FERMENTI CATTOLICI VIVI

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Posts Tagged ‘monastero di clausura’

«È incredibile questa cosa no? Era davvero felice!»

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 16/02/2019

Una mattina andai a bussare a un convento di clausura, mi aprì una suora, aveva degli occhi luminosissimi, mai visti invita mia, aveva una gioia contagiosa e sono rimasto scosso, spaventato da una persona come lei perché era FE-LI-CE!

È incredibile questa cosa no? Era davvero felice! È una cosa rarissima. Ho detto: questa la mattiamo sotto una campana di vetro, la esponiamo in un museo; vedere una persona felice oggi, è una rarità.

E quindi da qui nasce questo percorso, questa ricerca che ho chiamato “happy-next”, il prossimo felice, o la felicità del prossimo, un viaggio alla ricerca della felicità.

Ho chiesto a centinaia di persone, insieme al regista Andrea Cocchi cos’è la felicità cosa dovremmo fare noi per diventare gioiosi, anche perché poi la gioia e la felicità sono cose molto contagiose come al contrario la negatività, la bruttezza e la cattiveria.

Concentriamoci nei nostri intenti sulla parte buona del mondo, dell’umanità. In tutto questo ho avuto l’opportunità di scrivere la canzone “Abbi cura di me” che esce anche da queste ricerche. La sensazione è quella di aver distillato in quattro accordi e un pochino di parole una serie di riflessioni, di piccoli aforismi sulla bellezza, sulla vita, sul senso della nostra esistenza, ma anche sul superamento del dolore.

Ho fatto ascoltare questo brano in gran segreto anche alla suora di clausura di cui parlavo prima e lei mi ha dato un’interpretazione bellissima, l’ha definita una preghiera di Dio all’uomo, perché secondo lei, secondo la visione di alcuni teologi, Dio “ha bisogno” del nostro aiuto, anche Dio “è fragile” e noi dobbiamo aiutarlo a compiere la sua opera.

Questo per chi crede è meraviglioso, ma anche per chi non crede è qualcosa che ti scalda il cuore.

Nel documentario, se tutto va bene ho l’onore di poter intervistare Papa Francesco che ho incontrato durante l’udienza generale di un mese fa, e si è dimostrato disponibile a rispondere anche lui a queste poche, semplici domande.

È stato un incontro molto emozionante, ovviamente è una persona fuori dal comune e ha una forza incredibile. Prima di me ha parlato con circa duecento persone e quando è arrivato a me sembrava che fossi il primo. È veramente una persona incredibile, sta facendo davvero tanto bene al di là di quello che si crede o non si crede, è davvero un grande dono all’umanità.

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«Ero caduta nella trappola della tentazione di Adamo: quando l’uomo si mette al posto di Dio!»

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 20/02/2018

La prima volta che conobbi le Clarisse di Borgo era l’estate del 2016. Un’amica, laica consacrata, stava cercando un monastero dove poter fare il suo periodo di esercizi spirituali personali e mi chiese se ne conoscessi uno in montagna: così mi ricordai che un giovane sacerdote Trentino mi aveva raccontato che a Borgo Valsugana vivevano delle monache: e fu così che grazie alla mia amica, scoprii il monastero!

Quell’estate stavo proprio cercando uno spazio e un tempo per pregare, ma le realtà che mi erano state indicate non andavano bene per i miei impegni di lavoro. Così lessi la locandina degli esercizi di Agosto e il periodo si incastrava alla perfezione! C´era una bella raffigurazione antica del volto di Santa Chiara, ma ciò che più mi colpì fu il titolo del ritiro: Chiara, donna libera!

Ne fui attratta: mi dava un senso di gioia e di pienezza…di vita realizzata! Da poco avevo concluso una relazione amorosa e desideravo approfondire la ricerca di me stessa come creatura femminile, donna, voluta e amata da Dio. Pensavo: se Dio Padre mi ha creata perché avessi la gioia – …e in abbondanza! -, come si immaginava una vita piena per Benedetta, come donna? Chiara poteva essere per me modello femminile secondo il desiderio di Dio Padre?

Così chiamai in monastero per presentarmi e motivare la mia iscrizione al ritiro e conobbi al telefono, il calore e l’accoglienza delle sorelle. Mi fece sentire subito di casa! Sr. Emmanuela mi inviò le indicazioni stradali del monastero spiegate molto bene (aveva ragione, il navigatore mi avrebbe fatto sbagliare strada!) e partii.

