Come i fermenti lattici vivi sono piccoli ma operosi e dinamici e pur essendo invisibili sono indispensabili alla vita, spero che questi "fermenti cattolici vivi" contribuiscano a risvegliare la gioia di essere cristiani.
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CUORE IMMACOLATO
DI MARIA
Suor Fulvia, monaca di clausura che ha ascoltato la sete di felicità che Gesù mette nel cuore di molti giovani, accogliendo l’invito di un Papa santo.
<<Io credo di aver solo intuito che dietro questa forma di vita si racchiudeva un segreto, una possibilità di una vita piena, un po’ come le acque dei fiumi che vengono raccolte dagli argini, se sono lasciate disperse non hanno potenza; le acque raccolte fluiscono con maggior forze.
La vita claustrale è un generatore di energia per la vita della Chiesa.
La Giornata Mondiale della Gioventù del 2000 a Tor Vergata, Giovanni Paolo II, vecchio e stanco, e che comunque mi è sempre sembrato un uomo felice, felice della sua vita, un testimone verace, parlando a questa folla sterminata che eravamo noi disse:
“In realtà è Gesù che cercate, è Gesù che cercate quando sognate di felicità.
E’ Lui che vi aspetta quando niente vi soddisfa di quello che trovate.
E’ Lui la bellezza che tanto vi attrae.
E’ Lui che vi provoca con quella sete di radicalità che non vi permette di adattarvi al compromesso.”
E io gli ho creduto, profondamente ho capito che tra quei due milioni di persone stava parlando a me.>>
Suor Elena, di famiglia benestante, Rolex, Smart, esperienze… racconta come ha “ceduto” alla vocazione
Ho passato due anni esatti a convincere suor Celestina della mia vocazione, (…) adesso io la capisco, a distanza di anni, che aveva ragione, io andavo da lei col giubotto di pelle, sigaretta in bocca, poi all’epoca andavano di moda quei cappelletti fino qui da sciatore, con la Smart, un periodo pure con lo zaino a orsacchiotto dietro… era difficile vedere una suora in una ragazza così…
Mi invitava ai ritiri vocazionali… Io ero abituata ad andare in albergo, allora andavo con la valigia, sette paia di pantaloni, sette camicie… Non mi ero mai rifatta il letto… Mi ero fatta comprare un Rolex, una Smart, ho anche girato un po’, quello era il contesto da cui venivo….
…ma non trovi la pienezza, la realizzazione, la felicità non c’era.
Nella mia vita di fidanzati ne ho avuti, anche persone di cui ero innamorata… Ci ho provato e con coscienza a vivere senza Dio affrontando tutto da sola ma sperimenti dentro quella solitudine che niente te la può riempire e alla fine ho ceduto, la felicità era più importante di quello che pensavano i miei, di quello che pensavano i miei amici, la gente…
Io mi sento libera, libera di voler bene alle persone, di fare le mie scelte senza paura del giudizio degli altri, libera di andare in giro con l’abito e col Crocifisso al collo.
Direste mai che la bella testimonial a sinistra dallo sguardo intenso e ammiccante e la suora dal sorriso luminoso che si vede a destra siano la stessa persona?
E’ Olalla Oliveros, modella e attrice spagnola che è passata con gioia dalle passerelle al convento.
Book fotografici, sfilate, film, spettacoli teatrali e spot di successo non riempivano la sua vita… C’era sempre qualcosa che mancava.
Essere riconosciuta e confermata nel suo talento dai fans era appagante, ma stando da sola davanti a Dio, soprattutto dopo un viaggio a Fatima, non poteva mentire né scappare…
Al ritorno dal famoso santuario portoghese non ha potuto più far finta di ascoltare quella pace e quella forza che sentiva e che veniva da Dio,
E così, come lei stess afferma: Dio ha fatto un casting e mi ha scelta. Non potevo dire di no.
Vivevo in un mondo in cui stavo costruendo quello che gli altri si aspettavano da me.
