«Cari figli!
Convertitevi e vestitevi di vesti penitenziali e di profonda preghiera personale e nell’umiltà chiedete la pace all’Altissimo.
In questo tempo di grazia Satana vuole sedurvi e voi, figlioli, guardate mio Figlio e seguiteLo verso il Calvario, nella rinuncia e nel digiuno.
Sono con voi perché l’Altissimo mi ha permesso di amarvi e di guidarvi verso la gioia del cuore, nella fede che cresce in tutti coloro che amano Dio sopra ogni cosa.
Grazie per aver risposto alla mia chiamata.»
(Fonte: The Medjugorje Web https://medjugorje.org)
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Messaggio della Regina della Pace del 25 Febbraio 2022
Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 26/02/2022
«Cari figli!
Sono con voi e preghiamo insieme.
Figlioli, aiutatemi con la preghiera affinché satana non prevalga.
Il suo potere di morte, odio e paura ha visitato la Terra.
Perciò figlioli, ritornate a Dio, alla preghiera, al digiuno ed alla rinuncia per tutti coloro che sono calpestati, poveri e non hanno voce in questo mondo senza Dio.
Figlioli, se non ritornate a Dio ed ai Suoi comandamenti, non avete futuro.
Perciò ha mandato me a voi per guidarvi.
Grazie per aver risposto alla mia chiamata.»
(Fonte: The Medjugorje Web https://medjugorje.org)
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«Mai più la guerra, avventura senza ritorno.»
Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 14/04/2018
Mai più la guerra!
Dio dei nostri padri,
grande e misericordioso,
Signore della pace e della vita,
Padre di tutti.
Tu hai progetti di pace e non di afflizione,
condanni le guerre
e abbatti l’orgoglio dei violenti.Tu hai inviato il tuo Figlio Gesù
ad annunziare la pace ai vicini e ai lontani,
a riunire gli uomini di ogni razza
e di ogni stirpe
in una sola famiglia.Ascolta il grido unanime dei tuoi figli,
supplica accorata di tutta l’umanità:
mai più la guerra, avventura senza ritorno,
mai più la guerra, spirale di lutti e di violenza,
minaccia per le tue creature,
in cielo, in terra e in mare.In comunione con Maria, la Madre di Gesù,
ancora ti supplichiamo:
parla ai cuori dei responsabili
delle sorti dei popoli,
ferma la logica della ritorsione
e della vendetta,
suggerisci con il tuo spirito soluzioni nuove,
gesti generosi e onorevoli,
spazi di dialogo e di paziente attesa
più fecondi delle affrettate scadenze
della guerra.Concedi al nostro tempo giorni di pace.
Mai più la guerra!
(San Giovanni Paolo II)
L’icona “Maria Regina della Pace”, è stata ‘scritta’ affinché tutti i cristiani e mussulmani, soprattutto nel Medio Oriente, venerano Maria (Maryām), la Madre di Gesù. Maria è considerata una delle donne più grandi e giuste dalla religione islamica; è l’unica donna menzionata per nome nel Corano e il suo nome appare più volte nel Corano che nel Nuovo Testamento.
Il titolo, scritto in arabo, proviene dalle litanie lauretane ma l’icona rappresenta Maria come una donna mediorientale. Al posto della corona c’è un anello d’oro che circonda la sua testa. Nelle mani il tradizionale simbolo della pace: una colomba con un ramoscello d’ulivo nel becco.
Mai periodo fu più adatto per chiedere l’intercessione della nostra Madre la Regina della Pace.
(Fonte dell’icona e della sua descrizione: https://www1.villanova.edu/villanova/publications/jsames/conference/icon.html)
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UN MINUTO PER LA PACE
Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 08/06/2017
Papa Francesco all’udienza generale del 7 giugno 2017 ha fatto un appello:
Domani, alle ore 13, si rinnova in diversi Paesi l’iniziativa “Un minuto per la pace”, cioè un piccolo momento di preghiera nella ricorrenza dell’incontro in Vaticano tra me, il compianto Presidente israeliano Peres e il Presidente palestinese Abbas.
