Ovvero, se l’utero fosse trasparente.
(Da una pubblicazione degli anni ottanta che mi convinse a diventare un difensore della vita, diversi anni prima della mia conversione e conseguente adesione al Magistero della Chiesa Cattolica)


















Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 09/02/2021
Ovvero, se l’utero fosse trasparente.
(Da una pubblicazione degli anni ottanta che mi convinse a diventare un difensore della vita, diversi anni prima della mia conversione e conseguente adesione al Magistero della Chiesa Cattolica)
Posted in Pro-life | Contrassegnato da tag: #ivg, #legge194, #NOIVG, aborto, aborto down, aborto perdono, amniocentesi, apply194, CAV, Centro Aiuto Vita, Centro di Aiuto alla Vita, fine vita, gravidanza, gravidanza inaspettata, gravidanza inattesa, gravidanza indesiderata, incinta, interruzione di gravidanza, ivg, la mia ragazza è incinta, legge 194, magistero della Chiesa, No194, pillola del giorno dopo, pro-choice, pro-life, prolife, provita, ragazza madre, ragazzo padre | 4 Comments »
Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 15/08/2015
Entrano insieme, giovanissimi, lei con il viso pulito, semplice, un vestitino leggero, nascosta dietro di lui. Una cosa non si riesce a coprire: un pancione in cui da 7 mesi c’è un bambino. Sono Irina e Dimitri (nomi di fantasia), 18 anni lei, 19 lui, vengono dalla Moldavia. Lei non parla l’italiano, non ha documenti, soprattutto è lontana dalla famiglia, con un figlio in arrivo. Lui racconta che qui non hanno nessuno, che la sua fidanzata non è riuscita a farsi fare nemmeno un’ecografia, tantomeno altre visite specialistiche per la gravidanza (non sanno neanche quali siano…).
Alla Asl sono stati chiari: senza documenti non possono fare nulla. È per questo che sono arrivati qui, al Cav (Centro assistenza alla vita), dove i volontari cercano di sostenere famiglie e ragazze madri. Persone che non riescono a vedere alternative all’interruzione della gravidanza trovano una mano tesa pronta a far loro considerare altre possibilità.
I due fidanzati hanno già deciso di tenere il bambino e di sposarsi appena nascerà. Ma hanno bisogno di aiuto. “Sono molte le coppie che arrivano da noi in queste condizioni – spiega Francesca, responsabile del Cav Ardeatino che si appoggia alla parrocchia di S.Giovanna Antida, a Roma – per questo siamo riusciti a procurarci una macchina per le ecografie. Così insieme a dottori volontari riusciamo a dare anche un minimo di sostegno medico a chi ne ha bisogno”.
I Centri di aiuto alla Vita sono associazioni di volontari, apartitiche, di ispirazione cattolica, considerati come il braccio operativo del Movimento per la Vita. L’obiettivo è quello di aiutare le donne alle prese con una gravidanza difficile o indesiderata, oltre che sostenere giovani madri prive di mezzi o sprovviste delle capacità necessarie per fornire le cure al figlio, in modo da scongiurare l’aborto.
Le storie che si possono ascoltare in questo centro sono davvero delle più diverse. Come quella di Celestine, dello Zimbawe, ormai a Roma da 15 anni. “Poco dopo essermi sposata sono rimasta subito incinta. Io e mio marito eravamo felicissimi, lui ha un lavoro, ce la potevamo fare”. Ma quando il piccolo ha due mesi scopre di essere di nuovo in dolce attesa. “Mi è crollata la terra sotto i piedi! Come avrei potuto fare con due bambini così piccoli? Ci sarebbero bastati i soldi? Cosa avrebbero pensato le persone intorno a noi? Non sapevo come dirlo a mio marito… I miei genitori ancora non sanno della mia gravidanza!”. Tramite un’amica è venuta a conoscenza del Cav, che le ha fornito sostegno psicologico per farle accettare il bambino come un dono, perché “un figlio lo è sempre”, dice lei. Uno schiaffo alla cultura dell’egoismo che sembra dominare la nostra società.
