Posts Tagged ‘isolamento’
«Abbiamo bisogno di recuperare spazio di libertà e di speranza»
Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 27/04/2020
Posted in Attualità | Contrassegnato da tag: #coronavirus, #lockdown, articolo 18, Chiesa, chiese, chiese chiuse, Covid, Covid 19, isolamento, libertà religiosa | 1 Comment »
«Ecco, io faccio nuove tutte le cose»
Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 27/04/2020

«In questo tempo che ci è piombato addosso tanto inaspettato, viviamo, o speriamo di vivere?Se speriamo di vivere, temo che ai prossimi, primi sentori di normalità, complici le giornate che si allungano, il caldo e le prime uscite, ci dimenticheremo di tutto, come molle lungamente compresse, e il rischio è che finisca come nel 1919, quando tutti credevano che fosse arrivata la svolta, si lasciarono andare e d’estate la spagnola colpì più forte che in Primavera.La storia deve essere maestra.«Ecco, io faccio nuove tutte le cose», dice la Sacra Scrittura. (Ap 21,5)Si, non si sta bene in questo tempo. Ma credo che sia necessario trovare vita anche nella quarantena e persino nel dolore, senza cercare ossessivamente cose nuove, ma facendo nuove le cose.Dobbiamo trovare la forza e l’equilibrio per riprendere mantenendo alta la guardia, trovando proprio ora nuovi linguaggi per dirci «ti voglio bene»…🙂…vivendo.Speriamo bene.Stavolta ci siamo noi nei libri di storia, e li stiamo scrivendo. 🙂»
Posted in Attualità | Contrassegnato da tag: #4Maggio, #coronavirus, #coronavirusitalia, #coronavirusitalla, #covid19, #COVID19Italia, #covid_19, #lockdown, 4 Maggio, Corona Virus, coronavirus, Covid 19, decreto Conte, DPCM, fine isolamento, fine lockdown, isolamento | 1 Comment »
«Davanti a uno schermo tutto il giorno, in attesa di una parola…»
Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 04/04/2020
«Siamo uomini, abbiamo bisogno di una parola come il pane.SDove possiamo trovare parole di vita eterna che siano capaci di nutrire la nostra vita?
La quarantena ci ha già fatto cambiare tutte le nostre abitudini. E se decidessimo di prendere in mano il Vangelo e iniziare a leggerlo sul serio?
Basta una pagina al giorno…»
Posted in Attualità | Contrassegnato da tag: #coronavirus, #coronavirusitalia, #coronavirusitalla, #iorestoacasa, bollettino, chiuso in casa, conferenza stampa, Conte, Don Alberto Ravagnani, Epidemia, Governo, isolamento, leggere il vangelo, pandemia, parola, parola di conforto, Parola di Dio, parola giusta, parole di conforto, parole di vita eterna, quarantena, situazione surreale, Vanfgelo | Leave a Comment »
Come uscire dall’incantesimo
Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 05/05/2018
Oggi ho preso la metropolitana, per tre fermate, un breve tragitto, ma mi è bastato per capire due cose.
All’andata ero seduto su un sedile di una fila di quattro e avevo di fronte a me altre quattro persone. Un gruppetto di otto viaggiatori ed ero l’unico che non aveva uno smartphone tra le mani, l’unico.
Ero un alieno, anzi, un alieno tra gli alieni visto che non leggevo un libro ma ero così “sovversivo” da sgranare un Rosario.
Qualunque cosa facessero quei passeggeri, era probabilmente buona, ma in un attimo mi sono sembrati tutti, come se fossero vittime di un incantesimo che dà l’illusione di una libertà fittizia, incantesimo in cui sono preso anch’io, ma in quelle tre fermate, avevo deciso di starne fuori.
Nel tragitto di ritorno la scena era simile, solo che appena entrato nel vagone, tra tanti passeggeri, tutti da un’altra parte grazie al immancabile smartphone, uno ha attirato la mia attenzione.
Un uomo tra i 45 e i 50 anni, con un caschetto brizzolato, vestito casual, dignitoso, suonava benissimo e cantava ancora meglio canzoni di De Gregori, Bennato, Venditti.
Di musica me ne intendo quantomeno per capire se un musicista è bravo e questo manifestava talento, curato con una certa tecnica, risultando gradevole e simpatico. Non chiedeva nulla ma ogni tanto qualcuno usciva dal torpore dell’incantesimo che ci tiene incollati ai nostri “device” per premiare i due minuti di gioia donata facendo cadere una moneta nel fodero rigido della bella chitarra acustica dell’artista.
La massa continuava indifferente (o fingeva di esserlo perché era davvero bravo); ma vedere che almeno tre o quattro persone avevano messo lo smartphone in tasca mi ha fatto capire due cose.
Condividere sul serio, soluzione alla solitudine di questi tempi.
La prima. Siamo tutti vittime di un incantesimo che, illudendoci di essere liberi permettendoci comunicazioni un tempo impensabili, alla fine ci rende dipendenti da una tavoletta che ha il potere di alienarci dall’ambiente circostante (che senza di noi peggiora, si svuota di noi) e gli uni dagli altri (che solitudine…).
La seconda. Se ne esce condividendo, come ha fatto oggi il musicista col caschetto brizzolato. Lo osservavo e, senza cellulare, facendo ciò che amava in libertà, riceveva il giusto compenso per averlo condiviso, ed era decisamente la persona più libera in quel vagone, insieme a chi si era lasciato catturare dalle sue canzoni.
Quel cantante condivideva il suo talento. Faceva quello che oggi non facciamo più.
E se ogni tanto spegnessimo il cellulare per condividere sul serio quello che siamo e che abbiamo? Oppure – e azzardo l’«eresia» – per pregare?
Posted in Attualità | Contrassegnato da tag: #cocainadigitale, #webdipendenza, cellulare metropolitana, cocaina digitale, dipendenza da Smartphone, dipendenza dal web, disintossicarsi da internet, illusione della comunicazione, isolamento, Nomofobia, offline, sempre online, smartphone, vado offline, web dipendenza | Leave a Comment »
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.