In carcere per un madornale errore, incontra Dio e…
Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 13/02/2014
La testimonianza di Bartolo alla XXXI convocazione nazionale del Rinnovamento nello Spirito
«Mi trovai improvvisamente in carcere, innocente. A casa mi attendevano una moglie e due figli piccoli, senza neanche il necessario per vivere».
Nel 1989, a ritorno dalla fiera del mobile di Milano dove era andato per lavoro, Bartolo viene arrestato. Sul treno aveva incontrato un ragazzo di un paesino calabrese vicino al suo. Giunti alla stazione avevano preso lo stesso taxi. La Guardia di Finanza – racconta Bartolo – trovò nel borsone di quel ragazzo un fucile. E Bartolo fu considerato complice.
Nei due anni in cui è costretto in carcere vive una profonda conversione.
«Chiedevo a Dio il perché di quella situazione e riflettevo sulla mia vita, pensando a quando ero a casa e bestemmiavo, a quando mia moglie frequentava la Messa e io mi arrabbiavo.
All’improvviso è stato come se in quella cella fosse esplosa la luce. Cominciai a piangere, a tremare, e compresi che Dio non mi aveva mai abbandonato ma era lì vicino a me. Quando mia moglie venne a trovarmi in carcere le chiesi di portarmi una Bibbia e iniziai a leggerla senza curarmi dei miei compagni di cella che mi prendevano in giro».
Uscito dal carcere, Bartolo spera di ricominciare dal suo lavoro, dal suo negozio di mobili rimasto chiuso per tutto quel tempo. E invece a causa di un guasto alle tubature il magazzino si era allagato e tutti i mobili erano da buttare:
«Non avevo più neanche una sedia sulla quale sedere! Invocai, piangendo, la Vergine Maria e le promisi che, se solo mi avesse dato la forza di ricominciare, mi sarei preso cura di ogni bisognoso incontrato sulla mia strada».
Bartolo incontra un gruppo del RnS e comincia a frequentarlo insieme alla moglie e ai figli:
«Lì ho capito cosa vuol dire essere chiamati alla santità. Desideravo con tutto il cuore servire Dio e i fratelli. Il poco che avevo si raddoppiò e il doppio si triplicò.
Mi impegnai a mantenere la promessa fata alla Mamma celeste e, con l’aiuto del mio gruppo di preghiera, ho messo in piedi un centro di accoglienza per immigrati, principalmente extracomunitari, interamente sostenuto da volontari. Attualmente diamo da mangiare tre volte la settimana a più di trecento persone».
(Fonte: www.rns-italia.it/)
genio femminile said
L’ha ribloggato su geniofemminile.
fermenticattolicivivi@gmail.com said
Hai fatto benissimo! Buona serata! Alessandro