FERMENTI CATTOLICI VIVI

"Andate controcorrente. Di quanti messaggi, soprattutto attraverso i mass media, voi siete destinatari! Siate vigilanti! Siate critici!" Benedetto XVI

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Posts Tagged ‘meditazione’

«L’opera sei tu!»

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 15/01/2022

In un mondo sempre più diviso tra relativismi ed estremismi, il filosofo Marco Guzzi propone un percorso verso la liberazione interiore frutto di decenni di studio e di esperienze spirituali.

Vale la pena ascoltare fino alla fine del video un uomo che ha il coraggio di guardare e dire la crisi di questi tempi, proponendo però un atteggiamento, un percorso che aiuta a trovare il senso più profondo della propria vita e la pace necessaria per essere luce anche in tempi difficili come quelli che stiamo vivendo.

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«Ecco perché t’ho chiamato, pe’ ditte che me sei mancato!»

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 16/04/2021

Non è che una poesia in vernacolo romanesco ma vale la pena ascoltarla fino in fondo perché rende l’idea della nostalgia di Dio per ciascuno di noi.

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«Incominciai a piangere, incominciai a risentire il cuore…»

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 27/01/2021

Ventisette minuti di semplicità e profondità. Pietro, un eremita dei giorni nostri, ci racconta la preghiera del cuore.

Vale la pena prendersi una pausa per ascoltarlo fino in fondo, e per seguire i suoi consigli.

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«Una crisi di purificazione»

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 31/12/2020

Non avendo parole per fare auguri che non risultino sciocchi, ipocriti, incoscienti o farisaici, prendo in prestito la riflessione odierna che Mons. Giovanni D’Ercole, condivide sui Social, riflessione nata, come lui stesso afferma a ragione, dalla riflessione nata nell’ascolto di Dio.

Carissimi tutti, accettate il mio augurio per il nuovo anno che affido a questa riflessione natami nell’ascolto di Dio.

Si chiude un anno e si affaccia il 2021. Corre il tempo che è la moneta della nostra vita, l’unica che abbiamo e solo ciascuno di noi può decidere come impiegarla e come spenderla.

Da un mese e mezzo sono in questo monastero dove scopro sempre più che il tempo è preghiera. La preghiera ritma la giornata con scadenze orarie sempre uguali in modo da diventare struttura portante della giornata e della vita. Si chiude un anno con luci e ombre, delusioni e successi, gioie e dolori.

Mi sembra di percepire dai messaggi e notizie che ricevo la fatica e l’incertezza che segna la vita di tante persone che chiedono preghiere, cercano speranza per non cedere alla confusione e alla paura che cresce con il perdurare della pandemia che tutti vorremmo finisse presto ma occorre realisticamente prepararsi anche all’imprevisto e forse a complicazioni legate alla situazione che stiamo attraversando tutti nel mondo.

Ho pregato tanto per ciascuno di voi e capisco sempre più che questi tempi difficili sono una ”crisi di purificazione”, un processo di purificazione e sicuramente anche di guarigione che si rende necessario.

Non solo il covid19  è il problema e per questo anche se le speranze puntano sul vaccino, mi pare che come cristiani possiamo e dobbiamo preoccuparci che non manchi la vera medicina che è Gesù.

Per poter vivere l’oggi di Dio nella nostra vita è necessario accettare le ambiguità della storia. Non tutto riusciamo a capire di quello che sta succedendo ma di una cosa sono certo. Impariamo a sentirci in pace anche in mezzo alla tempesta piegando le ginocchia ed anche se non siamo capaci restiamo davanti a Gesù.

Vi lascio con un pensiero di Marshall Mc Luhan che ho colto in una sua lunga intervista sulla fede cattolica. Dice lui: “Non sono entrato nella Chiesa perché ho assimilato la dottrina cattolica. Ci sono entrato mettendomi in ginocchio e questo è l’unico modo per entrarci. Quando la gente comincia a pregare sente il bisogno di verità”.