Mi chiedevo come fosse possibile che, facendo quello che tutto il mondo aspira a fare, non fossi felice…
Maria che succede? Perché qui sono felice? Perché qui dove nessuno ti dice quanto sei bella e affascinante sono felice?
Tornata da Fatima mi chiedevo: ma perché sono così felice?
Mi confessai, andai a Messa e non potevo fare altro che arrendermi perché era così tanta la gioia… L’unica cosa che capivo era che ero felice che Gesù mi chiedesse questo (la consacrazione).
Non mi era mai passato per la testa di diventare suora, io volevo essere un’attrice, avevo già una carriera, era tutto perfetto; in un film non mi avrebbero mai preso per un ruolo di suora perché mi prendevano per ruoli più frivoli, vanitosi…
Però Colui che sta lì (nel Tabernacolo) e che parla, che parla qui (nel cuore), e l’anima si libera, e questa gioia, questa felicità non la dà nessuno.
Il mio consiglio è consegnare il cuore a Lui e lasciare la porta aperta…
C’è poco da fare, suor Cristina Scuccia non lascia indifferenti. Sin dalla sue prima esibizione ha colpito le centinaia di migliaia di persone che hanno cliccato i suoi video su YouTube e così come chi criticava la sua partecipazione a The Voice of Italy.
Come tutte le cose che colpiscono anche me, non potevo che farne un post.
Suor Cristina è stata ammirata, criticata, esaltata e stroncata dalla critica, è piaciuta e non è piaciuta ma ha fatto parlare di sé e alla fine ha sbaragliato tutti vincendo il reality più seguito della stagione. Ci sarà un perché.
Apro Twitter e vedo di tutto: fan che la esaltano, gente che la critica, cattolici che ammirano il suo coraggio e cattolici che criticano questo suo “scimmiottare il mondo” e quei nostri ragazzi, cresciuti nel politically correct di recite natalizie senza Gesù, ore di religione sempre meno frequentate, e Cristo tolto persino dalle date, hanno votato il talento si ma anche la persona e la Luce che hanno chiaramente intravisto nei suoi occhi e nel suo atteggiamento.
Naturalmente il rischio c’è per suor Cristina, reale, concreto. Dietro la fama improvvisa si può nascondere, anzi, certamente è lì, fauci spalancate, il “nemico” per presentare allettanti alternative alla vita scelta da questa venticinquenne siciliana.
Rispetto ogni posizione, ogni gusto musicale e ogni opinione sull’opportunità o meno di partecipare ma non posso non vedere alcuni piccoli grandi “miracoli” avvenuti grazie a questa suorina che ha avuto il coraggio di uscire dal convento senza sbiadire neanche un po’ la sua identità più profonda di consacrata a Cristo.
Ieri sera ha detto chiaramente di essere lì non per la carriera ma per portare un messaggio. Sentire il presentatore augurarle un confidente “in braccio a Gesù” al posto del banale e un po’ superstizioso “in bocca al lupo” non era il MESSAGGIO di suor Cristina arrivato e accolto? Dunque… Missione compiuta sorella!
E quando mai mi sarei sognato di ascoltare un Padre Nostro pregato in un talent come “The Voice”, alla presenza di rockettari e rapper trasgressivi e navigati che pregavano insieme a una suora con tanto di velo e Crocifisso? Al netto dei nasi storti e delle critiche, per qualcuno potrebbe essere il primo ed unico Padre Nostro della sua vita… e vi pare poco?
Dall’albero riconoscerete i frutti, ci insegna Gesù, e questi sono i buoni frutti di una suora coraggiosa e di talento che non solo non ha permesso che venisse ridotta a macchietta ma non ha avuto paura di andare verso le periferie dei media per portare la gioia di quel Gesù che ama e a cui ha donato la vita.
Ancora una volta: missione compiuta suor Cristina!
P.S. AI CREDENTI CHE LEGGONO… PREGHIAMO PER LEI E PER CHI EVANGELIZZA CON CORAGGIO IN AMBIENTI DIFFICILI – COME DON ROBERTO, AD ESEMPIO – PER PORTARE GESU’
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