FERMENTI CATTOLICI VIVI

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Posts Tagged ‘Omofobia’

“Io conosco una sola medicina che può salvare l’uomo dalla notte della ragione. La fede!”

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 19/06/2014


“Io conosco una sola medicina che può salvare l’uomo dalla notte della ragione. La fede!”
questa bella affermazione, è in un’intervista di “Eliseo del deserto“, una bella intervista rilasciata a Don Salvatore Lazzara che ho appena finito di leggere e che condivido appieno nei toni e nei contenuti.

Nei prossimi giorni il Parlamento italiano lavorerà sull’approvazione di una legge che tocca temi cari a tutto il popolo cattolico e non.

mano-in-preghiera

La “preghiera delle cinque dita” di Papa Francesco

In particolare oggi in Commissione Giustizia, in sede referente, si discuterà del disegno di legge Scalfarotto. Un disegno di legge che prevede la pena della reclusione da 1 a 4 anni per chi compie atti discriminatori “fondati sull’omofobia e sulla transfobia”.

Due termini molto vaghi che mettono a rischio la libertà di pensiero e la libertà personale di qualsiasi persona contraria al matrimonio tra omosessuali.

Ecco un link per approfondire gli aspetti non condivisibili del disegno di legge: http://www.lamanifpourtous.it/sitehome/materiale-informativo/tredici-motivi-per-dire-alla-legge-sullomofobia/

Si discuterà, inoltre, di alcuni disegni di legge sulle unioni civili tra omosessuali, che parificherebbero il regime giuridico del matrimonio tra uomo e donna alle unioni tra persone dello stesso sesso, compresa la disciplina sulle adozioni e sulla filiazione.

Chi avrà un’opinione diversa e la manifesterà, sarà perseguibile penalmente.

Il passo immediatamente successivo è quello della discussione in Assemblea, che si prospetta molto vicina…quindi preghiamo per il lavoro della Commissione e degli altri parlamentari, affinchè siano guidati dal buon senso e dalla retta coscienza.

Vi segnalo qui un’interessante intervista ad “Eliseo del deserto“, blogger omosessuale cattolico con argomenti profondi e intelligenti.

Una voce omosessuale, fuori dal coro e acutamente critica nei confronti del pensiero unico dominante e del decreto in corso di approvazione: http://eliseodeldeserto.blogspot.it/2014/02/intervista-eliseo-del-deserto-ddl.html

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Perché un ragazzo che ha la fidanzata e una buona istruzione decide di farsi prete?

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 21/08/2013

Le Iene – Perché un ragazzo che ha la fidanzata e una buona istruzione decide di farsi prete?
Padre Maurizio – Per il Meglio!
Le Iene – Cos’è il meglio?
Padre Maurizio – Gesù Cristo!


Padre Maurizio Botta, prete tutt’altro che all’antica a dispetto del titolo, risponde con purezza e chiarezza alle domande delle Iene, senza cadere nei tranelli delle loro abili domande.

Preghiamo per lui e affinché il Padre susciti sempre più preti coraggiosi, prudenti come i serpenti e semplici come le colombe (Mt 10,16).

[Fonte del video: http://vimeo.com/66649497]

Interessanti anche le considerazioni del sito Basta Bugie sull’argomento

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Philippe Ariño: “Ho abbracciato la via della continenza che la Chiesa chiede alle persone omosessuali”

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 19/07/2013

Philippe01

Philippe Ariño

Che Philippe Ariño sia un tipo decisamente controcorrente è un dato di fatto. Francese, nato nel 1980 da una famiglia profondamente cattolica, professore di spagnolo, saggista, blogger, omosessuale dichiarato da quando aveva 17 anni: fin qui la sua biografia non sembrerebbe diversa da quella di altri suoi coetanei, se non fosse che, due anni fa, Philippe lascia il compagno con cui stava dal 2009. “Da allora ho abbracciato la via della continenza che la Chiesa chiede alle persone omosessuali”, racconta senza giri di parole in un mondo “sessocentrico” in cui i vocaboli “astinenza” e “castità” appaiono relitti di un passato morto e sepolto alla maggior parte delle persone, qualsiasi sia il loro orientamento sessuale. Nel suo blog L’Araignée du desert, il “ragno del deserto” ci tiene a precisare di non voler essere etichettato con “un ex gay” come il “Luca era gay e adesso sta con lei” cantato da un discutibile Povia, ma semplicemente come una persona che si è sentita pienamente accolta per quello che è. Un semplice “ragno”, potrebbe dire qualcuno, per tornare alla metafora del titolo, ma un ragno amato.

