FERMENTI CATTOLICI VIVI

"Andate controcorrente. Di quanti messaggi, soprattutto attraverso i mass media, voi siete destinatari! Siate vigilanti! Siate critici!" Benedetto XVI

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Posts Tagged ‘purezza’

«I corpi non sono involucri, e toccare un corpo significa toccarne l’anima.»

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 20/01/2020

Ieri sera, dopo il tg, per ben due volte viene trasmesso lo spot di un nuovo programma di Amanda Lear, che avrà come tema, nientemeno che l’educazione sessuale! Lo spot è infarcito di termini anatomici, che un tipo (evidentemente bigotto e arretrato) cerca di censurare (nello spot).

Ora, Amanda è rimasta a MOLTI anni fa, giacché oggi tramite internet alle scuole elementari già i bambini sanno abbastanza bene com’è fatto il corpo nudo di un adulto.

Quindi secondo quei genii, c’è bisogno di lezioni di anatomia. NON DI EDUCAZIONE AFFETTIVA. Non sia mai.

Il silenzio qui è drammatico (della famiglia, certamente, e anche da parte della Chiesa che così “perde” i ragazzi dopo la Cresima, con qualche lodevole eccezione).

NON POSSO PRENDERE IL TUO CORPO E TU NON PUOI PRENDERE IL MIO SE PRIMA NON CI SIAMO DONATI I NOSTRI CUORI. Se prima non ci siamo promessi di prenderci cura domani, e dopodomani e quelli dopo, della vita dell’altro, perché i corpi non sono involucri, e toccare un corpo significa toccarne l’anima.

Tutte le “regolette” partono da qui.
Ma chi lo dice?

NO, non è che i ragazzini si abituino ad USARE i corpi degli altri per fare esperienze, a dare un netto contributo alla terribile crisi d’empatia che vediamo!

Non è che lascino usare allo stesso modo i propri corpi (che sono più PREZIOSI dell’oro!) a sostenere l’aumento vertiginoso della depressione tra gli adolescenti!

Secondo Amanda Lear il problema è che (ma dove vive?) ancora la gente non sa come sia fatto un corpo femminile, come si usa un preservativo e che abbia tutta repressa il tabù dell’autoerotismo.

(Dall’account Facebook dell’amico Pierluigi Cordova, col suo permesso)

Per saperne di più su purezza e castità consiglio i seguenti link:

“Io sono stato fedele a te ancor prima di conoscerti…” 

Adolescenza e verginità? Impossibile oggi? Giorgia ci dice di no. 

Jessica Rey, la Power Ranger cattolica che predica la castità. 

Philippe Ariño: “Ho abbracciato la via della continenza che la Chiesa chiede alle persone omosessuali”

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Il tavolo

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 19/01/2018

Condivido con gioia un racconto che hai risvegliato in me il desiderio di pregare per i nostri sacerdoti e per le sfide che il loro ministero comporta.

Dal libro di Suor Emmanuel Maillard – “La pace avrà l’ultima parola” – condivido con gioia la storia di padre Robert invitandovi a pregare sempre per i nostir pastori.

Padre Robert non fa eccezione alla regola. Come ogni sacerdote, anche lui conosce l’asprezza del combattimento spirituale, e sa per esperienza che il nemico del genere umano sarebbe contento di distruggere il sacerdozio, oggi più che mai.

Il sacerdote è molto prezioso nel piano di Dio, per questo la Madonna ci invita non soltanto a pregare per i nostri pastori ma anche a vegliare su di loro. Le pecore devono vegliare sui loro pastori?Non è forse il segno che il mondo vada al contrario?

Padre Robert ci ha permesso di esplorare un po’ di ciò che un sacerdote può vivere e soffrire nell’esercizio del suo sacerdozio, e quali precipizi deve a volte sfiorare. Questo anziano sacerdote americano in confessione compie meraviglie nel cuore dei pellegrini a Medjugorje. Ma col suo permesso, diamo un’occhiata al suo passato e facciamioglielo raccontare…

«Quando fui ordinato sacerdote, feci al Signore una promessa, in accordo col mio padre spirituale: al fine di proteggermi, mi impegnai a mettere sempre tra me e i fedeli, che venivano a trovarmi, un tavolo. A volte fu difficile mantenere tale promessa ma con la grazia di Dio ci sono sempre riuscito e ciò mi ha salvato!

Un giorno una donna mi venne a trovare, perché aveva bisogno di parlare con un sacerdote della sua situazione familiare molto complessa. Non appena ci incontrammo, provai per lei una forte attrazione. Ci incontravamo spesso a causa della gravità del suo problema, sperava di trovare in me, a suo dire, quel conforto che nessuno le dava.

Improvvisamente mi innamorai di lei: provavo tutti i sintomi tipici di un uomo invaghito di una donna, e cominciai a pensarla sempre. Tutto il mio essere era invaso della sua presenza e non riuscivo a controllare il cuore: ogni volta che veniva a trovarmi, sentivo il desiderio di stringerla tra le braccia e svelarle i miei sentimenti.

