

F.P. Michetti, Tre uomini prostrati
(studio, ca. 1883)
Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma

Cosa dice Gesù?

Alzatevi e levate il capo!

Alzatevi significa riconoscere che se le nostre braccia si sono fatte corte per abbracciare la speranza del mondo, il Signore ci presta le sue…

Alzatevi significa abbandonare il pavimento della cattiveria, della violenza, dell’ambiguità.

Alzatevi significa puntare lo sguardo verso il futuro da dove Egli verrà nella gloria per portare a compimento le sue opere della salvezza.

Levate il capo che cosa significa?

Levate il capo significa fare un colpo di testa, reagire, muoversi.

Levate il capo significa essere convinti che il Signore viene oggi, in ogni momento…

(Da un’omelia di don Tonino Bello, Avvento 1988)

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