Fra Roberto, dall’intelligenza artificiale alla vita consacrata.
«Fin da piccolo mi addormentavo la sera immaginando di addormentarmi in una piccola navicella spaziale per esplorare i confini dell’universo.
E da questo gioco sono nate le domande esistenziali più grandi: la nostra vita verso dove va? Quali confini ammette? O invece quali confini deve oltrepassare?
Per me lo studio della matematica mi ha preparato a pormi le domande più grandi.
Verso i ventidue anni ho ricominciato a leggere il Vangelo in metropolitana… Appena ho cominciato a leggere quelle parole che conoscevo a memoria e avevo anche rifiutato, considerato poco pertinenti al mio percorso, improvvisamente mi parlavano.
Per tornare a essere creature è sufficiente fare un’esperienza di libertà intensa per accorgersi che i limiti ci sono ed è molto difficile onorarli nel modo giusto. Per cui se la vita è vissuta con intensità e sincerità, ci ricolloca nella posizione di creature.
Come diceva san Francesco, il mondo lo si cambia riparandolo.»