Nel nostro tempo c’è tanto bisogno di pregare – cristiani, ebrei e musulmani – per la pace. [Udienza generale in Vaticano il 7 giugno 2017]
E noi?
Ci uniamo al Papa alle ore 13?
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Chi fa le “mille Avemaria” con me?
Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 07/01/2017
La devozione delle mille Ave Maria risale a Santa Caterina da Bologna.
La Santa era solita recitare 1000 Ave Maria la notte di Natale.
Nella notte del 25 Dicembre 1445 era assorta nella contemplazione del mistero della nascita di Gesù quando le apparve la Vergine Santissima che le porse il Bambino Gesù; Caterina lo tenne fra le braccia – come lei stessa si esprime – “per lo spazio di una quinta parte di ora”.
A ricordo del prodigio, le figlie della Santa nel Monastero del Corpus Domini, ogni anno, nella notte santa, ripetono le mille Ave Maria, devozione entrata ben presto nella preghiera dei fedeli.
La notte di Natale è passata ma possiamo fare questa preghiera per un’intenzione particolare che abbiamo nel cuore.
Non è che una preghiera privata di un cristiano, ma se qualcuno si vorrà unire sarà bello farla insieme.
Tutto qua.
Si può usare un rosario da recitare per venti volte oppure, di seguito, una tabella può essere utile per tenere il conto delle 1000 Ave Maria, da “seminare” lungo la nostra giornata…
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“Martedì, tutti uniti in preghiera: ognuno si prenda un tempo, quello che può, per pregare per la pace”
Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 20/09/2016
Il Papa all’Angelus del 18 settembre, ci ha chiesto di vivere l’astuzia cristiana: si tratta di “allontanarsi dallo spirito e dai valori del mondo, che tanto piacciono al demonio, per vivere secondo il Vangelo”
Poi ha parlato dell’insegnamento di Gesù che ci esorta a fare una scelta chiara tra Lui e lo spirito del mondo, tra la logica della corruzione, della sopraffazione e dell’avidità e quella della rettitudine, della mitezza e della condivisione.
Alla fine ha fatto un INVITO ESPRESSO:
“Martedì prossimo mi recherò ad Assisi per l’incontro di preghiera per la pace, a trent’anni da quello storico convocato da san Giovanni Paolo II.
Invito le parrocchie, le associazioni ecclesiali e i singoli fedeli di tutto il mondo a vivere quel giorno come una Giornata di preghiera per la pace.
Oggi più che mai abbiamo bisogno di pace in questa guerra che è dappertutto nel mondo.
Preghiamo per la pace!
Sull’esempio di san Francesco, uomo di fraternità e di mitezza, siamo tutti chiamati ad offrire al mondo una forte testimonianza del nostro comune impegno per la pace e la riconciliazione tra i popoli.
Così martedì, tutti uniti in preghiera: ognuno si prenda un tempo, quello che può, per pregare per la pace. Tutto il mondo unito.”
RISPONDIAMO AL SUO INVITO?
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“Oso dire che forse ci sono tanti o più martiri adesso che nei primi tempi” (Papa Francesco)
Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 11/08/2014
«Oso dire che forse ci sono tanti o più martiri adesso che nei primi tempi, perché a questa società mondana, a questa società un po’ tranquilla, che non vuole i problemi, dicono la verità, annunziano Gesù Cristo: ma c’è la pena di morte o il carcere per avere il Vangelo a casa, per insegnare il Catechismo, oggi, in alcune parti!
Mi diceva un cattolico di questi Paesi che loro non possono pregare insieme. È vietato! Soltanto si può pregare soli e nascosti.
Ma loro vogliono celebrare l’Eucaristia e come fanno? Fanno una festa di compleanno, fanno finta di celebrare il compleanno e lì fanno l’Eucaristia, prima della festa.
