FERMENTI CATTOLICI VIVI

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Posts Tagged ‘La Madonna potente contro il demonio’

L’unico con cui non dialogare mai

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 07/05/2021

Una notte il diavolo apparve a tre monaci e disse loro: “Se vi dessi il potere di cambiare qualcosa del passato, cosa cambiereste?

Il primo di loro, uomo di grande fervore apostolico, rispose: “Non permetterei ad Adamo ed Eva di cadere nel peccato e all’umanità di allontanarsi da Dio”.

Il secondo di loro, uomo pieno di misericordia, disse al diavolo: “Impedirei che tu stesso ti allontanassi da Dio, condannandoti eternamente”.

Il terzo di loro, uomo molto semplice, si mise in ginocchio, fece il segno della croce e pregò dicendo: “Signore, liberami dal diavolo e da tutto quello che poteva essere e non è stato”.

Il diavolo, urlando stentoreo e rabbrividendo dal dolore, svanì. Gli altri due monaci sorpresi, dissero al confratello: “Fratello, perché hai reagito così?”.

Il monaco rispose loro: “In primo luogo, perché non dobbiamo mai entrare in dialogo col diavolo. In secondo luogo, perché non c’è nessuno capace di cambiare il passato. In terzo luogo, perché l’interesse di satana non è quello di provare la nostra virtù, ma di intrappolarci nel passato, impedendoci di vivere bene il presente, che è l’unico tempo che Dio ci dà per compiere la Sua volontà.

Affidiamo dunque il nostro passato alla misericordia di Dio, il futuro alla Sua provvidenza e il presente alla Sua grazia!”.

Don Filippo Cotroneo

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“È un sacerdote secondo il cuore di Dio”

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 11/11/2015

Candido_01
La storia di Padre Candido Amantini, un Santo Esorcista

Padre Candido Amantini nacque a Bagnalo, frazione del comune di Santa Fiora in provincia di Grosseto il 31 gennaio 1914 da Giovanni Battista e Diolinda Fratini. Il padre era fabbro e in più gestiva una rivendita di sale e tabacchi. Fu battezzato il 7 febbraio, gli fu imposto il nome di Eraldo Ulisse Mauro e ricevette la cresima l’8 settembre 1920.

Visse la prima infanzia al suo paese natale dove frequentò la scuola elementare con ottimo profitto. Frequentò anche la scuola di musica e suonava nella banda del paese. Serviva nella parrocchia come chierichetto. Eraldo conosce i Passionisti durante una missione da loro predicata a Bagnolo. A dodici anni, terminate le scuole elementari, il 26 ottobre 1926 entra nel seminario minore dei Passionisti a Nettuno, vicino Roma. Vi resterà tre anni fino al 1929 frequentando la scuola media. Il 9 ottobre 1929 nel Ritiro S. Giuseppe, sul Monte Argentario, inizia l’anno di noviziato. Era maestro dei novizi il Servo di Dio P. Nazareno Santolini. Il 23 dello stesso mese ricevette l’abito religioso e gli fu imposto il nome di religione: confratel Candido dell’Immacolata.

Il 24 ottobre 1930 emette la professione dei voti temporanei. Fu trasferito nel convento di Tavernuzze presso Firenze per completare gli studi liceali fino al 1932. Poi passò alla comunità di Vinchiana – Ponte a Moriano (Lucca) per compiere gli studi di filosofia e teologia. Il 31 gennaio 1933 emise i voti perpetui. Nel 1936 viene a Roma, alla Scala Santa, per conseguire la licenza in Teologia presso la Pontificia Università “Angelicum”. Fu ordinato sacerdote il 13 marzo 1937. Nel 1938 frequenta il Pontificio Istituto Biblico e contemporaneamente insegna Sacra Scrittura nel seminario di Tavernuzze. Conseguì la licenza in Sacra Scrittura nel 1941. Era dotato di una grande capacità di apprendere e di un’ottima conoscenza del greco, aveva imparato l’ebraico, il tedesco e il sanscrito.

Dal 1941 al 1945 insegna ebraico e Sacra Scrittura agli studenti di Vinchiano (Lucca) e di Cura di Vetralla (Viterbo). Negli anni 1945 – 1947 ritorna a Roma, alla Scala Santa, per insegnare ai seminaristi. È un insegnate molto apprezzato e ricercato, per cui dal 1947 al 1960 viene trasferito, sempre a Roma, nel convento di SS. Giovanni e Paolo per insegnare allo studentato internazionale dei Passionisti.

Candido_02Nel maggio del 1961 la sua salute ha un crollo, a questo punto deve sospendere l’insegnamento e subire un lungo ricovero ospedaliero. Si riprenderà, ma cambierà completamente attività.

