
Un’automobile procedeva come una lumaca davanti a me nonostante suonassi il clacson in continuazione. Stavo decisamente perdendo la pazienza quando notai un piccolo adesivo sul vetro posteriore di quella macchina.
“Sono diversamente abile, abbi pazienza.”
Questo cambiò tutto! Immediatamente rallentai procedendo con calma, sentendo un istinto di protezione verso quella macchina e quell’automobilista. Arrivai in ufficio una manciata di minuti dopo ma comunque in orario, ed era tutto ok.
La riflessione è nata spontanea; sarei stato ugualmente paziente senza quell’adesivo? Perché abbiamo bisogno di adesivi per essere pazienti con la gente?
Saremmo più pazienti e gentili con gli altri se indossassero delle etichette adesive sulla fronte?
“Ho perso il lavoro”, “Lotto contro il cancro!”, “Ho divorziato malamente!”, “Sono stato abusato!”, “Ho perso un caro!”, “Mi sento indegno!”, “Sono sul lastrico!”… e così via…
Ogni persona sta combattendo una battaglia di cui noi non sappiamo niente. L’unica cosa che possiamo fare è essere pazienti e gentili!
Rispettiamo l’etichetta invisibile!
(Tradotto dall’inglese, autore sconosciuto.)
E se applicassimo questo racconto anche al nostro modo di stare sui social network?
Quante inutili polemiche e quanti inopportuni commenti piccati eviteremmo?
Quanti screenshot eviteremmo di mandare a questo o a quello per lamentarci di Tizio, di Caio o di Sempronio?
E’ quello che ci dice Gesù; perché non viverlo anche sui social?
«(…) imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime.» (Mt 11, 29)
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