Come i fermenti lattici vivi sono piccoli ma operosi e dinamici e pur essendo invisibili sono indispensabili alla vita, spero che questi "fermenti cattolici vivi" contribuiscano a risvegliare la gioia di essere cristiani.
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CUORE IMMACOLATO
DI MARIA
Cari figli, la volontà e l’amore del Padre Celeste fanno sì che io sia qui in mezzo a voi, per aiutare con materno amore la crescita della fede nel vostro cuore, in modo che possiate davvero capire lo scopo della vita terrena e la grandezza di quella celeste.
Figli miei, la vita terrena è la via verso l’eternità, verso la verità e la vita: verso mio Figlio.
Per quella via voglio condurvi.
Voi, figli miei, voi che avete sempre sete di maggior amore, verità e fede, sappiate che solo una è la fonte da cui potete bere: la fiducia nel Padre Celeste, la fiducia nel suo amore.
Abbandonatevi completamente alla sua volontà e non temete: tutto ciò che è il meglio per voi, tutto quello che vi porta alla vita eterna, vi sarà dato!
Comprenderete che lo scopo della vita non è sempre volere e prendere, ma amare e dare; avrete la vera pace ed il vero amore, sarete apostoli dell’amore.
Col vostro esempio, farete sì che quei miei figli che non conoscono mio Figlio ed il suo amore vogliano conoscerlo.
Figli miei, apostoli del mio amore, adorate mio Figlio insieme a me, ed amatelo al di sopra di tutto.
Se conosceste la grandezza del suo amore, non smettereste di adorarlo e ringraziarlo.
Lui è sempre vivo con voi nell’Eucaristia, poiché l’Eucaristia è il suo Cuore.
L’Eucaristia è il cuore della fede.
Egli non vi ha mai abbandonato: anche quando voi avete cercato di allontanarvi da lui, egli non si è allontanato da voi.
Perciò il mio Cuore materno è felice quando vede che, colmi d’amore, ritornate a lui; quando io vedo che andate a lui sulla via della riconciliazione, dell’amore e della speranza.
Il mio Cuore materno sa che, quando vi incamminate sulla via della fede, siete dei virgulti, dei germogli; ma, con la preghiera e il digiuno, sarete dei frutti, il mio fiore, gli apostoli del mio amore.
Sarete portatori di luce e, con l’amore e la speranza, illuminerete tutti attorno a voi.
Figli miei, come Madre vi prego: pregate, riflettete, meditate.
Tutto ciò che vi accade di bello, di doloroso, di lieto e di santo fa sì che cresciate spiritualmente, che mio Figlio cresca in voi.
Figli miei, abbandonatevi a lui, credete a lui, confidate nel suo amore: sia lui a guidarvi!
L’Eucaristia sia il luogo in cui nutrite le vostre anime, per poi diffondere l’amore e la verità, testimoniare mio Figlio.
Per la prima volta quest’anno potrete seguire su Shalom TV, Canale 190.
Tutta la diretta del Festival dei giovani a Medjugorje.
Si comincerà con il santo Rosario alle 18:00 del 1° agosto, per concludersi con la santa Messa alle 5:00 del mattino sul Monte Krizevac del 6 agosto.
Anche da casa vostra potrete vivere e condividere con migliaia di giovani, provenienti da tutto il mondo, giorni di fede, preghiera, festa, gioia e canto.
Andate subito sul sito per consultare il programma con gli orari e gli appuntamenti di ogni giorno.
La preghiera sia per voi gioia e una corona che vi lega a Dio.
Figlioli, verranno le prove e voi non sarete forti ed il peccato regnerà ma se siete miei, vincerete perché il vostro rifugio sarà il Cuore di mio Figlio Gesù.
Perciò figlioli, ritornate alla preghiera affinché la preghiera diventi vita per voi, di giorno e di notte.
Questo è tempo di grazia, tempo di misericordia per ciascuno di voi.