Già mentre era insegnante saltuariamente affiancava il confratello P. Alessandro Coletti, già suo alunno, che era esorcista nella diocesi di Arezzo. Il P. Candido inizia a fare i primi esorcismi sotto la guida di P. Alessandro. Inizia ad avere contatti con S. Pio da Pietralcina, il quale di lui dirà: “È un sacerdote secondo il cuore di Dio“. Dal 1961 alla morte avvenuta nel 1992, resta sempre nella comunità della Scala Santa svolgendo il ministero di esorcista. Egli univa alla profonda dottrina quei carismi di cui il Signore lo arricchì abbondantemente. Padre Candido Amantini dimostrava una particolare penetrazione nel comprendere le persone e ciò di cui avevano bisogno. Spesso con le sue proprie preghiere ed il carisma di preveggenza aiutava che ricorreva a lui anche per situazioni materiali disastrose. P. Candido veniva ricercato soprattutto come guida spirituale, la sua parola tranquilla e sicura era attesa con grande avidità.

La sua preghiera, oltre a seguire le pratiche prescritte dalla sua Congregazione, andava assai al di là. Aveva preso l’abitudine di alzarsi nel cuore della notte per recarsi in cappella e fare un’ora di adorazione eucaristica. I fedeli si accalcavano per assistere alla sua messa mattutina. Il suo amore alla Madonna era quanto mai profondo e sentito, si esprimeva soprattutto con la recita del rosario e i frequenti pellegrinaggi a Lourdes. Ne è testimonianza l’unico libro che ha scritto “Il mistero di Maria” edito da Dehoniani nel 1971.

Candido per lungo periodo fu l’unico esorcista di Roma, ricorreva un gran numero di persone che facevano la coda per essere accolte, incominciando a mettersi in fila fin dalle prime ore dell’alba.

Nel fare gli esorcismi seguiva il Rituale Romano con qualche aggiunta personale. Oltre all’acqua benedetta ungeva con l’olio dei catecumeni.

Candido_03Padre Amorth, suo discepolo, nel libro “Nuovi racconti di un Esorcista” afferma che era in grado di ricevere sino a 80 persone a mattinata: questa sua abilità era dovuta ad un carisma che il Signore gli aveva donato e che si sviluppò sempre più nel tempo, per cui gli bastava mettere la mano in testa alle persone, guardarle negli occhi o anche solo da una foto e così faceva le diagnosi prontamente e riusciva a ricevere molte persone in poche ore.

Un’altra caratteristica di P. Candido, che è rimasta impressa in quanti lo hanno frequentato: il sorriso, la serenità che manteneva anche mentre esorcizzava e la inalterabile pazienza che aveva con le folle che volevano avvicinarlo.

Nel 1986, su insistenza del Cardinale Ugo Poletti, Padre Gabriele Amorth si mise alla scuola di Padre Candido per apprendere ed esercitare il ministero dell’esorcistato. Trasmise a Padre Amorth la sua lunga esperienza e lo rese idoneo a quel delicato e difficile ministero.

Padre Candido Amantini ebbe un rapporto spirituale molto intenso con Maddalena Carini, miracolata di Lourdes, mistica e posseduta; fondatrice delle “Figlie dell’Ave Maria” di Sanremo e di diverse iniziative. Era particolarmente legato a Loreto e Lourdes, perché molti suoi malati si erano liberati in quei santuari.

Negli ultimi anni della sua vita, la salute andò sempre più peggiorando e furono necessari frequenti ricoveri ospedalieri. La notte spesso era assalito da crisi di soffocamento e oppressione al cuore. Oltre che agli assalti diabolici. Sentiva la morte ormai vicina e ne parlava con serenità. Passava lunghi momenti immerso nella preghiera e assente da tutto in completa visione estatica.

In piena coscienza ricevette gli ultimi Sacramenti dal suo confessore, Padre Benigno.

Prima di spirare fù sentito più volte lottare col demonio, dicendo: “contro di me, contro di me, prenditela con me” ebbe poi una visone della Madonna a rassicuarrlo come sempre avveniva in questi casi, poi cantava sempre più forte come un bambino alternando al gregoriano canzoncine mariane e ripetendo cantando più volte un verso del famoso canto natalizio composto dal Liguori: Tu scendi dalle stelle. “Ahi quanto ti costò l’avermi amato” ripeteva col canto, e interrogato poi sul perchè cantasse, rispondeva candidamente alla sua figlia spirituale: “perchè me lo chiedi? Non senti cantare anche tu?”

Assistito dalla sua figlia spirituale prediletta morì santamente nella sua stanza, alla Scala Santa, la notte del 22 settembre 1992.

