FERMENTI CATTOLICI VIVI

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Posts Tagged ‘conversione’

«Praticamente avevo trovato un “parking” per il mio Vangelo…»

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 02/07/2023

In una terra in cui i cristiani vengono perseguitati, in cui non è possibile possedere libri cristiani, un ragazzino trova un Vangelo per strada, comincia a leggerlo, ne resta avvinto e comincia un’avventura incredibile.

Vale la pena ascoltare questa testimonianza coraggiosa fino all’ultimo minuto.

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«Ho lasciato tutto per Dio»

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 23/06/2023

La storia di Ève Lavalliere l’attrice di successo della belle époque che trovò senso solo in Dio.

La vita di Ève Lavalliere è divisa in tre parti: la sua gioventù difficile, la sua vita da attrice di successo e la sua vita religiosa.

Ève nasce a Tolone, col nome di Eugenia Fenoglio, da genitori di origine italiana. Studia in una scuola privata, ma il 16 marzo 1884 Ève assiste a una violenta lite dei genitori, conclusasi tragicamente con l’uccisione della madre ed il suicidio del padre.

Dopo questa tragedia, viene accolta dapprima da una zia, poi in un collegio e successivamente frequenta a Parigi una scuola di danza, canto e recitazione.

Attrice di successo

Nel 1892 viene presentata a Eugène Bertrand il direttore del Théâtre des Variétés, che la ingaggia per i primi spettacoli.

Esordisce ne La Belle Hélène di Jacques Offenbach, e all’età di venticinque anni assume il nome d’arte di Ève Lavallière.

Ève ha una bella voce, è molto bella, e in breve tempo diviene una famosa attrice teatrale della “belle époque” esibendosi nei “café chantant” a Montparnasse e nei migliori teatri parigini, fino al 1917.

Tra le più acclamate interpreti di operette e di commedie leggere, idolo di tutte le classi sociali, viene acclamata dalla gente comune come da ricchi borghesi, nobili e re.

La grande attrice Sarah Bernhardt, arriva a dire di lei:

«Quello che fai è innato: tu crei – non copi i personaggi. Li fai nascere da dentro te stessa. È molto bello.» (Sarah Bernhardt, 1908)

Ève ha una relazione con il direttore del Théâtre des Variétés, Fernand Samuel, ma nonostante la fama, il denaro e il successo popolare, soffre di conflitti interiori, che in un primo tempo cerca di attenuare mediante la magia e lo spiritismo, che a nulla le servono se non a peggiorare il suo senso di insoddisfazione.

La vita religiosa

Nel 1917, durante la prima guerra mondiale, dopo l’ultima esibizione al Théâtre Michel di Parigi, Ève Lavallière si ammala. Si reca a Tours per un periodo di convalescenza e riposo. Lì incontra l’Abate Chasteignier di Chanceaux che le dona un libro su Maria Maddalena.

La lettura del libro fornisce a Ève una chiave di lettura nuova della sua intera vita che comincia a prendere quel senso che cercava e non era mai riuscita a trovare.

In questa vita rallentata e lontana dai riflettori, scopre la meditazione. Dopo una lotta interna e una forte esperienza della presenza di Gesù, prende la decisione di ritirarsi dal mondo dello spettacolo, di non aspirare più ai beni e alle soddisfazioni terrene e di mirare soltanto al Cielo.

Il 19 giugno 1917 si converte al cattolicesimo. Inizia una serie di fruttuosi pellegrinaggi a Lourdes dove soggiorna ripetutamente presso le Suore dell’Immacolata Concezione.