E quando vedono che arrivano i poliziotti, subito nascondono tutto e continuano con la festa. Poi, quando se ne vanno, finiscono l’Eucaristia. Così devono fare, perché è vietato pregare insieme. Oggi.».
Lo dice Papa Francesco all’omelia della Messa quotidiana di Santa Marta dello scorso 4 Aprile.
A poco più di tre mesi dalle sue parole, sebbene giornali e telegiornali non diano loro il giusto risalto, arrivano comunque notizie di genocidi e intere popolazioni cristiane cacciate, trucidate, smembrate, sepolte vive, bambini decapitati. Il limite dell’orrore, giorno dopo giorno si spinge più in là, spostando l’asticella oltre il limite dell’umanamente sopportabile. Queste notizie arrivano, grazie a social network soprattutto, e fanno male al cuore.
Come ignorarle?
La Conferenza Episcopale Italiana, consapevole che Dio può fare più dell’uomo, ha indetto una giornata di preghiera, il prossimo 15 agosto, per i cristiani perseguitati, in concomitanza col viaggio del Santo Padre in Corea del Sud.
ACCOGLIAMO L’INVITO?
“Si fermi il massacro in Iraq! (…) Non si fa la guerra in nome di Dio!” dice accorato il Pontefice alla Comunità internazionale.
Ma a noi…
“Chiedo a tutti gli uomini di buona volontà di unirsi alle mie preghiere per i cristiani iracheni e per tutte le comunità perseguitate” (Tweet dell’8 agosto)
“Le persone private della casa in Iraq dipendono da noi. Invito tutti a pregare e, quanti possono, ad offrire un aiuto concreto” (Tweet del 10 agosto)
“Una appello a tutte le famiglie: al momento della preghiera, ricordatevi di quanti sono costretti ad abbandonare le loro case in Iraq” (Tweet del 10 agosto)
ACCOGLIAMO L’INVITO?
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La preghiera del Rosario è più forte della bomba atomica!
Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 12/05/2014
Padre Hubert Schiffer aveva 30 anni e lavorava nella parrocchia dell’Assunzione di Maria, a Hiroshima. Ha dato la sua testimonianza davanti a decine di migliaia di persone:
“Attorno a me c’era soltanto una luce abbagliante. Tutto a un tratto, tutto si riempì istantaneamente da una esplosione terribile. Sono stato scaraventato nell’aria. Poi si è fatto tutto buio, silenzio, niente. Mi sono trovato su una trave di legno spaccata, con la faccia verso il basso. Il sangue scorreva sulla guancia. Non ho visto niente, non ho sentito niente. Ho creduto di essere morto. Poi ho sentito la mia propria voce.
Questo è stato il più terribile di tutti quegli eventi. Mi ha fatto capire che ero ancora vivo e ho cominciato a rendermi conto che c’era stata una terribile catastrofe! Per un giorno intero i miei tre confratelli ed io siamo stati in questo inferno di fuoco, di fumo e radiazioni, finché siamo stati trovati ed aiutati da soccorritori. Tutti eravamo feriti, ma con la grazia di Dio siamo sopravvissuti”.
Nessuno sa spiegare con logica umana, perché questi quattro padri gesuiti furono i soli sopravvissuti entro un raggio di 1.500 metri. Per tutti gli esperti rimane un enigma, perché nessuno dei quattro padri è rimasto contaminato dalla radiazione atomica, e perché la loro casa, la casa parrocchiale, era ancora in piedi, mentre tutte le altre case intorno erano state distrutte e bruciate.
Anche i 200 medici americani e giapponesi che, secondo le loro stesse testimonianze,
hanno esaminato padre Schiffer, non hanno trovato nessuna spiegazione a perché mai, dopo 33 anni dallo scoppio, il padre non soffriva nessuna conseguenza dell’esplosione atomica e continuava a vivere in buona salute.