Dopo lunga attesa il suo corpo è stato traslato dal cimitero monumentale del Verano di Roma, al Pontifico Santuario della Sacala Santa, il 21 marzo 2012 alla presenza della figlia spirituale e di Padre Gabriele Amorth. Gli fù riconosciuto il titolo di Servo di Dio.

Si è aperta ufficialmente la causa di beatificazione il 13 luglio 2012, molte grazie e miracoli si attribuiscono alla sua intercessione.

Fu chiesto a Padre Candido, nel corso di un’intervista: «Lei non si sente solo? Cosa c’è nel suo animo quando esorcizza?».

E lui rispose, con tutta naturalezza: «È come quando celebro la messa, anche se sono due cose diverse. La disposizione interiore è la stessa: sto compiendo un ministero legato non alla mia persona, ma al mio sacerdozio; legato al comando di Gesù: “cacciate i demoni”. È un’azione della Chiesa, che è Chiesa militante».

(Fonte: http://www.veniteadme.org/)

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Qui [a Medjugorje] ho la fede, la benedizione e la grazia, parola di esorcista

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 07/08/2014

ladonnaeildragoIl Sacerdote Leonid, della Provincia ucraina dell’Ordine dei Redentoristi, ha partecipato al 15° Seminario Internazionale per i Sacerdoti a Medjugorje ed ha dato, prima ai partecipanti al seminario e poi anche ai giornalisti di Radio “Mir” Medjugorje, una testimonianza non comune che riportiamo così come è stata pronunciata: “Il mio primo pellegrinaggio a Medjugorje è stato legato ai miei compiti e ad un interesse nella mia vocazione sacerdotale.

Nel 2005 cioè la Chiesa locale mi ha affidato una grande responsabilità ed il compito di portare una croce pesante: cioè il ministero di esorcista. I primi mesi ed i primi anni sono stati riempiti dall’amore e dalla grazia di Dio, ma naturalmente anche di grandi difficoltà. Tuttavia, la vera grande difficoltà capito durante un, per dirla così, “grande esorcismo” su un posseduto. Con voce molto rozza, piena di orrore, quella voce si rivolse a me con queste parole: `Io sono orribile, io sono forte ed io ti distruggerò. Distruggerò il tuo sacerdozio, il tuo stato religioso e tutta la tua vita`. Fu molto terribile, tuttavia non presi tutto troppo seriamente, poiché credo totalmente in Dio e non ho motivi per cui non credere a Dio. E so che la paura di fronte a satana è già una perdita.

Ma Dio permise quella situazione, che vi racconterò, perché sperimentassi quanto è grande e forte Sua Madre. E perché sperimentassi quanto Medjugorje sia una terra santa. Quando ero in grandi dolori, prove e tentazioni tentavo di pregare, ma non potevo pregare. Andavo a confessarmi ogni giorno, ma satana mi tentava. Le prove furono così forti che persi completamente la pace nell’anima. E non solo questo. Sentivo nell’anima di aver perso il sacerdozio e lo stato religioso. Sentivo una completa rovina e fallimento.

In quella difficile realtà, mentre non capivo cosa mi stava succedendo, qualcuno mi offrì un viaggio a Medjugorje. Sono venuto. Ero con un gruppo di Sacerdoti. Essi pregavano, ma io non potevo. Semplicemente non potevo pregare. In quel pellegrinaggio incontrai anche un anziano Sacerdote, P. Ambrogio dalla Slovacchia. Lui ha sacrificato totalmente la sua vita e la sua vocazione nel lavoro con gli Ucraini nella Regione dei Carpazi. Era venuto allora dopo aver superato un infarto ed aveva anche il diabete. Lui era stato già cinque volte a Medjugorje. Mi entusiasmò per il suo sacrificio e la sua umiltà.

Lui è un religioso francescano. Diventammo amici nel viaggio. Io lo aiutavo, lo guidavo per mano, in quanto era un uomo anziano. Sembrava che io lo aiutassi, ma in verità è lui che ha aiutato me. Siamo saliti insieme sul Podbrdo. Ci era stato detto che sulla collina ci sarebbe stata l’apparizione ad uno dei veggenti.

C’era molta gente, Sacerdoti. E’ questa è stata semplicemente la prima sorpresa a Medjugorje.

