FERMENTI CATTOLICI VIVI

"Andate controcorrente. Di quanti messaggi, soprattutto attraverso i mass media, voi siete destinatari! Siate vigilanti! Siate critici!" Benedetto XVI

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Posts Tagged ‘libertà’

Stiamo disimparando a scegliere

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 10/11/2022

Per anni ho utilizzato Twitter, con un account dedicato al blog Fermenti Cattolici Vivi, per pubblicizzare ogni nuovo post.

In questi ultimi tempi però (e qui non voglio insegnare niente a nessuno, è solo una mia personale presa di coscienza, pertanto opinabile) mi sono reso sempre più conto di quanto stiamo delegando la nostra libertà di scelta agli algoritmi usati dai social.

Giusta o sbagliata che sia la scelta fatta dagli algoritmi, il rischio più dannoso consiste nel fatto che alla lunga disimpariamo a scegliere.

Restando nei social deleghiamo la nostra libertà di scelta all’algoritmo.

Finiamo in questo modo con l‘accettare in maniera acritica e passiva ciò che l’intelligenza artificiale ha calcolato senza etica né immaginazione, ignorando l’imprevisto, il diritto di cambiare idea, di evolvere, di imbattersi in un avvenimento inaspettato, un pensiero nuovo o di convertirsi, inteso nel senso più ampio del termine.

Presentandoci sempre informazioni e notizie coerenti con le nostre scelte, sarà difficile imbattersi in quel qualcosa di sorprendente, scegliendo il quale, le nostre vite potrebbero cambiare in meglio, e finiamo per perdere anche la capacità di confrontarci serenamente con opinioni diverse dalle nostre.

Un esempio? «Se cercassi su Linkedin un programmatore e, tra quelli proposti, aprissi il profilo di un ragazzo romano di 31 anni, alla mia successiva ricerca, ad esempio “avvocato a Catania”, mi verranno probabilmente mostrati profili di maschi bianchi tra i 25 e i 35 anni». Questo afferma il teologo Paolo Benanti al convegno “Dio, Macchine e libertà” tenutosi a Catania nel 2019.

L’intelligenza artificiale può essere una grande opportunità per l’umanità, o una grande sfida. L’astrofisico Howking affermava: “Se non ci prepariamo a gestirla, l’intelligenza artificiale potrebbe essere il peggior evento della storia della nostra civiltà.

Al momento i social funzionano con algoritmi senza etica, gestiti da potenti multinazionali il cui scopo è il profitto, e per questo ho scelto di scendere dal treno, aspettando che arrivino tempi migliori.

Anche i post di questo blog, che prima venivano consegnati a tweet, storie o altro, verranno affidati all’Angelo Custode che, saprà muoversi – per il network della Provvidenza – nei meandri degli algoritmi che scelgono per noi.

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«Il mondo lo si cambia riparandolo.»

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 02/07/2021

Fra Roberto, dall’intelligenza artificiale alla vita consacrata.

«Fin da piccolo mi addormentavo la sera immaginando di addormentarmi in una piccola navicella spaziale per esplorare i confini dell’universo.

E da questo gioco sono nate le domande esistenziali più grandi: la nostra vita verso dove va? Quali confini ammette? O invece quali confini deve oltrepassare?

Per me lo studio della matematica mi ha preparato a pormi le domande più grandi.

Verso i ventidue anni ho ricominciato a leggere il Vangelo in metropolitana… Appena ho cominciato a leggere quelle parole che conoscevo a memoria e avevo anche rifiutato, considerato poco pertinenti al mio percorso, improvvisamente mi parlavano.

Per tornare a essere creature è sufficiente fare un’esperienza di libertà intensa per accorgersi che i limiti ci sono ed è molto difficile onorarli nel modo giusto. Per cui se la vita è vissuta con intensità e sincerità, ci ricolloca nella posizione di creature.

Come diceva san Francesco, il mondo lo si cambia riparandolo.»

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«Ma non c’è nulla di male…»

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 15/02/2018

Girando su internet mi sono imbattuto su questo brano di San Giovanni Maria Vianney, conosciuto come il Curato d’Ars:

«La virtù della Prudenza ci fa discernere ciò che sarà più gradito a Dio e più utile alla salute della nostra anima. Bisogna scegliere sempre quello che è più perfetto.

Ammettiamo che ci si presentino due opere buone da compiere, una a favore di una persona che amiamo, l’altra a favore di qualcuno che ci abbia fatto del male; ebbene! è a quest’ultima che bisogna dare la precedenza.»

Mentre leggevo, aderendo interiormente alle parole sapienti del santo francese, non potevo non pensare a quanto oggi non si faccia più tanto caso, a quanto non venga più insegnata oserei aggiungere, la virtù della prudenza e mi venivano in mente le parole di Mons. Pierino Galeone, fondatore dei Servi della Sofferenza, quando un giorno di una ventina di anni fa mi diede un insegnamento il cui senso è più o meno questo:

«Se un’azione, non sbagliata, che non è né bene né male, costituisce però il primo passo per un’altra azione che è male o peccato, la prudenza è quella cosa per cui decidi di non fare quella cosa, anche se non c’è nulla di male.»

E’ tanto semplice ma quanto trascuriamo tutti questa virtù… E restiamo fregati in nome di una malintesa libertà che finisce solo col farci trovare peggio nei pasticci.

Quell’azione (anche buona) è il primo passo verso il peccato? Anche se non c’è nulla di male, evitala. Questa è la virtù della prudenza.

Parlare con quel collega (cosa in sé né buona né cattiva) ti fa cadere nella maldicenza? Anche se non c’è nulla di male a parlare con quel collega, evita di parlare con quel collega se finisci sempre col cadere nella maldicenza.

Andare a prendere un caffè con un’amica non è peccato, ma se quell’amica non ti è indifferente e tu sei sposato, e prendere il caffè con lei potrebbe essere il primo passo per qualcos’altro, anche se non ci sarebbe nulla di male in quel caffè, la prudenza ti dice – non andare a prendere il caffè con l’amica.

Può sembrare una limitazione alla libertà secondo la mentalità di questo mondo che ribalta molti valori, ma è proprio il contrario; non è che un passo – o meglio, un passo non fatto – che ci evita tanti guai, rendendoci davvero più liberi perché ci porta a discernere e quindi a scegliere il vero bene e i mezzi adeguati per compierlo.

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“Ho cercato la libertà ma l’ho trovata, vera e piena solo in Gesù Cristo”

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 24/10/2016

L’incredibile storia di Fra’ Paul Iorio.

Un americano a Roma figlio di una famiglia benestante comincia a ricercare il senso della vita, lo cerca nel teatro, poi sperimenta il mondo: la ricerca delle libertà nel vagabondaggio, la strada, la droga, i figli dei fiori, l’assenza di regole, le sostanze psichedeliche, i furti per la noia, il pericolo, il carcere negli States, le donne, fino a quando sperimenta la vera libertà, in Dio, e trova la sua vocazione, sulle orme di San Francesco, povero e veramente libero.

Una testimonianza da seguire fino in fondo.

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