Ma tra noi c’era il tavolo, che durante quegli incontri detestavo e avrei tanto voluto togliere, tuttavia esso era lì e non si muoveva!

Questa tortura durò tre anni, fino a quando un giorno, durante un nostro ennesimo incontro, tutto d’un tratto mi resi conto di non provare più nulla per lei; l’attrazione scomparve con la stessa velocità con cui si era manifestata. Non mi riconoscevo più e non riuscivo più a vedere ciò che in precedenza mi avesse attirato in quella donna. Che sollievo!

Continuai dunque, ad aiutare questa parrocchiana con la grande libertà interiore che un fratello prova verso una sorella in Cristo. Capii allora che il sentimento provato verso quella donna era stata una trappola tesa dal nemico per distruggere il mio sacerdozio.

Ma la grazia previdente di Gesù, durante l’ordinazione sacerdotale, mi aveva suggerito di farGli la promessa del tavolo e in quel momento non potevo lontanamente immaginare che questo oggetto avrebbe salvato la mia vocazione o, piuttosto, che Gesù stesso, attraverso la mia fedeltà a mantenere la promessa, mi avrebbe salvato dal disastro!»

In seguito padre Robert esercitò un carisma particolare verso le persone tormentate: ricevette, cioè, il dono di «vedere» ciò che non andava nelle loro vite e di sradicare il male attraverso la sua preghiera.

Quanti cuori avrà aiutato, quante vite avrà salvato pregando e testimoniando sulla misericordia di Dio? Quale perdita avrebbe potuto causare la sua caduta per tantissime anime sofferenti! Oggi padre Robert è un sacerdote felice, che si prepara a raggiungere il Signore, ricolmo di gioia per avere umilmente servito la Chiesa ed essere rimasto sacerdote anche nelle tempeste, grazie a quel benedetto tavolo!

Se padre Robert nel giorno della sua ordinazione previde il modo con cui proteggersi nel futuro, anche noi possiamo piazzare dei «tavoli», per custodire e proteggere i nostri sacerdoti ed evitare situazioni che potrebbero farli cadere. Non è forse questo un modo per vegliare su di loro come ci chiede insistentemente la Madonna?

Alcune persone sono specializzate nel far cadere i sacerdoti, a volte servendosi di mezzi occulti. Non possiamo fare altro che pregare e digiunare, per questi sciagurati. La Parola di Dio, infatti, ci dice: «Non toccate i miei consacrati, non fate alcun male ai miei profeti”» (Sal 104,15). «Non toccate i miei consacrati, non maltrattate i miei profeti!» (1Cor 16,22)

(Fonte: Suor Emmanuel Maillardi, “La pace avrà l’ultima parola”, Sugarco Edizioni, Milano 2014, pag. 179-181)

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Santa Scorese. Una Santa… al quadrato…

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 31/03/2014

Quello che l’ha resa eccezionale è la sua determinazione, quel puntare con tutte le sue forze alla santità

Santa_01E’ stata una ragazza straordinaria nel quotidiano, quindi straordinariamente ordinaria e ordinariamente straordinaria…

Una grande volontà di essere sempre se stessa senza compromessi…

Santa ha vissuto una vita abbastanza normale fino al liceo… Va a Bari, incontra un giovane che aveva odio verso la Chiesa… la segue, siamo nel 1988, da quel momento in poi Sara non si libererà di quel ragazzo…

L’accompagna fino al nostro paese, Sara informa il capostazione, telefona a papà, poliziotto. Pensavamo che finisse lì, da quel momento Santa non se ne libererà più…

Questa persecuzione l’accompagna durante tutto il suo cammino di crescita… Il suo animo si sta elevando in alto ma… questo ragazzo era sempre nei dintorni di casa, anche di notte… Sara ancava a Messa accompagnata in chiese diverse, era sempre scortata dalla famiglia, dagli amici, da tutta la comunità…

Santa_0215 Marzo 1991. Santa era stata a lezione, nel pomeriggio sarebbe andata in parrocchia per la catechesi di Azione Cattolica. Era il periodo incui sbaravano i primi albanesi a Bari e c’era emeregenza di carità, di assistenza. Durante la catechesi Santa ha lasciato un messaggio importante basato sulla carità fattiva. “Ha scosso gli animi”, ricorderanno il giorno dopo tutti gli amici.

Santa ha citofonato, papà si è affacciato e ha visto la scena dell’omicidio della sua bambina.

Santa non è morta in quel momento ma è stata trrasportata al policlinico di bari dove ho potuto vederla per l’ultima volta in un momento di grande, grandissima unità, quando sonoi riuscita a dirle di affidarsi all’Immacolata a cui siamo affidate entrambe. Lei mi ha fatto un cenno con gli occhioni grandi e colmi veramente di amore fino all’ultimo…

Santa muore quella notte. Naturalmente lascia il vuoto ma anche tanta spoeranz. Il Vangelo di quel giorno era quello del chicco di grano.

“In verità, in verità vi dico: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto” (Giovanni 12, 24)

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