A chi le propone di tornare alla vita precedente lei risponde:

«Ora sono così felice! Ho scoperto l’amore di Dio, non sono mai stata tanto felice come dal momento in cui ho conosciuto Dio.» (Ève Lavallière, 1918)

«Una sola cosa mi rimette a posto: l’abbandono totale nell’amore. Allora dimentico tutto: il passato, il presente, gli scrupoli fuggono e io sono inondata da una gioia profonda fatta di pace e di fiducia.» (Ève Lavallière, 1922)

Il 19 settembre 1920 entra nell’Ordine francescano secolare diventando suor Marie-Eve del Sacro Cuore di Gesù,in un convento parigino, dove si occupa della portineria e della cucina, oltre che di penitenza, di preghiera, di servizio e di carità.

Dal 1921 al 1923 soggiorna frequentemente in Tunisia, per poter assistere in un lebbrosario i più poveri tra i poveri.

Negli ultimi anni suor Marie-Eve del Sacro Cuore di Gesù si ammala e muore a Thuillières il 10 luglio 1929 colma di amore e di speranza.

Tra le sue ultime parole:

«Ho sete di giungere in Cielo e vedere Gesù.» (Ève Lavallière, 1929)

Sulla sua lapide al cimitero di Thuillieres si leggono le parole di Ève Lavallière, che descrivono esaurientemente la sua conversione:

«Ho lasciato tutto per Dio. Lui è solo sufficiente per me. Tu che mi hai creato, abbi pietà di me.» (Ève Lavallière, lapide)

Giovanni Paolo II proclamerà suor Marie-Eve Serva di Dio nel 1996.

(Fonti liberamente tratte da www.wikipedia.org e http://www.preghiereperlafamiglia.it/m/_giugno/23-giugno.htm)

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«L’unico obbiettivo della mia giornata era come trovare i soldi e come drogarmi.»

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 26/04/2023

Fra Michele racconta la sua vita, dalla droga alla consacrazione a Cristo nella Comunità dei Figli del Divino Amre.

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«Ho scoperto che le leggi della Chiesa, che una volta percepivo come una serie di leggi limitanti, erano regole d’amore.»

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 15/03/2023

Una cosa sulla quale non ho mai concordato con i miei compagni di ateismo era l’idea di significato. Gli altri atei che conoscevo sembravano pensare che la vita fosse piena di scopo malgrado il fatto che non siamo altro che reazioni chimiche. Io non ci sono mai riuscita. Pensavo che tutta quella linea di pensiero fosse non scientifica, e anche disonesta a livello intellettuale. Se tutto ciò che chiamiamo eroismo e gloria, e tutto il significato dei grandi successi umani, può essere ridotto a qualche neurone nel cervello umano, allora tutto è destinato a estinguersi con la morte.

Riconoscevo la verità per cui la vita era senza senso, e tuttavia continuavo ad agire come se la mia vita avesse senso, come se tutta la speranza e tutto l’amore e la gioia che avevo sperimentato fossero qualcosa di reale, qualcosa di più di un miraggio prodotto dagli elementi chimici presenti nel mio cervello. Il suicidio mi era passato per la testa – non perché fossi depressa nel senso comune del termine, ma semplicemente perché sembrava che non fosse altro che affrettare l’inevitabile.

Un anno dopo la laurea ho conosciuto sul lavoro Joe. Era cresciuto in povertà, allevato da una madre single, e aveva studiato a Yale, alla Columbia e a Stanford. Chi lo conosceva diceva che era une delle persone più intelligenti che avesse mai incontrato. Quando abbiamo iniziato a uscire insieme, quindi, ero elettrizzata. La nostra vita insieme era migliore di quanto potessi immaginare: viaggiavamo per sfizio, andavamo nei ristoranti migliori, volavamo in prima classe e facevamo feste epiche sul tetto del suo loft in centro. Le nostre carriere, inoltre, stavano decollando, per cui il futuro lasciava intravedere solo soldi e successo.

Eravamo una coppia perfetta. L’unica cosa sulla quale non la pensavamo allo stesso modo era la religione. Qualche mese dopo aver iniziato a uscire, è saltato fuori che Joe non solo credeva in Dio, ma si considerava cristiano. Non capivo come qualcuno perfettamente capace di pensare in modo razionale potesse credere in favole come quelle del cristianesimo. Credeva anche a Babbo Natale?