Figlioli, non permettete che il vento dell’odio e dell’inquietudine regni in voi e attorno a voi.
Voi, figlioli, siete invitati ad essere amore e preghiera. Il diavolo vuole l’inquietudine e il disordine ma voi, figlioli, siate la gioia di Gesù Risorto il quale è morto e risorto per ciascuno di voi.
Lui ha vinto la morte per donarvi la vita, la vita eterna.
Perciò, figlioli, testimoniate e siate fieri di essere risorti in Lui.
Una notte ho fatto un sogno splendido e ve lo devo proprio raccontare. Nel mio sogno vidi una strada lunga, una strada che si snodava dalla terra e saliva su nell’aria, fino a perdersi tra le nuvole, diretta in cielo.
Ma non era una strada comoda, anzi, era una strada piena di ostacoli, cosparsa di chiodi arrugginiti, pietre taglienti e appuntite, pezzi di vetro. La gente camminava su quella strada a piedi scalzi. I chiodi si conficcavano nella carne, molti avevano i piedi sanguinanti. Le persone però non desistevano: volevano arrivare in cielo. Ma ogni passo costava sofferenza e il cammino era lento e penoso.
Ma poi, nel mio sogno, vidi Gesù che avanzava. Era anche lui a piedi scalzi. Camminava lentamente ma in modo risoluto. E neppure una volta si ferì i piedi.
Gesù saliva e saliva. Finalmente giunse al cielo e là si sedette su un grande trono dorato. Guardava in giù, verso chi si sforzava di salire. Con lo sguardo e i gesti li incoraggiava.
Subito dopo di lui avanzava Maria, sua Mamma.
Maria camminava ancora più veloce di Gesù. Sapete perché? Metteva i suoi piedi nelle impronte lasciate da Gesù.
Così arrivò presto accanto a suo Figlio, che la fece sedere su una grande poltrona alla sua destra.
Anche Maria si mise a incoraggiare quelli che stavano salendo e invitava anche loro a camminare nelle orme lasciate da Gesù, come aveva fatto lei.
Gli uomini più saggi facevano proprio così, e procedevano spediti verso il Cielo.
Gli altri si lamentavano per le ferite, si fermavano spesso, qualche volta desistevano del tutto e se ne stavano sul bordo della strada, pieni di tristezza.
(Tratto da “Ti racconto Maria” di Bruno Ferrero, Elledici, Rorino 2013, pagg. 36 e 37)
E tu cosa vuoi fare? Camminare come Maria, con Maria, nelle orme di Gesù o lamentarti stando al bordo della strada? 😉
Si è guadagnato il secondo posto al Festival di Sanremo 2015 con l’energetica “Fatti avanti amore”, vincendo anche il premio delle cover e il premio della Sala Stampa Radio-tv-web.
Filippo Neviani, in arte Nek, racconta in questo video la sua esperienza di fede bella e forte.
<<Il mio rapporto con la fede è in continua crescita anche oggi, grazie anche all’esperienza fatta con Nuovi Orizzonti, il desiderio di vedere di più, di conoscere di più, di sentire qualcosa di più, e questo credo che sia importante soprattutto per i giovani che hanno un’idea magari non troppo chiara di cosa sia la fede, che deve essere una forza, qualcosa che si alimenta quotidianamente, qualcosa che ti supporta soprattutto (parlo di esperienza personale) nei momenti in cui sembra che tutto ti debba crollare addosso.
Le sofferenze che ci sono all’interno di una qualsiasi comunità – in questo caso parliamo di Nuovi Orizzonti perché io ho deciso di supportare e mi sento parte integrante di questa grande famiglia – le sofferenze delle persone che stavano per perdere la dignità di essere, che rischiavano di morire fisicamente e spiritualmente e hanno trovato qualcuno su cui aggrapparsi. Quindi lì per esempio Dio non è più visto come una divinità ma come qualcuno che entra dentro di noi e nella disponibilità di ognuno di noi, opera, quindi c’è sempre questa sorta di collaborazione.