In molti accusano la Chiesa di essere “omofoba” mentre tu dici di esserti sentito accolto e di aver voluto addirittura intraprendere il cammino della continenza. Perché?

Philippe02Prima di iniziare il percorso che propone la Chiesa non ero felice, e vedevo che non lo erano nemmeno molte delle persone che mi stavano intorno e ho deciso, per la prima volta, di obbedire a quello che la Chiesa chiede alle persone omosessuali. Da quel momento ho scoperto non solo un’unità che non avevo mai avuto prima, ma soprattutto mi sono sentito amato senza dover rinnegare quello che sono.

Quindi non hai dovuto cambiare per essere accolto?

No, mi è bastato fidarmi della Chiesa e questa cosa mi ha – paradossalmente – permesso di accettarmi come pienamente omosessuale: non ha cancellato quello che sono, ma lo ha esaltato.

In che modo?
Ho capito che la mia vera identità è quella di uomo e di figlio di Dio, e questo è l’essenziale, poi viene il mio desiderio affettivo, che non nego, perché esiste, ma la Chiesa, dividendolo dalla pratica, lo riconosce e non mi forza a rinnegarlo. Ma non è più il fulcro attorno al quale ruota la mia vita: per la prima volta mi sono sentito veramente felice e responsabile.

Quindi hai visto un cambiamento reale nella tua vita? 

Philippe03Sì, ho visto in me un’esplosione di vita: nelle amicizie, nei rapporti e nella spiritualità ma persino a livello artistico e professionale. Mi sono accorto che quando una persona si riduce a identificarsi nel suo desiderio omosessuale si annienta, allontanandosi da se stesso e dagli altri, mentre la continenza permette di essere pienamente me stesso ma al contempo libero dalla violenza e dalla schiavitù della pratica fisica.

Perché dici che mettere in pratica l’omosessualità sia qualcosa di violento?

La pratica omosessuale è violenta perché annulla completamente la differenza oggettiva tra i sessi che invece la Chiesa è ormai l’unica a far notare. Tutto il dibattito in materia, da sempre, è incentrato sulla dicotomia omosessuale-eterosessuale ma in questo modo si distoglie lo sguardo dal dato principale: prima deve esserci il fatto di essere uomo o donna, una diversità indiscutibile tra corpi, poi l’orientamento sessuale.

La legge da poco approvata in Francia che equipara i matrimoni tra uomo e donna a quelli tra persone dello stesso sesso dimentica le differenze di cui parli.

Certo: i politici hanno cavalcato il fatto che la gente non sappia abbastanza in materia di omosessualità per fare dei diritti dei gay la loro bandiera, in modo da ingraziarsi una fetta dell’elettorato. Ma la legge di Hollande è in realtà violentissima, perché banalizza la differenza tra i sessi mettendo tutte le coppie allo stesso livello.

In che senso dici che è una legge “banalizzante”?
Philippe04

Paradossalmente, la legge contro l’omofobia per eccellenza è la più omofoba di tutte: è come se fosse un “contentino” per le coppie omosessuali che ora possono scimmiottare qualcosa che loro, per natura, non potranno mai essere. È una sorta di presa in giro che aggiunge una lacerazione alla ferita di quanti vivono con coscienza la loro vita e, infatti, al di là della apparenze, non sono pochi dal fronte Lgbt che non hanno preso bene la notizia.

Lo stesso ragionamento pensi possa valere per l’America, dove la legislazione ha aperto ai matrimoni per tutti?

Esattamente. Nell’ossessione di equiparare i diritti, si è cancellato con un colpo di spugna ciò che non potrà mai essere uguale. Il risultato sarà solo confusione, nella quale l’unica visione corretta delle cose è quella fornita dalla Chiesa, che trascende il concetto di orientamento sessuale e va dritto all’essenziale, cioè all’essere maschio o femmina.

(Maddalena Boschetto) da http://cristianofobia.altervista.org

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