FERMENTI CATTOLICI VIVI

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Posts Tagged ‘Pietrino Di Natale’

«Sono scattato ad amare!»

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 23/02/2019

Pietro è un ragazzo come tanti, frequenta la parrocchia a fa il chierichetto, ma un chierichetto speciale, come ricorda don Giovanni D’Annunzio, suo direttore spirituale: “Pietrino l’ho conosciuto ad Ornano Piccolo quando ogni lunedì andavo a celebrare la Santa Messa, dopo aver preso in macchina le Suore. Era il mio chierichetto! A dire il vero, un po’ speciale, perché, dopo la proclamazione del Vangelo, qualche volta mi rivolgevo a lui e gli chiedevo cosa gli dicesse quella pagina. Nel 1978, al primo Campo dei ragazzi ad Atri, non poteva mancare. Infatti rinunciò alla bici per potersi pagare il suo primo campo. Non voleva avere idoletti nel suo cuore! Il cuore di Pietrino era solo per Dio, solo per amare.”
Un ragazzo normale, Pietro, che scopre un ideale e lo segue immediatamente e con slancio. Scopre la fonte dell’Amore e motiva la sua risposta con disarmante slancio giovanile: “Sono scattato ad amare!”.
Nel 1977  consegna al Vescovo di Teramo l’impegno di “incendiare” d’amore tutti i giovani della Diocesi.
Nella quotidianità, attraverso l’attenzione costante agli altri, Pietrino impara a morire a sé stesso per lasciare vivere Gesù. È l’allenamento dell’anima a dare la vita nella laicità cristiana. Dio gliela chiede il 20 Agosto 1984, mentre Pietrino è al mare, a Silvi Marina, con gli amici.
Così ricorda l’arrivo della notizia Don Giovanni D’Annunzio, suo direttore spirituale:  “Quando Stefania, sua cugina, per telefono mi comunicò la notizia della sua morte, sperimentai che da una parte vivevo l’abbandono, dall’altra che da quel momento partecipavo anch’io della sua vita in Cielo. Per alcuni mesi quando, per qualche attimo, uscivo fuori dall’amore, avvertivo che lui mi sorrideva dal Cielo, quasi a volermi dire: “Cerca di rimanere fedele a quanto mi hai insegnato!”.
Dopo pochi giorni da quel 20 Agosto del 1984 sono tornato nella sua casa. Ho trovato Adelina, sua madre, che piangeva ed ho subito detto che non ero venuto per piangere e che lei poteva imitare la Madre di Gesù, che perde il Figlio, ma si apre agli altri. E Adelina: “La Madonna è la Madonna!”. Ho risposto: “Provaci!”. Ed abbiamo pregato insieme. E dopo 32 anni tra lacrime, singhiozzi, ribellioni, ripartenze e speranze, è diventata la madre di tutti quei ragazzi e giovani che sono passati per i campi-scuola. Tutti hanno ricevuto una “carezza” da lei e da sua sorella Derna.”
La santità di questo giovane innamorato di Dio aveva trasformato il dolore in amore, un amore fecondo che porta ancora frutti. Quella che agli occhi del mondo sembra una vita spezzata, fa sì che ancora oggi giovani, ragazzi, famiglie, sacerdoti avvertano che, come il “chicco di grano che muore”, è nata una nuova comunione profonda tra Cielo e Terra, tra il Paradiso e l’Abruzzo.
Ogni anno il 20 Agosto in tantissimi, si ritrovano presso la tomba di Pietrino, in verità una cappella e una “finestra” spalancata verso il Cielo, per pregare, riflettere e riscoprire, grazie a Pietrino, la nostra comune normale chiamata alla santità.
Una frase che riassuma la breve, intensa vita di questo ragazzo normale? Era un ragazzo normale scattato ad amare, perché aveva Gesù nel cuore.
Un altro santo dei giorni nostri, un santo normale che ci mostra i “piccoli passi possibili” per la santità.

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