E’ giovedì Santo. Quest’anno il lavoro e gli impegni familiari (e anche una volontà un tantino svogliata) non mi hanno permesso di vivere la Quaresima come avrei voluto, ma le condivisioni dei fratelli che stanno più avanti, come quella che segue, sono sempre boccate d’ossigeno per le anime in pena come quella del sottoscritto.
«Penso ad un bambino con i piedi sporchi, mentre suo padre, amorevolmente, glieli lava prima d’entrare in casa. Quei piedi se li è sporcati perché non ha obbedito ai suoi genitori, andando a giocare nel fango. Sa di aver sbagliato, ma tra le braccia di suo padre si sente al sicuro, tranquillo. Suo padre spera che lui diventi più obbediente, e il bambino, sinceramente, glielo promette.
Mi è soggiunta in mente stamattina questa immagine, dato che la “lavanda dei piedi” è un simbolo della Confessione.
Oggi, nei confronti delle colpe, tendiamo ad oscillare tra la negazione (“non ho nulla da confessare…”) e i sensi di colpa devastanti.
Il dolore dei peccati che viene da Dio è tranquillo, come quello di quel bambino. Non è avvilimento. Non distrugge. Non hai bisogno di negare, e non ti senti sporco perché non guardi ai tuoi sbagli, ma allo sguardo di Cristo che li lava. Con una differenza però.
Per lavare via i nostri peccati non basta il sapone: serve il Sangue di Gesù. Perciò non facciamo come Giuda, che si lascia lavare i piedi senza intenzione di cambiare. La Casa in cui un giorno entreremo è il Paradiso. Nel frattempo perdoniamoci l’un l’altro, e aiutiamoci.»
(Dall’account Facebook dell’amico Pierluigi Cordova)
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