Questo, ad ogni modo, non creava problemi tra noi, visto che avevamo lo stesso codice morale di base, lui non praticava quella fede bizzarra in modi evidenti e soprattutto io non volevo pensarci. Quando usciva il discorso di Dio, qualcosa dentro di me faceva un passo indietro. Avevo costruito tutta la mia vita sul fatto di non pensarci. Avevo seppellito quel pensiero così profondamente che non era più un concetto specifico, ma una conoscenza oscura, fredda e amorfa che dovevo evitare.

Joe ed io ci siamo sposati nel 2004. Il piano era che il matrimonio sarebbe stato solo un trampolino nella via che stavamo già percorrendo, ma poi sono rimasta incinta, e tutto è cambiato.

Sono saltati fuori tutti i vecchi pensieri sulla mancanza di senso, e questa volta non c’era modo di rispedirli nel dimenticatoio. Ora che avevo un bambino, sentivo che la mia vita aveva più significato che mai, ma senza le solite distrazioni la questione mi è crollata addosso: non c’era nulla di trascendente nella vita di mio figlio, nella mia vita o nell’amore che provavo per lui. Condivideva il nostro stesso destino: vedere tutta la sua esistenza cancellata a causa della sua inevitabile morte.

Per settimane sono uscita a malapena dal letto. Una combinazione di notevole privazione di sonno e depressione mi aveva lasciato in stato quasi catatonico. Una mattina, però, mentre guardavo il bambino nella luce che precede l’alba che filtrava attraverso la finestra, ho sentito qualcosa di nuovo in me. Non era disperazione. Era un sentimento insolito ma gradito.

Pochi mesi dopo mi sono imbattuta in un libro cristiano. Non ero mai stata nella sezione “Religione” di una libreria, men che meno avevo mai letto niente sul cristianesimo. Avevo preso quel libro solo perché l’autore affermava di essere un ex ateo. Ho trovato le sue idee chiare e fondamentalmente ragionevoli. Non riuscivo a mettere giù quel testo, e ho finito per comprarlo (dicendo al cassiere che era un regalo per un amico).

Avevo sempre considerato Gesù una sciocca favola. Un pomeriggio, poco dopo aver finito il libro, sono stata colta di sorpresa da un pensiero: e se fosse vero? E se ci fosse davvero un Dio?

Volevo mettere da parte quei pensieri, ma non ci riuscivo. Tutto ciò che dovevo fare, mi dicevo, era conoscere un po’ di più il cristianesimo per notare le ovvie mancanze nella sua teologia e poter poi andare avanti.

Ho comprato un altro libro cristiano, Il cristianesimo così com’è di C.S. Lewis, ma purtroppo non mi avrebbe aiutato a liberarmi da quella religione. Lewis era ragionevole e ovviamente intelligente, e il suo libro era uno dei più chiari che avessi letto da molto tempo.

Alla fine ho ceduto e ho comprato una Bibbia, la prima che avessi mai posseduto. Ero sconcertata da quello che leggevo. Joe mi ha incoraggiata a leggere la seconda parte del libro, il Nuovo Testamento, spiegandomi che era lì che entrava in scena Gesù. Non mi ha aiutato. Non c’era alcuna chiamata chiara all’azione e non sapevo come interpretare la maggior parte dei messaggi, così come apparentemente non lo sapeva nessuno. Cercando su Internet se la Bibbia diceva che aborto, eutanasia, clonazione umana e altre questioni fossero giuste o sbagliate, ho trovato tante risposte diverse quante le persone che le esprimevano, con ciascuno che citava versetti biblici per sostenere il proprio punto di vista. Allo stesso modo, non sapevo in quale chiesa recarmi se volevo fare delle domande. Nella mia comunità c’era di tutto, dalla Chiesa di Cristo ai testimoni di Geova, dai battisti conservatori alle Chiese anglicane liberali, e ciascuno affermava di basarsi sulla Bibbia, pur essendoci posizioni drasticamente diverse su ciò che fosse peccato.

