Eccoci al sesto appuntamento con gli studi medici e scientifici sulle apparizioni e sui veggenti di Medjugorje, primo caso al mondo in cui ciò è stato possibile.
I medici non sono in grado di affermare cosa sia l’apparizione ma hanno dimostrato chiaramente di cosa non si tratti (* pag 92-94)
1. Non c’è alcun segno clinico di allucinazione né individuale né collettiva
Le allucinazioni collettive si notano generalmente nei drogati: sono classiche con l’hashish o con altri allucinogeni; durano solo da uno a due minuti. Il comportamento dei giovani veggenti, prima, durante e dopo l’estasi, permette di scartare la diagnosi di allucinazione individuale. In effetti, le circostanze dell’apparizione sono poschissimo simili a quelle osservate nel corso di allucinazioni vere in soggetto normale. Nel soggetto malato, le allucinazioni sopravvengono nel momento in cui si addormenta o si risveglia. Nei veggenti di Medjugorje, il loro appuntamento quotidiano è sempre alla stessa ora (alle 17,45 in inverno, alle 18:45 in estate), lontano dal risveglio o dal sonno che viene escluso dall’elettroencefalogramma. Non c’è allucinazione tattile perché nessuno dei veggenti sente sensazioni quali scottatura, trafittura o altro. Non c’è allucinazione indotta dall’uno o dall’altro dei veggenti: l’assenza frequente e variata di uno o più di essi (secondo i loro impegni di scuola o di altro tipo, malattie, ricoveri in ospedale, ecc.) è fatto moolto normale. E’ capitato che ci fosse un solo veggente, e non sempre lo stesso. In nessuno dei sei veggenti abbiamo notato comportamente di tipo allucinatorio.
2. Non si tratta di isteria individuale o collettiva
L’isteria è la più diffusa delle affezioni nevrotiche. L’isteria è caratterizzata innanzitutto dalla suggestionabilità. Il soggetto isterico è innanzitutto facilmente influenzabile, il suo psichismo colpisce l’osservatore per una certa psicoplasticità, con inconsistenza della persona e versatilità. Un altro tratto dominante è l’iper-espressività, con atteggiamenti notevolmente teatrali, dimostrazioni affettive eccessive e in realtà superficiali. L’isterico cerca di sedurre e di commuovere ad ogni costo. Ha paura di dispiacere e spesso adatta il proprio atteggiamento infunzione degli altri. C’è sempre una sorprendete immaturità affettiva, con un egocentrismo infantile… L’isterico falsifica continuamente gli elementi della propria esistenza. Un buon numero di isterici lamentano un’astenia insuperabile e hanno dei disturbi più o meno costanti del comportamento alimentare (anoressia o bulimia, disordine alimentare). Nessuno di questi comportamenti è stato osservato nei veggenti in tutte le osservazioni realizzate, su pellicola o mediante studio clinico diretto.
3. Non si tratta di nevrosi
Le nevrosi si traducono in sintomi variati all’infinito, sia mentali (ansietà, iperemotività, inibizione, ossessioni, fobie, depressioni, turbe del carattere), sia di tipo funzionale (dolori diversi, spasmi, vertigini, astenia, ecc.). Nei giovani di Medjugorje non c’è nevrosi di angoscia, né ossessiva, non c’è nevrosi fobica né isterica, non c’è nevrosi ipocondriaca né psicosomatica, e non presentano forme di psicosi. Queste affermazioni formali sono basate su un esame clinico minuzioso.
4. Non si tratta di catalessi
Nella catalessi, c’è una sospensione completa del movimento volontario dei muscoli: il paziente perde il controllo del proprio corpo: gli arti e il tronco possono essere sistemati in qualunque posizione e rimanervi per un lungo periodo di tempo. Si ha irrigidimento della mimica. Niente di tutto ciò è dato da osservare nei veggenti, i quali possono cadere con molta naturalezza in ginocchio tutti insieme al momenot incui dicono di vedere la Signora, oppure restare con altrettanta naturalezza in ginocchio – quando l’équipe medica stava facendo i test -, i muscoli della mimica sono mobili con naturalezza, non c’è contrazione bensì distensione. Fin dal termine dell’estasi i veggenti si muovono spontaneamente senza la minima difficoltà. Durante l’estasi non sono in stato di catalessi, bensì di preghiera e di contemplazione serena.
5. Non si tratta di estasi patologica
“Nelle estasi patologiche, c’è immobilità (nei veggenti i muscoli della mimica e della voce in certi momenti dell’estasi funzionano), inaccessibilità sensoriale, espressione di gioia sublime. L’estasi patologica la si può osservare nei mistici patologici e particolarmente isterici, mitomani deboli, deliranti cronici, allucinati. Essi presentano, in generale, un groviglio di preoccupazioni religiose ed erotiche. Le estasi si mescolano a degli eccessi di esaltazione, di eccitazione lubrica e rimangono assolutamente sterili nell’attività pragmatica. Sembra si tratti di un processo di compensazione che risponde ad un’insoddisfazione intellettuale o affettica ” (Th. Kammerer, in Dr. Porot, Manuel de psychiatrie, Extase).
Nessuno di questi segni clinici, nessuna di queste preoccupazione esistono nei giovani che abbiamo interrogati con discernimento. Abbiamo potuto vederli mentre si occupavano di un handicappato che non conoscevano prima dell’apparizione, abbiamo potuto parlare con loro liberamente con uno o più interpreti, li abbiamo visti reagire di fronte a dei giornali stranieri che li facevano passare per ammalati… In tutte le circostanze, il loro comportamento rimane normale e sereno. L’estasi quotidiana non li eccita, non li rende irritati o ammalati, non li fa salire in orgoglio…
[Dove segnato con * si cita testualmente il libro: “Studi medici e scientifici sulle apparizioni di Medjugorje”, Henry Joyeux, René Laurentin, Queriniana, 1985]
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