Là incontrai le mie prime amiche di cammino: “Lucia grande” e “Lucia piccola” e, proseguendo con i ritiri, queste amiche sono sempre aumentate, tutte diverse per età, origine, esperienze, ma accomunate dal desiderio e dalla gioia di camminare insieme.

Rimasi colpita subito dall’ospitalità delle Clarisse: dalle camerette preparate con cura, al cibo sempre abbondante e delizioso, alla puntualità del servizio e dal ricco materiale preparato per il ritiro. All’inizio, mi fu un po’ difficile abituarmi alla cadenza della preghiera comunitaria, ma presto gustai questo nuovo ritmo che mi permetteva di rallentare i pensieri e ascoltarmi nel profondo del cuore.

Quel primo ritiro fu per me un momento di grazia straordinario: il Signore agì in modo forte su di me facendomi capire improvvisamente, come se mi avesse tolto un velo dagli occhi, che stavo vivendo un´illusione pericolosa pensando che la mia libertà fosse un bene da gestire a mio piacimento sulla base dei miei soli desideri, senza particolari regole.

Ero caduta nella trappola della tentazione di Adamo: quando l’uomo si mette al posto di Dio! Piansi lacrime amare…le lacrime di Pietro. Ma le sorelle e le amiche di cammino mi consolarono e così ricominciai piano piano un nuovo cammino (difficile!! e che continua…), di conversione, ma soprattutto di misericordia.

Da quel primo ritiro, ne sono arrivati altri e sono sicura che tornerò ancora a Borgo. Ogni volta è per me un’occasione di stare in silenzio, mettermi in ascolto e condividere con nuove amiche di cammino la vita, i sentimenti, lasciandosi guidare dalla saggezza delle sorelle clarisse.

Se guardo indietro, da quel primo ritiro, il Signore ha fatto meraviglie nella mia vita. Posso dire a tutte le ragazze che si sentono incuriosite dal monastero di Borgo, di non esitare a provare un´esperienza di ritiro: il Signore troverà il modo di operare con la Sua Grazia, nella tua vita, in quell’occasione di ritiro…e quando si torna a casa il cuore ti dice: per fortuna che ci sono stata!!

(Testimonianza di Benedetta, dopo un ritiro al monastero delle Clarisse di Borgo Valsugana)

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“Mi accorgevo che mancava sempre un pezzo. Il cuore delle persone lo raggiunge solo Cristo”

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 06/06/2015

Non sprizzano gioia e serenità da tutti i pori? Come Maria hanno scelto la parte migliore…

<<Lavoravo con persone che avevano perso la vista durante la guerra. Il cuore di queste persone, il loro bisogno affettivo che dimostravano e mostravano era una cosa che non riuscivo a colmare.

Un bel giorno sono venuta ad Assisi da turista. Ero ospite di un monastero di clausura, delle clarisse. Perché stanno qui? Come fanno ad amare? Cos’è il loro modo di amare e come fanno ad essere presenti nella vita delle persone?

Sono tornata a casa. Per quanto cercassi di aiutare queste persone mi accorgevo che mancava sempre un pezzo. Il cuore delle persone lo raggiunge solo Cristo.>>

 

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“E’ Lui che vi aspetta quando niente vi soddisfa di quello che trovate!”

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 14/01/2015

Suor Fulvia, monaca di clausura che ha ascoltato la sete di felicità che Gesù mette nel cuore di molti giovani, accogliendo l’invito di un Papa santo.

<<Io credo di aver solo intuito che dietro questa forma di vita si racchiudeva un segreto, una possibilità di una vita piena, un po’ come le acque dei fiumi che vengono raccolte dagli argini, se sono lasciate disperse non hanno potenza; le acque raccolte fluiscono con maggior forze.

Papa-Wojtila-Giornata-mondiale-della-gioventùLa vita claustrale è un generatore di energia per la vita della Chiesa.

La Giornata Mondiale della Gioventù del 2000 a Tor Vergata, Giovanni Paolo II, vecchio e stanco, e che comunque mi è sempre sembrato un uomo felice, felice della sua vita, un testimone verace, parlando a questa folla sterminata che eravamo noi disse:

“In realtà è Gesù che cercate, è Gesù che cercate quando sognate di felicità.

E’ Lui che vi aspetta quando niente vi soddisfa di quello che trovate.

E’ Lui la bellezza che tanto vi attrae.

E’ Lui che vi provoca con quella sete di radicalità che non vi permette di adattarvi al compromesso.”

E io gli ho creduto, profondamente ho capito che tra quei due milioni di persone stava parlando a me.>>

 

 

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