Questo era un grande problema. Se Dio è tutto ciò che è buono, allora definire ciò che cattivo – ad esempio il peccato – è definire i confini stessi di Dio. Era un nonsenso suggerire che la sua religione fosse confusa sulla questione. Avevo trovato ciò che cercavo: la mancanza che mostrava che il cristianesimo non aveva senso.

Poco dopo, qualcuno che avevo conosciuto su Internet mi ha detto che avevo approcciato tutta la questione da una prospettiva molto moderna e distintamente americana, e che la tradizionale comprensione del cristianesimo era del tutto diversa. Ha suggerito che Gesù aveva fondato solo una Chiesa prima di lasciare la terra e che le aveva dato un potere soprannaturale di modo che articolasse bene la verità su cos’era positivo – e quindi su cosa sia Dio – per tutti i tempi e tutti i luoghi. Come se non fosse una cosa abbastanza pazza, stava parlando della Chiesa cattolica!

Sia Joe che io abbiamo tentennato. Joe affermava che il cattolicesimo non era vero cristianesimo, e io sapevo che la Chiesa era un’istituzione arcaica, oppressiva e sessista. Oltre a questo, l’idea di persone dotate di potere soprannaturale era solo sciocca.

Ho notato tuttavia qualcosa: quasi tutte le persone che mi avevano colpito con la loro capacità di difendere la fede solo con la ragione, sia autori famosi che persone on-line, erano cattoliche. Più ci facevo attenzione, più notavo che la tradizione intellettuale cattolica era una delle più grandi al mondo. Ho iniziato a leggere libri di autori cattolici. Mi dicevo che non ero interessata al cattolicesimo e cercavo solo qualcosa di buono da leggere, ma non riuscivo a non ammettere che quelle persone sembravano avere una comprensione del mondo e dell’esperienza umana che non avevo mai riscontrato prima. Erano aggrappati solidamente alla scienza e al mondo materiale quanto gli atei, ma possedevano anche una conoscenza dei movimenti dell’animo umano che risuonava come vera nel più profondo del mio essere.

Ho scoperto che le leggi della Chiesa, che una volta percepivo come una serie di leggi limitanti, erano regole d’amore. Tutto questo ha cambiato in meglio me, la mia vita, il mio matrimonio.

Io e Joe siamo stati accolti nella Chiesa cattolica. Tre giorni prima, ho fatto la mia prima confessione. Non avrei mai potuto immaginare l’impatto che ha avuto su di me sentire i miei peccati proclamati a voce alta, ma neanche quello delle parole pronunciate dal sacerdote a nome di Dio, che ero perdonata. Sono uscita dal confessionale stordita.

La sera dopo la mia prima confessione, ho capito che l’oscurità dentro di me non c’era più. Al suo posto c’erano una grande pace e un inequivocabile sentimento d’amore. Per la prima volta, ho sentito la presenza di Dio.

(Fonte: Sito di Radio Maria)

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«Le anime sono sbattute dal vento e non avendo le armi della fede non sanno difendersi»

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 26/10/2022

Ricevo questo video dall’amico e fratello Furio e lo condivido con voi.

Dopo mesi di “stop” del blog per motivi di aridità personale, riprendo a condividere nella speranza che Dio continui a sostenermi e a mandarmi i suoi “fermenti cattolici vivi”.

Vi prego di guardarlo fino in fondo; l’intuizione della psichiatra che ne è l’autrice, ci potrà aiutare a capire i nostri giovani e a pregare per la loro salvezza.

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Messaggio della Regina della Pace del 25 Marzo 2022

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 25/03/2022

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Questo è Halloween! Questo è Halloween! Halloween! Halloween! Halloween! Halloween!!!

