FERMENTI CATTOLICI VIVI

"Andate controcorrente. Di quanti messaggi, soprattutto attraverso i mass media, voi siete destinatari! Siate vigilanti! Siate critici!" Benedetto XVI

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Posts Tagged ‘scuola’

«Svegliatevi! Dobbiamo uscire dall’angolo e ritrovarci.»

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 24/02/2021

Mons. Massimo Camisasca, Vescovo di Reggio Emilia ci sprona con la forza della verità, ad affrontare questo periodo,

pregando e confidando in Dio,

– aiutandoci a uscire e a ricreare relazioni.

Occorre una certa violenza della parola per dire: svegliatevi! Dobbiamo uscire dall’angolo e ritrovarci.

Lo stralcio dell’intervista è tratto da: @CathVoicesITA intervista di Martina Pastorelli, giornalista che invito vivamente a seguire.

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«Non togliete quel Crocifisso!»

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 07/10/2019

Non è la richiesta accorata di un prete o di un blogger cattolico ma il grido di una scrittrice che ho tanto amato in gioventù: Natalia Ginzburg, di religione ebraica ma che si professava atea, scrisse per L’Unità un articolo sul crocefisso che merita, oggi, di essere riletto.

Non togliete quel Crocefisso

«Il crocifisso non genera nessuna discriminazione.Tace. È l’immagine della rivoluzione cristiana, che ha sparso per il mondo l’idea di uguaglianza fra gli uomini fino ad allora assente. La rivoluzione cristiana ha cambiato il mondo. Vogliamo forse negare che ha cambiato il mondo?

Sono quasi duemila anni che diciamo “prima di Cristo” e “dopo Cristo”. O vogliamo smettere di dire così?

Il crocifisso è simbolo del dolore umano. La corona di spine, i chiodi evocano le sue sofferenze. La croce che pensiamo alta in cima al monte, è il segno della solitudine nella morte. Non conosco altri segni che diano con tanta forza il senso del nostro umano destino.

Il crocifisso fa parte della storia del mondo.

Per i cattolici, Gesù Cristo è il Figlio di Dio. Per i non cattolici, può essere semplicemente l’immagine di uno che è stato venduto, tradito, martoriato ed è morto sulla croce per amore di Dio e del prossimo. Chi è ateo cancella l’idea di Dio, ma conserva l’idea del prossimo.

Si dirà che molti sono stati venduti, traditi e martoriati per la propria fede, per il prossimo, per le generazioni future, e di loro sui muri delle scuole non c’è immagine. È vero, ma il crocifisso li rappresenta tutti. Come mai li rappresenta tutti? Perché prima di Cristo nessuno aveva mai detto che gli uomini sono uguali e fratelli tutti, ricchi e poveri, credenti e non credenti, ebrei e non ebrei, neri e bianchi, e nessuno prima di lui aveva detto che nel centro della nostra esistenza dobbiamo situare la solidarietà tra gli uomini.

Gesù Cristo ha portato la croce. A tutti noi è accaduto di portare sulle spalle il peso di una grande sventura. A questa sventura diamo il nome di croce, anche se non siamo cattolici, perché troppo forte e da troppi secoli è impressa l’idea della croce nel nostro pensiero. Alcune parole di Cristo le pensiamo sempre, e possiamo essere laici, atei o quello che si vuole, ma fluttuano sempre nel nostro pensiero ugualmente.

Ha detto “ama il prossimo come te stesso”. Erano parole già scritte nell’Antico Testamento, ma sono diventate il fondamento della rivoluzione cristiana. Sono la chiave di tutto. Il crocifisso fa parte della storia del mondo.»

L’Unità 22 marzo 1988

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«Qualunque sia il motivo sono contento che siate qui»

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 13/09/2017

Un bel video in spagnolo con sottotitoli in italiano che vale la pena vedere…

«Quello che imparerete qui vi aiuterà per il resto della vostra vita.»

«Gli edifici più belli d’Europa nascono da quello che studieremo…»

«Quello che determina il futuro del paese non sono le persone ma quello che le persone mettono nel cuore, ciò in cui le persone mettono il cuore.»

«Questa materia vi aiuterà a vivere…»

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“Chi ha paura del bambinello?”

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 06/12/2014

PAPA: BENEDIZ. BAMBINELLIUn post scritto qualche anno fa, sempre attuale… Purtroppo…

E anche quest’anno è arrivato il momento della recita natalizia a scuola di mia figlia.

Ero felice di essere riuscito a prendermi un giorno di permesso per potervi partecipare senza l’ansia di dover scappar via per recarmi al lavoro.

E così alle 9.30 ero a scuola, con tutta la mia famiglia, pronta a commuoversi, come da copione, alla recita del loro tesoro.

Tutto è pronto, il sipario scintillante di fili d’oro ed i le stelle si apre e i nostri cuccioli tutti in fila cantano convinti una bella canzoncina natalizia: è Natale e a Natale si può dare di più…… Praticamente impossibile non commuoversi…

Parte la recita e vari personaggi si interrogano su cosa sia il Natale.
– Cos’è il Natale, dice una stella? Non sai cos’è? E’ la festa più bella che c’è – risponde la Luna
– Per me il Natale è neve – dice la nuvolina.
– Per me è darsi la mano – dice Sole.
– Sono d’accordo, il Natale è donare – dice Marte.
– Per me Natale è Pampepato! – dice Mercurio.
– E io aggiungo il Panettone – dice Giove.

E così via con Venere, Saturno e altri pianeti ognuno dei quali diceva la sua.

Poi la canzoncina su Babbo Natale con le renne che corrono nel cielo tutte contente (contente di cosa che nel peggiore dei casi gli tocca farsi un mazzo incredibile?).

Comunque, i bambini erano deliziosi, come sempre, anche la recita era decisamente bellina, suggestiva, tutto ok. Ma Gesù?

Il grande assente del 25 Dicembre è stato cassato anche dalla scuola di mia figlia.

Ora.

bambinello01Mi si potrebbe dire che sono il solito teocon che rompe le scatole, e forse è vero ma non si può negare un fatto:

Il Natale o la nascita – come la si voglia chiamare – di Colui che ha diviso la storia a metà, è un fatto storico, per tutti, credenti o non, atei o agnostici, ebrei o musulmani.

Mi è stato detto da una maestra che la scelta si è imposta perché ci sono bambini di altre religioni. Giusto, ma il Natale resta un fatto storico, quello della nascita di Gesù, comunque lo si voglia intendere. Non penso che un genitore ebreo si offenderebbe visto che la sua religione considera Gesù un ebreo giusto e un profeta (il padre di una compagna di mia figlia, ebreo osservante, non avrebbe avuto nulla in contrario, da uomo intelligente che è), e neanche un musulmano, visto che il Corano rispetta e venera Gesù e la Vergine Maria. E l’ateo non dovrebbe avere problemi al sentir nominare la nascita di quello che comunque sia, è un personaggio storico realmente esistito.

Conclusione: è giusto che la scuola sia laica, ma perché eliminare ogni riferimento- anche neutro – all’unico che ha diritto di essere festeggiato a Natale?

Perché CENSURARE LA STORIA per PAURA?

Chi ha paura del grande assente del 25 dicembre?

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