Francesca ci dice che spesso diventare madre non è solo un problema economico o sociale per le donne, a volte “hanno bisogno di sentire che hanno qualcuno vicino, che possono essere sostenute”. Mentre ci parla arriva una telefonata: è una ragazza che chiede aiuto, perché tutti intorno a lei, famiglia, ragazzo, amici, le fanno pressioni per farle interrompere la gravidanza. Ipotesi che lei non vuole considerare. Così fissano un primo appuntamento in cui cominceranno a darle il sostegno necessario. “E’ giusto che ogni donna possa esprimere liberamente la propria vocazione alla maternità – commenta Francesca – non è giusto che debba vivere l’esperienza traumatica dell’aborto, soprattutto contro la sua volontà”.
Alle spalle dei Cav, diffusi su tutto il territorio nazionale, non ci sono interessi economici, lobby o partiti, c’è solo la volontà di sostenere la Vita; quella del nascituro, della mamma e anche quella di chi ha bisogno di riprendersi dalle gravi conseguenze dell’aborto. Per realizzare tutto ciò è necessaria la collaborazione di tutti, dai benefattori anonimi, che donano denaro, alimenti e corredini per i bimbi, ai medici, gli psichiatri e gli psicologici. Tutti pronti a mettersi a disposizione senza chiedere nulla in cambio. Se non il sorriso di una madre e della sua creatura, felici di non aver ceduto alla tentazione della morte.
[Fonte: http://www.interris.it/ – Titolo originale: “I nemici dell’aborto”]
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Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 19/12/2013
… e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Quante volte ho ripetuto queste parole dell’Ave Maria senza soffermarmi realmente su cosa volessero dire.
Poi arriva l’Avvento, questo periodo in cui rallentiamo – o dovremmo rallentare – per meditare con più attenzione sull’incarnazione di Nostro Signore, questo periodo di attesa che, per quanto mi riguarda mi ricorda, in un certo senso, quando aspettavamo la nascita di nostra figlia.
Che piaccia o no, che vietino o meno i presepi nelle scuole, a Natale si celebra una gravidanza e un parto, il più importante del mondo e della storia, ma una gravidanza e un parto.
… e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù. – Si sente rivelare questa giovane ebrea sui 14 anni.
Maria, in realtà, è una ragazza che ha a che fare con una gravidanza inaspettata. E in un periodo storico in cui una ragazza madre avrebbe avuto conseguenze ben più pesanti di oggi.
Sa che forse verrà ripudiata, che forse non avrà risorse per andare avanti, ma dice il suo SI fiduciosa che Dio si sarebbe preso cura di lei.
Maria sa bene come si possa sentire una ragazza, sorpresa da una gravidanza inaspettata. Una ragazza non sposata, in una cultura che avrebbe potuto ucciderla per tale situazione.
Ma si fida di Dio e dice SI.
Natale è anche imparare a fidarsi, sulle orme di colei che, senza peccato ha saputo accogliere il frutto benedetto del suo grembo, ‘permettendo’ a Dio Padre di rivelarci Se stesso attraverso suo Figlio.
Maria ha a che fare con una gravidanza inaspettata.
Ma il suo SI ha cambiato la storia.
Mi vengono in mente le ragazze a cui – sebbene con modalità e presupposti diversi – capita una gravidanza inaspettata.
Ragazze, non sarà per niente facile e il vostro SI magari non cambierà la storia dell’umanità, ma cambierà la storia della creatura che avete in grembo e che, grazie a voi avrà una storia.
Ragazze, ragazzi! Guardate a Maria, affidatevi a lei e poi chiedete aiuto. La Chiesa non vi abbandonerà.
Per un aiuto rivolgetevi senza timore al
CAV – CENTRO AIUTO ALLA VITA
Per il CAV della tua città contatta i CAV di Roma e Milano chiedendo informazioni oppure digita su Google:
CAV – CENTRO AIUTO ALLA VITA
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