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La croce e l’altare
Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 16/04/2019
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Non esiste più un luogo sicuro, o forse si
Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 14/11/2015
L’orrore ce lo stiamo ritrovando in casa, nelle strade, nei teatri, negli stadi e in quei ristoranti dove solitamente ci sentiamo a nostro agio.
Il terrorismo ci sta sbattendo in faccia l’accidia dei nostri governanti, la mollezza delle nostre società liquide in cui vale tutto, e sta uccidendo in noi quel senso di sicurezza con cui da almeno due generazioni, in questa vecchia Europa, abbiamo il privilegio di vivere.
Non esiste più un luogo sicuro.
A allora, come sempre faccio quando qualcosa non mi torna, quando non capisco, e qui non torna nulla e non riesco a capire davvero quello che ci sta succedendo, mi rivolgo a Dio, cercando luce nella sua Parola.
“Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza né profondità, né alcun’altra creatura potrà mai separarci dall’amore di Dio, in Cristo Gesù, nostro Signore.” (Rom 8, 38-3)
“[1] Di Davide.
Il Signore è mia luce e mia salvezza,
di chi avrò paura?
Il Signore è difesa della mia vita,
di chi avrò timore?
[3] Se contro di me si accampa un esercito,
il mio cuore non teme;
se contro di me divampa la battaglia,
anche allora ho fiducia.
[4] Una cosa ho chiesto al Signore,
questa sola io cerco:
abitare nella casa del Signore
tutti i giorni della mia vita,
per gustare la dolcezza del Signore
ed ammirare il suo santuario.”
(Salmo 27,1.3-4)
Alla fine, al netto di tutto, l’unico posto sicuro è il Cuore di Dio, “abitare nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita”, cercare la Sua presenza dedicando ogni giorno un tempo e un luogo per stare a tu per Tu con Colui che tutto può.
Allora, qualunque cosa accada, starò davvero al sicuro, ma a condizione che mi ci metta davvero, ogniqualvolta mi capiti un momento libero, alla Presenza di quel Dio che può placare le ansie e le paure del mio cuore.
Ma Dio è anche il Dio che stronca le guerre…
“
[1] Giuditta disse:
«Lodate il mio Dio con i timpani,
cantate al Signore con cembali,
elevate a lui l’accordo del salmo e della lode;
esaltate e invocate il suo nome.
[2] Poiché il Signore è il Dio che stronca le guerre…”
(Giuditta 16, 1-2a)
E allora mi convinco sempre di più che tuonare sui social contro i politici o contro i terroristi, condividere immagini truculente dei malvagi e disumani attentati di Parigi, non serve a niente e che l’unica vera arma che possiamo usare, l’unica veramente efficace e veramente nelle nostre mani è l’intercessione, la preghiera.
Da soli o tra amici, nelle pause pranzo, nelle parrocchie o nei movimenti, incanaliamo paura e rabbia nel Cuore pulsante che si crea quando “due o tre” sono riuniti nel nome di Gesù, e allora si realizzerà, intanto a partire dal nostro cuore, la PROMESSA di Gesù:
“Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. ” (Gv 14,27)
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“Non si può provocare, non si può insultare la fede degli altri, non si può prendere in giro la fede.”
Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 15/01/2015
Ecco le parole di Papa Francesco, sulla libertà di espressione e sulla libertà religiosa, ai giornalisti durante il volo dallo Sri Lanka alle Filippine.
Prima di leggerle però, vi invito ad ascoltarle qua, anche se l’audio non è dei migliori, perché dal tono e nell’intero contesto della conversazione avuta coi giornalisti, si possono comprendere meglio le parole sapienti del Santo Padre.
Credo che tutti e due siano diritti umani fondamentali, la libertà religiosa e la libertà di espressione.
Non si può… Lei è francese? andiamo a Parigi, parlioamo chiaro. Non si può nascondere una verità che ognuno ha il diritto di praticare la propria religione senza offendere, liberamente, e così facciamo, vogliamo fare tutti.
Secondo, che non si può offendere o fare la guerra, uccidere in nome della propria religione, cioè in nome di Dio.
A noi, stupisce, ma pensiamo alla nostra storia. Quante guerre di religione abbiamo avuto. Lei pensi alla notte di San Bartolomeo. Come si capisce questo? Anche noi siamo stati peccatori su questo.
Ma non si può uccidere in nome di Dio. Questa è un’aberrazione, uccidere in nome di Dio, è un’aberrazione.
La libertà di espressione. Ognuno non solo ha la libertà e il diritto ma anche l’obbligo di dire quello che pensa per aiutare il bene comune, l’obbligo.
Pensiamo a un deputato, a un senatore che non dice quello che pensa sia la vera strada, non collabora al bene comune.
Abbiamo l’obbligo di dire apertamente, avere questa libertà, ma senza offendere, perché è vero che non si può agire violentemente ma se il dottor Gasparri dice una parolaccia contro la mia mamma, gli aspetta un pugno, ma è normale…
Non si può provocare, non si può insultare la fede degli altri, non si può prendere in giro la fede.
Papa Benedetto, in un discorso non ricordo bene dove, ha parlato di questa mentalità post-positivista della metafisica post-positivista che portava a credere che alla fine, che le religioni o le espressioni religiose sono una sorta di sottocultura, che sono come … poca cosa, non sono nella cultura illustrata, e questa è un’eredità dell’illustrazione.
Quanta gente sparla delle religioni, le prende in giro, diciamo gioca con il santo con la religione degli altri, provocano, e può accadere quello che accadrebbe al dottor Gasparri se dice qualcosa contro la mia mamma, c’è un limite.
Ogni religione ha dignità (…) e io non posso prenderla in giro e questo è un limite.
Ho preso questo esempio del limite per dire che nella libertà di espressione ci sono dei limiti, come quello della mia mamma, non so se sono riuscito a rispondere alla domanda.
(Trascritto dalla registrazione riportata nel post http://www.avvenire.it/Audio/Pagine/Audio.aspx).
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