E poi aggiunge: “La preghiera personale e la liturgia sono oggi i soli mezzi (si dovrebbe dire l’unico perché sono inseparabili) per mettersi sulla frequenza giusta per intendere (qualcosa di più che ascoltare) il Cristo e mettere in gioco tutto l’uomo”.

Fate in modo che nessuno vi rubi la gioia di gustare anche la fatica di vivere e potete farlo se vi lasciate abbracciare dalla Madre di Gesù che celebriamo proprio all’alba del primo giorno del nuovo anno.

Di Lei mi ha colpito molto questa bellissima e tenera espressione di uno dei monaci martiri a Tibhirine che chiama Maria “Madre del bacio crocifisso e del perdono offeso”.

Se ti fermi a pensare c’è tutto quello che si può esprimere quando le parole nascono da un animo invaso dallo Spirito della contemplazione e dell’Amore.

Un abbraccio a voi tutti con la sicurezza che Dio ci benedice oggi e tutti i giorni del 2021. + don Giovanni

(Dall’account Facebook di Mons. Giovanni D’Ercole))

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«Sì, Mary. Da adesso parleremo veramente.»

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 13/10/2020

Avremo il coraggio di farci cambiare da Dio quando preghiamo come Mary?

Guardate questo video fino in fondo e non abbiate paura a lasciarvi mettere in discussione dal suo messaggio.

Mi piacerebbe che continuasse così.

Mary: «Mio Dio ma come posso fare per essere così coerente con la preghiera che faccio?»

Dio: «Ti ho messo tanto saggi sacerdoti nel tuo cammino, hai chiesto a uno di loro di essere il tuo direttore spirituale? Non sai quanto mi piace quando camminate insieme cercando di fare la mia volontà, di amarmi davvero sopra ogni cosa.»

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«Il Rosario è una cosa geniale e può essere davvero molto ‘cool’»

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 13/05/2020

Rosario roba da vecchiette?


«Fare un po’ di meditazione ogni giorno ti permette di avere una vita interiore grazie alla quale puoi mettere a fuoco chi sei e che cosa vuoi nella vita.

Ebbene il Rosario, per com’è fatto è una preghiera meditativa, che ti porta tutti i benefici della meditazione.»

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Osiamo chiedere a Dio di rivelarci chi siamo

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 01/01/2020

In questo periodo stiamo vivendo una rinnovata consapevolezza della necessità di curare di più l’ambiente in cui viviamo. 

Stiamo attenti a non inquinare, ad acquistare in maniera consapevole, a far bene la differenziata e a smettere di usare la plastica. È giusto, doveroso direi, per fare la nostra parte e cercare di mantenere il pianeta più pulito e bello possibile. 

man-using-phone_8096b29c-a734-11e9-bdb2-acd0277ecbefMa abbiamo la stessa attenzione per l’inquinamento acustico che ogni giorno intasa le nostre orecchie e per l’overdose di immagini che tengono il nostro sguardo perennemente rapito da uno schermo da cinque pollici?

Dobbiamo essere costantemente intrattenuti e distratti da qualcosa. Dalla tv perennemente accesa, da musica, radio, cuffie tre alle orecchie mentre magari controlliamo le notifiche di Whatsapp, Instagram, Facebook, Twitter, e gli status e… E se Dio parlasse nel silenzio?

Dio, che ci ha pensati per primo, che ci ha amati prima ancora di tesserci nel grembo di nostra madre, è l’unico che conosce la verità di noi stessi, e il senso vero della nostra vita. Ed è l’unico che possa comunicarcela nel silenzio della preghiera e della meditazione. 

Le poche volte che sono riuscito a far tacere le distrazioni e a mettermi in silenzio alla presenza di Dio, ho sperimentato questa meravigliosa realtà. 

