Come i fermenti lattici vivi sono piccoli ma operosi e dinamici e pur essendo invisibili sono indispensabili alla vita, spero che questi "fermenti cattolici vivi" contribuiscano a risvegliare la gioia di essere cristiani.
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CUORE IMMACOLATO
DI MARIA
“In questo libro racconto i primi tre mesi di vita di mio figlio, fra incubatrici, fili, sonde e luci artificiali. Un bimbo prematuro e inatteso. E’ lì che si è deciso cosa sarebbe stato della sua e della mia vita. Se una disgrazia o un’avventura.
Francesco è nato con la sindrome di Down. Davanti al vetro della neonatologia ho cominciato un lungo, appassionato, rabbioso dialogo con lui, ‘colpevole’ di non corrispondere alle mie aspettative.
Prima di lui ero un uomo di ‘velocità’. Ottenevo successi facilmente. Consideravo il dolore l’espressione materiale della sconfitta e dell’infelicità. Attraverso di lui ho capito tante cose.
Le sue iniziali difficoltà mi hanno aperto il cuore e insegnato la modestia e il rispetto per ogni creatura.
Intendo dire che, se io ho messo al mondo mio figlio, lui per certo, attraverso la prova che ha accompagnato la sua nascita, mi ha rimesso nel mondo della vita. Una vita lenta ma senza paura. L’unica vita che ha senso vivere, per quanto banale questo possa apparire ai più.
E grazie a lui ho capito forse la cosa fondamentale: che la sindrome di Down non è una malattia, ma una particolare condizione genetica.
Diventare padre di una fragilità mi ha obbligato a un cambiamento. Sono stato costretto ad appropriarmi di una ricchezza d’umanità che non mi sarà mai più tolta.
Seneca sosteneva che, per quanto sottile sia un foglio, presenta sempre due facce. Mio figlio mi ha permesso di capire quanto ciò sia vero.
Quel cromosoma in più gli permette di realizzare cose che per gli altri sono complicatissime e gli rende complicate (talvolta impossibili) cose che i più considerano elementari.
Ho scritto questo libro per passare agli altri un’esperienza, quella dell‘accogliere la debolezza, la fragilità e l’imperfezione, perché si vince attraversando il mondo insieme ai deboli. Buona lettura”
E’ stato letto, riletto, ritwittato, ribloggato, riportato in forum cristiani, agnostici, atei, pro-life, pro-choice (all’interno dei quali sono stato robustamente insultato ma questo è un altro discorso…) e questo sta a significare che i bimbi Down interpellano tutti da chi difende a chi attacca la vita. Si trattava di un caso particolarmente virtuoso, ma ci sono risposte anche per chi ha bimbi Down non particolarmente geniali come il ragazzo del post, risposte come questa che sta spopolando nella rete:
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Il 21 marzo è la giornata mondiale della sindrome di Down…
Il 9 febbraio una futura mamma, in un’e-mail scriveva:
“Aspetto un bambino.Ho scoperto che ha la sindrome di Down. Sono terrorizzata. Che razza di vita avrà mio figlio?”
OGGI LE RISPONDIAMO COSI’:
“Cara futura mamma, non avere paura”
Traduzione in italiano delle risposte dei ragazzi Down.
<<Cara futura mamma, non avere paura. Tuo figlio, sarà capace di fare un sacco di cose. Potrà abbracciarti. Potrà correre fino a te. Potrà parlare e dirti che ti vuole bene. Potrà andare a scuola, come tutti. Potrà imparare a scrivere. Potrà scriverti, se un giorno sarà lontano. Perché in effetti, potrà anche viaggiare. Potrà aiutare suo padre a riparare la bicicletta. Potrà lavorare e guadagnare il suo denaro. E con quel denaro potrà invitarti fuori a cena, o affittare un appartamento e andare a vivere da solo. A volte sarà difficile. Molto difficile. Quasi impossibile. Ma non è così per tutte le madri? Cara futura mamma, tuo figlio potrà essere felice, come lo sono io. E sarai felice anche tu. Vero mamma? Vero mamma?>>
LE PERSONE CON LA SINDROME DI DOWN POSSONO AVERE UNA VITA FELICE.
Cristina Acquistapace, consacrata dell’Ordo Virginorum, racconta la sua profonda esperienza vocazionale.
Sono stata cresciuta dai miei genitori non come se fossi normale ma come una figlia.
Ho avuto la fortuna di andare in terra di missione (…) Ho sperimentato la più grande gioia che una persona possa sperimentare. Ho sperimentato la gioia della vocazione.
Mamma, tu hai capito che io devo vivere la mia vita e non la tua? Quando Dio chiama, le mezze misure non servono.
I tempi non erano ancora maturi per la Chiesa degli uomini (…) non è stato molto facile.
La vocazione è qualcosa di unico, di personale e di… intimo (…) ma bisogna saperla vivere in mezzo alle altre persone.
Se hai seminato amore raccogli amore. Se hai seminato vento raccogli bufere. L’inferno e il Paradiso, è l’uomo che se lo decide, usando bene o male la libertà che il Signore gli ha donato.
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