Un aneddoto su San Filippo Neri che molto insegna su come tenere testa a chi provoca un credente… con forza ma con testimonianza e amore.
A Filippo, oramai più che ventenne, s’avvicinarono un giorno, su una via solitaria, due sconosciuti col pretesto d’intavolare un discorso.
Il santo giovane non capì, in un primo tempo, le loro cattive intenzioni e li stava ad ascoltare.
Essi incominciarono con qualche moina, poi tra una parola e l’altra, passarono a scherzi poco belli.
Allora Filippo, con gesto risoluto ed energico: – Non permetto questo – esclamò – in nessun modo!
I due operatori allibirono e rimasero muti fissandolo in volto, ma protervi nel male, invece di essere conquisi dal suo coraggio e dal suo candore, ripresero sfacciatamente a tentarlo.
Filippo oppose ai due dissoluti una più energica ripulsa.
Il viso imporporato di casto rossore, con santo sdegno rimproverò la loro perfidia, meravigliandoli colla sua franchezza ed energia.
Era il momento della grazia. Mutando tono, parlò loro di Dio, della sua bontà e del regno promesso ai mondi di cuore.
Ah, la parola dei santi! Quei tristi, cambiato atteggiamento, lo ascoltarono con profondo rispetto e chiesero scusa per lo scandalo dato.
(Fonte: S. Filippo Neri, Aneddotico, Oreste Cerri, Ed. Il Villaggio del Fanciullo di Vergiate, pagg. 36 e 38)
Di seguito condivido alcune massime e giaculatorie di San Filippo Neri, da ripetere e vivere…
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- Non è tempo di dormire, perché il Paradiso non è fatto pei poltroni.
- La tristezza di solito ha origine nella superbia.
- L’uomo che non fa orazione è un animale senza ragione.
- Figliuoli, state allegri, state allegri. Voglio che non facciate peccati, ma che siate allegri.
- Il nemico della nostra salute di nessuna cosa più si contrista, e nessuna cosa cerca più impedire che l’orazione.
- Figliuoli, umiliate la mente, assoggettate il giudizio.
- La confessione frequente de’ peccati è cagione di gran bene all’anima nostra.
- Chi fa bene a Roma fa bene al mondo!
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