Nell’ordine: don Davide Banzato, Chiara Amirante (fondatrice di Nuovi Orizzonti), Nek e la moglie Patrizia
…Essere esempi noi stessi. Io ho tanto da imparare (…).
Per me essere Cavaliere della Luce intanto è un onore perché si tratta intanto di conoscere se stessi. E’ quella di rischiare un po’, anche attraverso il mio mestiere far conoscere delle realtà che io ho conosciuto da poco ma ho conosciuto. Dire esattamente nei momenti convenienti o sconvenienti quello che la fede su di me ha agito, come ha agito, l’esempio pratico che posso dare a una persona che di Dio ha una visione tutta sua oppure lontana.
…mettermi in gioco tutti i giorni attraverso uno strumento fondamentale in continua crescita dentro di me, che è la fede.>>
Girando per internet ho trovato un blog di viaggi, ben scritto da Francesco un giovane di ventitré anni appassionato di viaggi, fotografia e scrittura, come me che però di anni ne ho, fra qualche mese, esattamente il doppio…
Vi propongo la sua testimonianza del viaggio a Medjugorje, invitandovi a guardare il suo sito VIAGGI MEDIEVALI gradevole e interessante.
Sarà tutto vero o è la più grande truffa di tutti i tempi? Cos’è realmente Medjugorje? Queste sono alcune domande che si pongono molte persone. Stando a casa si possono leggere mille libri, vedere filmati e leggere mille commenti sia positivi che negativi, ma per farsi un’idea propria e reale su questo luogo, per comprenderlo al meglio, bisogna andare fra quei monti e vedere cosa si prova nel profondo del cuore e dell’animo. Io credo profondamente negli avvenimenti mariani di Medjugorje per moltissime motivazioni e segni che ci sono stati in questi anni, ma su questo argomento tornerò con un altro articolo, facendo un’analisi più approfondita.
I luoghi del pellegrinaggio
I luoghi fondamentali di preghiera per chiunque si reca a Medjugorje sono: la Collina del Podbrodo, il luogo delle prime apparizioni ai veggenti e il punto dove si dovrebbe compiere secondo quanto riferito dalla Vergine Maria ai veggenti, un miracolo prodigioso che gli uomini non potranno rinnegare. Sulla sommità c’è la statua della Madonna in marmo, illuminata nelle ore notturne.
Il Monte Krizevac, alto 448 metri, sulla cima è posta una croce bianca alta 8.5 metri e larga 3.5, eretta dai parrocchiani del posto in onore dell’Anno Santo della Redenzione 1933-’34. Si racconta di molti miracoli e strani avvenimenti accaduti sulla sommità del monte.
Altri luogo fondamentale è la parrocchia di San Giacomo, durante i primi tempi delle apparizioni i veggenti, perseguitati dalla polizia della dittatura comunista, si rifugiavano nella sacrestia per incontrare la Beata Vergine.
Inoltre c’è la statua dedicata alla madonna nel piazzale di San Giacomo e la statua del Cristo Risorto di bronzo da dove misteriosamente fuoriescono delle goccioline d’acqua dalla gamba destra; per molti un fenomeno fisico, per altri no, molte persone dichiarano di essere guarite da malattie dopo aver toccato quel misterioso liquido.
La mia esperienza
Ho avuto la fortuna di recarmi in pellegrinaggio in questo luogo nel Luglio del 2013, cinque intensi giorni per capire e pregare.
