Il minimalismo richiede lavoro e sforzo. Consiste nell’esercizio di non dire si a troppe cose in modo da concentrarsi nel dire si alle cose importanti. E’ anche risaputo che il minimalismo faccia bene sia al corpo che allo spirito.
La Quaresima è il tempo del minimalismo, sia dentro che fuori. Siamo invitati a visitare il deserto, come Gesù, e a dire no al troppo cibo, al troppo rumore, ai troppi accessori, alle troppe festività, alle troppe cose, alle troppe attività, ecc.
Sbarazzarsi di cose, acquistarne di meno, farne di meno, andare in meno posti: tutto questo comporta uno stabilire le priorità e farlo con impegno. E’ più facile lasciare che le cose si accumulino, restare disorganizzati, accettare ogni invito e impegno. E’ più facile a breve termine ma, nel lungo termine è più sano avere delle priorità, e a rimanere con quello che è davvero importante per te. Darsi delle priorità è una componente cruciale della felicità.
Vivere semplicemente, piuttosto che dire di si a tutto, rende più facile fare delle scelte. Uno dei problemi che abbiamo oggi è quello di avere troppa informazione, troppo intrattenimento, troppi stimoli, troppe opzioni, troppi negozi di alimentari, troppe risorse online.
Se impariamo a limitare noi stessi e le infinite opzioni che abbiamo, farà bene alla semplicità, alla sanità e al successo nella vita. Se hai pochi vestiti nell’armadio ma tutti funzionali e buoni, ti servirà meno tempo per sceglierne uno da indossare e ne avrai di più per fare ciò che è importante.
Se limiti il numero di gruppi e blog di cucina che segui, avrai più tempo per diventare davvero brava a realizzare quelle poche ricette scritte a mano nel tuo quaderno delle ricette. Se rassetti la tua casa meno spesso, forse ti renderai conto della gran quantità di cose che hai, e di quanto tempo ci voglia per pulirle tutte, e di come potresti usarlo meglio per buttare via quelle che non usi.
Viviamo in un’epoca in cui acquistare cose è diventato veloce e facile, e consumarle è ancora più facile e veloce.
Sto rileggendo il libro “La casa nella Prateria” (“The Little House” in inglese, la piccola casa) e parte del suo fascino era proprio in quella piccola casa. Avevano così poche cose e così poche priorità (sopravvivenza, famiglia, ecc.) che la loro vita era davvero concentrata e intensa. Il loro tempo era impiegato in cose davvero essenziali per loro e non negli innumerevoli hobby o decorazioni o nel corso che fa più tendenza.
Anche la Chiesa ci invita a un minimalismo interiore in questa stagione, strappar via tutto quello che ci distoglie dalla priorità delle priorità, l’unica via per tornare alla casa di nostro Padre, l’unico vero obiettivo di santità qui sulla Terra. Siamo invitati a digiunare dalle cose che consideriamo essenziali come il cibo, per renderci conto che possiamo essere più minimalisti di così.
Siamo invitati a concentrarci sulla grande immagine della storia della salvezza e a rimuovere il nostro disperato bisogno di aqcuistare cose, fare cose e, in generale, distoglierci dalla nostra debole condizione di polvere.
[Tradotto dal mio blog cattolico americano preferito: Ignitum Today: http://www.ignitumtoday.com/2015/03/04/minimalism/%5D
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