Anche il profeta Elia fece questa esperienza.

untitled“Gli fu detto: «Esci e fermati sul monte alla presenza del Signore». Ecco, il Signore passò. Ci fu un vento impetuoso e gagliardo da spaccare i monti e spezzare le rocce davanti al Signore, ma il Signore non era nel vento. Dopo il vento ci fu un terremoto, ma il Signore non era nel terremoto. Dopo il terremoto ci fu un fuoco, ma il Signore non era nel fuoco. Dopo il fuoco ci fu il mormorio di un vento leggero. Come l’udì, Elia si coprì il volto con il mantello, uscì e si fermò all’ingresso della caverna. Ed ecco, sentì una voce che gli diceva: «Che fai qui, Elia?».” (1 Re 19,11-13)

Pensate a quanto ci perdiamo per colpa di questi aggeggi che ci fanno vivere perennemente distratti, perennemente intrattenuti a fare aria fritta che percepiamo come urgente e improcrastinabile. Ma lo è davvero?

Chi sta dietro tutto ciò ha l’unico interesse di guadagnare con la pubblicità che ci arriva – mirata in base a come usiamo le app – e che non aspetta altro che un nostro click o uno sguardo distratto di due o tre secondi. Ma il danno vero è proprio quello di non permetterci di pensare e di curare quell’unica dimensione in cui possiamo davvero trovare noi stessi, il silenzio. 

50962-will-van-wingerden-man-unsplash.1200w.tnDio sussurra in un mormorio di vento leggero. Dio ha oggi, per me, per te che leggi, un messaggio che può arrivare dritto al cuore, dare alla tua giornata quel senso che cerchiamo invano sui social. 

Dio, oggi, può sussurrarci la verità su noi stessi e se ci mettiamo alla sua presenza in silenzio, vero silenzio, con cellulare e tv spenti, (si, proprio spenti) può vincere quell’angoscia che sembra non andarsene mai, quella solitudine che non sarà mai riempita da una storia di Instagram o da uno status di Whatsapp. 

Oggi è il primo giorno dell’anno, molti di noi avranno fatto i soliti buoni propositi che verranno disattesi subito dopo l’Epifania. Se proprio dobbiamo farne uno, osiamo spegnere le moderne distrazioni di massa, osiamo prenderci dei minuti di silenzio (magari che ne so… nella trasgressiva location di una chiesa…) e chiediamo a Dio di rivelarci veramente chi siamo. 

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«Come posso essere certo di trovarmi alla presenza di Dio?»

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 23/03/2019

«Un giorno un monaco chiese al suo abate, da tutti considerato un uomo di grande santità: “Come posso essere certo di trovarmi alla presenza di Dio?”.

L’abate rispose: “Hai tanto controllo su di essa quanto è il potere che hai di far sorgere il sole”.

Esasperato, il giovane esclamò: “Ma allora a cosa servono tutti i nostri esercizi spirituali e le nostre preghiere?”

“Queste cose servono per essere certi di essere svegli quando il sole sorge.”»

(Dai Detti dei Padri del deserto)

Da questo capisco che sì, dobbiamo cercare tempi e spazi per la preghiera, e dobbiamo custodirli come la cosa più preziosa, ma una volta lì, possiamo solo stare in silenzio e cercare l’incontro con l’Onnipotente.

Mi viene in mente il mio vecchio direttore spirituale che mi raccontava di un vecchio che ogni giorno passava ore in chiesa davanti al Santissimo Sacramento senza fare niente di speciale.

Quando gli chiedevano cosa facesse tutte quelle ore lì lui rispondeva candidamente: “Niente, io guardo Lui e Lui guarda me.”

In ogni chiesa abbiamo la grazia di avere questo “Sole che sorge”, quanto ne approfittiamo?

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Invece di utilizzare creme, preghiamo!

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 13/02/2019

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Gli effetti della preghiera secondo la scienza

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 20/11/2018

Un’interessante intervista di Sveva Sagramola al neurologo Piero Barbanti.

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