“Per fortuna mio marito ha detto di no, si è rifiutato!”
Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 14/11/2013
Era in coma, i medici stavano per staccare la spina ma… una lacrima l’ha salvata
Mi sono svegliata ma per i medici non avevo più coscienza, anche se io sentivo tutto e non capivo perché non si rendevano conto che io ero viva.
Ero come murata viva, pensavo sempre di essere come un albero che cresce, lo possiamo tagliare … non può reagire…
Non potevo fare assolutamente niente, nemmeno aprire gli occhi.
Ho molto pregato… e poi mi sono detta, se quelli intorno a me non posso vedere che sono viva, posso pregare Dio e i miei genitori che sono morti, forse possono fare qualcosa per me.
Tutto questo ha fatto si che due giorni dopo io abbia potuto aprire gli occhi.
Sentire l’amore dei tuoi familiare, sentire che desiderano il tuo ritorno…
Hanno proposto a mio marito di fare le procedure per il mio funerale e gli hanno detto che bisognava staccare la spina (…) non c’era più niente da fare, solo il cuore funzionava, ma tutto il resto era inattivo, ero collegata al respiratore artificiale…
Per fortuna mio marito ha detto di no, si è rifiutato.
Ho avuto della tachicardia, l’unico modo in cui potevo trasmettere la mia presenza, ma i medici non capivano… pensavano che stessi per morire.
Mia figlia mi aveva parlato di cose molto intime e questo mi ha fatto piangere. I medici dicevano che si trattava di un gel che mi mettevano negli occhi, ma mia figlia ha capito.
Ho sentito dire: “Mamma sta piangendo!”…
I dottori hanno continuato a dire che era gel, ma fortunatamente sono riuscita a muovere un mignolo e ho aperto un occhio e finalmente hanno capito che stavo tornando alla vita e che ero ancora là…
E’ stato difficile, vedevo le persone doppi e o anche triple, potevo muovere un po’ le dita… il processo di recupero è stato lunghissimo, una vera lotta…
Ho dovuto imparare a parlare, a camminare, a respirare… per respirare senza respiratore ci sono voluti sei mesi…
Ci sono tante persone che non possono parlare ma che sentono dolore, io voglio parlare di questo.
So cosa vuol dire essere in fin di vita…
Molte cose mi hanno dato la forza. Il buon Dio che voleva che io tornassi alla vita, e poi grazie a mio marito e a mia figlia che hanno detto no e poi forse anche alla mia forza di volontà perché io volevo vivere, mi sono aggrappata alla vita…
Non ho rancore ma bisogna che i medici prendano consapevolezza che questa sofferenza esiste, la mia lotta è affinché i medici capiscano che anche quelle persone che si crede non soffrano, che sono nel coma, soffrono.
Vi dico, la vita è bella e non bisogna complicarla con piccole cose senza importanza… Posso alzarmi, posso bere… tutto questo è favoloso!
Fabio Berra Ardemagni said
Una testimonianza stupenda che dovrebbe far riflettere molti..