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 30/10/2021

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Messaggio della Regina della Pace del 25 agosto 2021

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 25/08/2021

«Cari figli! Con gioia invito tutti voi, figlioli, che avete risposto alla mia chiamata, ad essere gioia e pace.

Con le vostre vite testimoniate il Cielo che vi porto.

È l’ora, figlioli, di essere il riflesso del mio amore per tutti coloro che non amano e i cui cuori sono conquistati dall’odio.

Non dimenticate: io sono con voi e intercedo per tutti voi presso mio Figlio Gesù affinché vi doni la Sua pace.

Grazie per aver risposto alla mia chiamata.»

Fonte: The Medjugorje Web http://medjugorje.org

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«Eravamo complici nel male; ancora adesso la gente se ci incontra si spaventa e cambia strada…»

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 14/08/2021

La commovente testimonianza di Luca e Davide, a Medjugorje.

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«E mi disse ancora: “Siccome è vivo tu puoi parlargli.” Questo ha cambiato tutta la mia vita. »

Posted by fermenticattolicivivi@gmail.com su 01/08/2021

Una folle storia di odio omicida che vale la pena ascoltare fino alla fine per il finale scioccante e sorprendente…

«Lo odiavo, da musulmano mi sentivo migliore di lui… Era caldo, era buio, salimmo su un albero e quando arrivò gli saltammo addosso. Stava piangendo, stava gridando, ha iniziato a sanguinare, gli abbiamo rotto un braccio, le gambe, gli misi una mano in bocca affinché non potesse emettere alcun suono, e gli altri continuavano a percuoterlo. Mi sentivo molto fiero. Non sentimmo più la sua voce e il suo respiro.

Mio cugino si ammalò e i medici dissero che sarebbe morto in un paio di giorni. Vennero cosi due persone, erano cristiani copti, uno ha voluto salutarmi, vidi che aveva una croce e ritirai la mano dicendo che non avrei mai toccato una mano con una croce. Mi disse: “Abbiamo sentito che questo bambino è malato e vorremmo pregare per lui.”

Solo per educazione dissi . Va bene. E cominciarono subito a parlare con Dio come una persona parla a un suo amico. Dissero: “Dio, per favore, guarisci questo bambino! Nel momento in cui hanno detto amen, quel bambino apriva gli occhi per la prima volta in quattro settimane.

Una di quelle persone che pregavano sedette accanto a me e mi disse: “Sdai una cosa? Il vero miracolo è che Dio vuole cambiare il tuo cuore. Credi che Gesù sia vivo?” – e io gli dissi: “Si.”, perché secondo la tradizione islamica Dio ha portato Gesù in Paradiso e un giorno tornerà. E mi disse ancora: “Siccome è vivo tu puoi parlargli.” Questo ha cambiato tutta la mia vita.

E quando ho iniziato a leggere le scritture nessuno mi ha dovuto convincere ad amare il popolo ebraico che odiavo…

L’unico modo per i musulmani affinché iniziano ad amare gli Ebrei è quando incontrano Gesù.

Amo la mia fammiglia ma quando iniziai a seguire Gesù, essi mi dissero – Non sei più uno di noi – e celebrarono il mio funarale… Dissi a Dio – Dove sei? e udii questa voce – Sai che la tomba in cui è scritto il tuo nome è vuota. Indovina un po’ anche la mia è vuota.

In Egitto per una conferenza un uomo anziano si avvicinò; aveva sentito la mia storia e quando si avvicinò iniziò a piangere. Gli chiese perché piangesse e mi disse: “Il mio nome è Zaccaria”. All’improvviso mi ricordai di lui…

(…) Ho iniziato a essere pieno di vergogna. Zaccaria mi guardò dritto negli occhi e disse: “Ho sempre pregato per te.” Ha aperto la sua Bibbia e sulla prima pagina c’era scritto il mio nome, Io lo odiavo e lui pregava per me.

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