Ero seduto accanto a P. Ambrogio e con le spalle ero girato verso il luogo delle apparizioni. Sentivo di non essere degno di essere lì. Ma durante la preghiera del Rosario mi nacque il desiderio di guardare ciò che accadeva nel luogo delle apparizioni. Contemporaneamente a questo desiderio, sentii un’altra voce che mi diceva: “Non devi guardare là. Tu sei perduto e finirai all’inferno”. Terribile. Tuttavia, quei primi sentimenti positivi mi indirizzarono verso il luogo delle apparizioni. Cominciai a guardare e cercare. Forse avrei visto qualcosa. Pian piano nasceva in me la speranza, ma crescevano anche nuovi argomenti per i quali la mia umiliazione non sarebbe cambiata.

wpid-queen-of-peace3.jpegIn quel momento decisivo credetti. Per un momento. Come risposta a tutte le domande sentii, sperimentai la Gospa che scendeva dal Cielo. Allora è stato terribile. Una forte percezione, il profumo di qualche altro mondo che ho avevo vissuto fino ad allora. Poi mi ha tranquillizzato una tenerezza, una facilità, come un vento tenero della presenza della Gospa.

Lei si avvicinò a me. E quanto più lei era vicino, la forza del male se ne andava. Sperimentai nel cuore una nuova scoperta. Sperimentai quanto è forte la Gospa e la Sua umiltà.

Allora compresi che Lei non scaccia gli spiriti maligni, poiché essi stessi fuggono! Fuggono perché non possono sopportare la purezza e la bellezza della Sua presenza. Lei non li umilia, non li scaccia. Lei semplicemente ama, ma essi non possono sopportarlo.

E allora avvenne il cambiamento degli spiriti in me! Lo spirito di satana, che distrugge, sparì con la sua depressione, con tutte le paure. Egli è semplicemente sparito e al suo posto è sceso lo Spirito della Gospa. Sentii una voce nel cuore: `Non temere, io sono tua madre! Io sono la garanzia per te che non ti perderai!”.

Tutto cambiò! Questa esperienza della presenza della Purissima Vergine Maria è divenuta per la mia chiamata, per la mia vocazione sacerdotale e religiosa, per il mio servizio al miracolo d’amore che mi salva! Sento la presenza della Gospa in ogni esorcismo che compio.

Solo un piccolo esempio, perché ne ho tanti. I nostri Sacerdoti avevano una ragazza indemoniata che venne a confessarsi. La confessò un Sacerdote che era appena tornato dagli studi a Roma. E, mentre pronunciava la formula dell’assoluzione, questa persona colpì così fortemente il Sacerdote, cioè satana attraverso di lei, che egli stramazzò in un momento. Cadde. Poi quella persona con una qualche voce chiamò un altro sacerdote. Egli si spaventò e mi chiamò: “P. Leonid, vieni in fretta, abbiamo una situazione insolita…”. Dopo quel dialogo, la ragazza venne dove ero io. Quando iniziai il rito dell’esorcismo, accertai subito la diagnosi. Compresi che era posseduta, che satana operava molto fortemente attraverso di lei. Chiesi addirittura a cinque devoti parrocchiani di pregare durante il mio rito di esorcismo su quella persona. E mentre io leggevo le consuete, tradizionali preghiere di esorcismo, satana rideva. Parlava in inglese.

wpid-Intercessione02.jpgMi umiliava, mi prendeva in giro. Allora iniziai una preghiera alla Gospa. Ero esausto. Divenni nervoso. Sentivo che dovevo finire la preghiera, ma egli non usciva. Era uno spirito di suicidio. Iniziai a invocare la Gospa con tutto il cuore. Come quando un figlio chiama la madre. Ed allora iniziarono le vere urla: `Io non posso più, perché è arrivata la Gospa! Io non lo sopporterò, poiché è arrivata la Gospa, io devo andare fuori`. E se ne andò.

Questo è stato solo un caso, ma ne ho molti simili. In questi cinque anni in cui mi è stato affidato il ministero di compiere esorcismi, ho grandi tentazioni. Le avevo anche prima, so che le avrò ancora. Ma la Madre di Dio mi protegge nel Suo Cuore. Io non posso più vivere senza Medjugorje e Gerusalemme.

Ogni anno devo andare a Medjugorje ed a Gerusalemme. Perché questo è per me la fede. Qui ho la fede, la benedizione e la grazia”.

“Auguro a tutti gli ascoltatori [padre Leonid stava parlando a Radio MIR] la gioia. Vorrei che ciascuno di noi desiderasse amare di più la Santissima Madre di Dio, perché Lei è nostra Madre. Lei ama i suoi figli. E’ pronta a fare tutto per noi, se glielo chiediamo. Sento che, se non ci fosse la Madre di Dio, ci perderemmo. Perciò viviamo con Lei ogni secondo della nostra vita.

Personalmente sento la chiamata ad aiutare anch’io perché le persone vengano a Medjugorje. Di portare qui le persone che soffrono spiritualmente in maniera terribile!”.

(Fonte: http://www.medjugorje.hr)

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