Madre Dolores Hart, da Hollywood al convento…
Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 14/05/2013
«Quando fu scritturata per interpretare santa Chiara in Francesco d’Assisi incontrò Papa Giovanni XXIII in Vaticano. “Nel presentarmi gli dissi: sono Dolores Hart. ‘No’, mi rispose lui in italiano, ‘tu sei Chiara’. E ripetè più volte quella frase che mi colpì profondamente, riecheggiando per anni nelle mie orecchie”»; madre Dolores Hart risponde alle domande dell’inviata del «Corriere della Sera» che l’ha raggiunta nel convento Regina Laudis a Bethlehem, in Connecticut, per incontrare di persona la giovane stella di Hollywood che negli anni Sessanta, al culmine del successo, decise di abbandonare tutto per diventare monaca benedettina.
La sua storia è stata raccontata da «L’Osservatore Romano» il 18 luglio 2008: nel 1956, a soli 18 anni, si ritrova a interpretare la fidanzata di Elvis Presley in Loving You, ottenendo un grandissimo successo, sia al cinema che in teatro. Il debutto a Broadway in The Pleasure of His Company le vale una nomination al Tony (l’Oscar teatrale americano).
«Tu sei Chiara» le aveva ripetuto Papa Giovanni XXIII, guardandola dritto negli occhi. Di lì a poco il ruolo interpretato in Francesco d’Assisi di Michael Curtiz sarebbe diventato la forma della sua vita e il suo definitivo (al Regina Laudis vige la stabilitas loci) posto nel mondo: finita la promozione di Come Fly With Me, nel giugno 1963 Dolores mette le cose a cui tiene di più in una valigia e chiede all’autista della sua limousine di portarla a Bethlehem (Connecticut). A tanti anni di distanza, è sempre più grata e certa di quel «sì» che le ha permesso di accedere al «possesso vero» delle cose senza rinnegare niente, neanche la sua passione per il cinema. «Chi è stato attore lo è per sempre», spiega madre Hart, l’unica suora nella storia dell’Oscar a far parte dell’Academy Award.
[Fonte: Silvia Guidi, L’Osservatore Romano del 26 febbraio 2011]
Intervistata dal network televisivo americano EWTN, alla domanda se le manchino mai il mondo e le amicizie di Hollywood la religiosa sgrana gli occhi ed esclama: «Ovviamente! Fare l’attrice coronava il sogno che avevo avuto da quando avevo sette anni! Ero felicissima a Hollywood! La mia esperienza non facile fu una prova lunga e durissima. Ma lo Spirito Santo ci aiuta sempre a compiere quello che siamo chiamati a fare. E mi resi conto che la mia ricerca di Dio era una ricerca sponsale.
C’è una promessa legata a ogni vocazione che va al di là dei sogni più stravaganti. È un dono che il Signore ti offre, e il Signore è di parola. La mia vocazione mi ha gratificato completamente».
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