La mia esperienza è stata bellissima, non ho assistito a miracoli prodigiosi ma posso dire con enorme gioia che Medjugorje è un’esperienza profonda. In quei giorni non sarei mai voluto andare a dormire per rimanere a pregare nel piazzale di San Giacomo oppure avventurarmi in solitaria sul sentiero duro e sassoso che porta dalla Madonna sul Podbrodo. Ogni singolo istante passato li mi ha donato qualcosa o fatto capire tanto. Ho avuto anche la fortuna di essere presente nel momento in cui la Madonna è apparsa alla veggente Marija Paplovic, il giorno Mercoledì 23 Luglio, un evento maestoso che la mente umana non può comprendere fino in fondo.
I momenti più forti di preghiera li ho avuti sulla collina del Podbrodo dove sono salito ben tre volte. Un sentiero duro. In quel luogo ho provato delle emozioni e ho avuto delle esperienze uniche. Li stavo bene e il mio cuore era invaso da questo amore materno.
Medjugorje è stato bello per la tante persone speciali che ho conosciuto e per la tante esperienze stupefacenti che ho ascoltato da persone che erano in pellegrinaggio come me.
Consiglio a tutti di recarsi in questo posto, credenti o non credenti, scettici e meno scettici.
La mia esperienza la posso descrivere con queste parole: “Li l’anima trova pace e l’uomo sta bene, dimentica le difficoltà della vita di tutti i giorni e trova una risposta alla propria esistenza”.
Paola Toeschi, attrice e moglie di Dodi Battaglia, chitarrista dei Pooh, racconta la sua malattia e l’esperienza di Medjugorje.
Dal buco nero della malattia alla speranza della guarigione ritrovata anche grazie alla fede e a una visita a Medjugorje. È la storia di Paola Toeschi Battaglia, 45 anni, borgomanerese, attrice e moglie di Dodi Battaglia, chitarrista dei Pooh. Ha raccontato la sua «quasi conversione» in un libro appena uscito per le edizioni Piemme, «Più forte del male».
Anni di attività e successi nel mondo del cinema e della pubblicità, il matrimonio con Dodi, la nascita di Sofia e, all’improvviso, la malattia. «Era ottobre 2010. Fino alla sera prima stavo bene, il mattino dopo la crisi e la diagnosi: tumore al cervello. Il mondo ti cade addosso».
Paola subisce interventi chirurgici e affronta cicli di terapie: «Pensavo a mia figlia, che era piccolina e sarebbe rimasta sola, e mi chiedevo perché fosse capitato a me. Non ero una credente, o meglio avevo una fede superficiale. Poi un giorno, dopo l’intervento, leggo il libro di uno psichiatra francese, David Servan-Schreiber, che consigliava la preghiera come strumento terapeutico: scandisce il tuo respiro, ti aiuta a tranquillizzarti.
E’ quello che ho fatto, in modo molto banale, mi aiutava a stare meglio. Poi chiedevo l’aiuto dei santi, anzi, siccome pensavo che i santi importanti fossero troppo impegnati, pregavo don Domenico Masi, fondatore della scuola materna frequentata da mia figlia».
E’ Dodi, il marito, a presentarle un amico che era stato a Medjugorje e stava organizzando un pellegrinaggio: «Ci sono andata la prima volta nel giugno del 2013, non so cosa mi sia successo. So però che da quel momento ho iniziato ad avere una gioia intensa, quel luogo mi ha trasmesso un’energia enorme. Ho iniziato a pregare, a ringraziare la Madonna per il regalo che mi aveva dato. Ho ringraziato per la malattia, perché se non ci fosse stata non avrei potuto avere questa esperienza».
Non è guarita completamente dal punto di vista fisico; deve continuare a tenere sotto controllo i residui tumorali, «ma sono totalmente guarita sotto il profilo spirituale, è cambiata la mia mentalità, ormai non ho più nessun timore». A Medjugorje Paola torna due volte l’anno, venerdì ha presentato il libro a «La vita in diretta» e conta di farlo presto anche a Borgomanero: «Lì vive mia mamma e a Pasqua andiamo tutti a trovarla per stare in famiglia, spero di potere raccontare anche ai miei concittadini questa mia avventura meravigliosa».
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