Alzi la mano chi non ha mai fatto dei buoni propositi il 1° Gennaio.
“Con l’anno nuovo mi metterò a dieta”, penso che sia il più gettonato, anche dal sottoscritto (confesso che sono uno dei pochi celiaci in Italia capace di essere sovrappeso).
“Con l’anno nuovo mi segnerò in palestra, comincerò a correre” – aggiungete voi il vostro sport preferito…
“Con l’anno nuovo mi iscriverò a quel corso di inglese/ceramica/cake-desing/smacchiatura-leopardi…” ecc. ecc…
Nulla di male se non fosse che – almeno per quanto mi riguarda – in genere queste fermissime decisioni sfumano miseramente dopo qualche settimana (quella della dieta anche dopo qualche giorno. Ok, va bene, il giorno dopo quando in ufficio mi lascio flettere dalle monday-cake senza glutine della mia collega…).
Ma questa mattina mi sono svegliato con tre lettere nella testa, P-P-P.
“Piccoli Passi Possibili”
Sono queste le tre “p”, che Chiara Corbella Petrillo ha appreso e subito vissuto, dai francescani ad Assisi, che hanno guidato Chiara e suo marito Enrico nella loro vita, aiutandoli ad affrontare la paura del passato e del futuro di fronte ai grandi eventi e a cominciare sempre dalle piccole cose.
“Chiara ci ha insegnato che rinunciare a controllare le cose è forse la forza maggiore” afferma il padre, provato, commosso, ma edificato dall’esempio di questa santa figlia.
E’ vero, ecco allora perché molti buoni propositi sfumano dopo poco tempo, perché li voglio controllare. Ecco dove sta l’intoppo!
Chiara non dice che sia sbagliato fare buoni propositi, ma il volerli controllare con le nostre sole forze, senza affidarli veramente a Dio.
Allora, contraddicendomi parzialmente con quanto detto in questi giorni, farò anch’io dei propositi per il 2014, affidandoli a Dio ogni giorno e tutte quelle volte in cui sbatterò il muso sulla mia incapacità di essere coerente con le risoluzioni prese.
Il primo proposito sarà quello di essere onesto con me stesso. Quante volte l’orgoglio mi spinge a dire che non c’è nulla che non vada in me? Chiederò a Dio di essere l’uomo che Lui vuole che io sia e non quello che voglio mostrare o quello che presumo di essere.
Il secondo proposito sarà quello di staccarmi un po’ dalle cose. Tremate al solo pensiero di prestare la vostra bella macchina a qualcuno? Vi prende un capogiro al pensiero di vendere il vostro bellissimo smart-phone per aiutare l’amico che non arriva alla quarta settimana? Vi fareste torturare piuttosto che regalare lo scooter che usate tre volte d’estate all’amico che non ha mezzi di trasporto? Non so voi ma io sono proprio così, e penso di aver bisogno di questo secondo proposito. Il Signore mi mostrerà come e in quali modalità metterlo in pratica.
Terzo proposito del 2014. La carità. Ogni giorno incontro, e ignoro almeno tre o quattro poveri che chiedono l’elemosina, a volte di meno, a volte di più…. Voi no? Papa Francesco ci dice: “E quando dà l’elemosina guarda negli occhi la persona povera? E gli tocca anche la mano o gli butta solo la monetina?” Non c’è altro da aggiungere, se non il farlo, magari chiedendogli come si chiama, magari dicendo un’Ave Maria per lui dopo averlo salutato…
Forse non cambieremo il mondo, sicuramente non risolveremo i problemi e le crisi dell’anno che verrà, ma, con questi Piccoli Passi Possibili, cominceremo a cambiare il mondo nell’unica parte in cui questo è davvero possibile, noi stessi.
Buon 2014
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