Perplessi, hanno avuto tutti sempre la stessa risposta alle tante loro domande: “Come missionari abbiamo voluto vivere nel nostro paese il messaggio della Madonna di Fatima e perciò abbiamo pregato tutti i giorni il Rosario.” Ecco il messaggio pieno di speranza di Hiroshima: La preghiera del Rosario è più forte della bomba atomica! Oggi, nel centro della città ricostruita di Hiroshima, si trova una chiesa dedicata alla Madonna. Le 15 vetrate mostrano i 15 misteri del Rosario, che si prega in questa chiesa giorno e notte.
Un altro racconto di padre Schiffer aggiunge che avevano appena finito di dire Messa, e si erano recati a fare colazione, quando la bomba cadde:
“Improvvisamente, una terrificante esplosione riempì l’aria come di una tempesta di fuoco. Una forza invisibile mi tolse dalla sedia, mi scagliò attraverso l’aria, mi sbalzò, mi buttò, mi fece volteggiare come una foglia in una raffica di vento d’autunno.”
Quando riaprì gli occhi, egli, guardandosi intorno, vide che non vi erano più edifici in piedi, fatta eccezione per la casa parrocchiale. Tutti gli altri in un raggio di circa 1,5 chilometri, si racconta, morirono immediatamente, e quelli più distanti morirono in pochi giorni per le radiazioni gamma.
Tuttavia, il solo danno fisico che padre Schiffer accusò, fu quello di sentire alcuni pezzi di vetro dietro il collo. Dopo la resa del Giappone, i medici dell’esercito americano gli spiegarono che il suo corpo avrebbe potuto iniziare a deteriorarsi a causa delle radiazioni. Con stupore dei medici, il corpo di padre Schiffer sembrava non contenere radiazioni o effetti dannosi della bomba.
In realtà, egli visse per altri 33 anni in buona salute, e partecipò al Congresso Eucaristico tenutosi a Philadelphia nel 1976. In quella data, tutti gli otto membri della comunità dei Gesuiti di Hiroshima erano ancora in vita.
Questi sono i nomi degli altri sacerdoti gesuiti che sopravvissero all’esplosione: Fr. Hugo Lassalle, Fr. Kleinsorge, Fr. Cieslik.
Un miracolo simile avvenne anche a Nagasaki, dove un convento francescano – “Mugenzai no Sono” (“Giardino dell’Immacolata”) – fondato da San Massimiliano Kolbe rimase illeso come a Hiroshima. Dal giorno in cui le bombe caddero, i gesuiti superstiti furono esaminati più di 200 volte dagli scienziati senza giungere ad alcuna conclusione, se non che la sopravvivenza degli otto gesuiti all’esplosione fu un evento inspiegabile per la scienza umana.
Fonte: http://www.novena.it/miracolo_santo_rosario/miracolo_Hiroshima.htm
<<Cari figli! Oggi come mai prima vi invito alla preghiera. La vostra preghiera sia preghiera per la pace. Satana è forte e vuole distruggere non solo le vite umane, ma anche la natura e il pianeta su cui vivete. Perciò, cari figli, pregate per proteggervi attraverso la preghiera con la benedizione di Dio della pace. Dio mi ha mandato tra voi perché vi aiuti. Se volete, accogliete il Rosario! Già il solo Rosario può fare miracoli nel mondo e nelle vostre vite. Io vi benedico e rimango con voi finché Dio lo vuole. Grazie perché non tradirete la mia presenza qui e grazie perché la vostra risposta serve al bene e alla pace. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.>> (Messaggio di Medjugorje del 25 gennaio 1991)
Posted in Attualità, Fede e ragione, Testimonianze | Contrassegnato da tag: #6agosto, 6 agosto, 6 agosto 1945, alive, anniversario hiroshima, atomica, Bomba Atomica, Chiesa, fine del mondo, Giappone, Hiroshima, Madonna, Maggio Mese Mariano, Maria, minuto di silenzio, miracoli, miracolo, Nagasaki, Peace Memorial Park, potenza del Rosario, preghiera, preghiera per la pace, Rosario, Santo Rosario, senza spiegazione scientifica, Shinzo Abe, sopravvissuti | 4 Comments »
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