Come i fermenti lattici vivi sono piccoli ma operosi e dinamici e pur essendo invisibili sono indispensabili alla vita, spero che questi "fermenti cattolici vivi" contribuiscano a risvegliare la gioia di essere cristiani.
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CUORE IMMACOLATO
DI MARIA
«Cari figli! In questo tempo inquieto in cui il diavolo miete le anime per attirarle a sé, vi invito alla preghiera perseverante affinché nella preghiera scopriate il Dio d’ amore e di speranza. Figlioli, prendete la croce fra le mani. Essa sia per voi d’incoraggiamento che l’amore vince sempre in modo particolare adesso che la croce e la fede sono rifiutate. Voi siate il riflesso e l’esempio con le vostre vite che la fede e la speranza sono ancora vive ed è possibile un nuovo mondo di pace. Io sono con voi e intercedo per voi davanti a mio Figlio Gesù. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.»
«Fare un po’ di meditazione ogni giorno ti permette di avere una vita interiore grazie alla quale puoi mettere a fuoco chi sei e che cosa vuoi nella vita.
Ebbene il Rosario, per com’è fatto è una preghiera meditativa, che ti porta tutti i benefici della meditazione.»
Sono tanti i flashmob che in questi giorni ci restituiscono il senso di comunità, che ci commuovono fino alle lacrime, e confesso di aver partecipato a tutti, con la mia famiglia, lasciandomi toccare il cuore.
Quello che ci propone la Conferenza Episcopale Italiana non è propriamente un flashmob, ma un appuntamento prezioso, tutti uniti, con Maria e Giuseppe, per affidarci e affidare a Dio una sfida più grande persino dell’uomo più potente del mondo.
Cari figli, la volontà e l’amore del Padre Celeste fanno sì che io sia qui in mezzo a voi, per aiutare con materno amore la crescita della fede nel vostro cuore, in modo che possiate davvero capire lo scopo della vita terrena e la grandezza di quella celeste.
Figli miei, la vita terrena è la via verso l’eternità, verso la verità e la vita: verso mio Figlio.
Per quella via voglio condurvi.
Voi, figli miei, voi che avete sempre sete di maggior amore, verità e fede, sappiate che solo una è la fonte da cui potete bere: la fiducia nel Padre Celeste, la fiducia nel suo amore.
Abbandonatevi completamente alla sua volontà e non temete: tutto ciò che è il meglio per voi, tutto quello che vi porta alla vita eterna, vi sarà dato!
Comprenderete che lo scopo della vita non è sempre volere e prendere, ma amare e dare; avrete la vera pace ed il vero amore, sarete apostoli dell’amore.
Col vostro esempio, farete sì che quei miei figli che non conoscono mio Figlio ed il suo amore vogliano conoscerlo.
Figli miei, apostoli del mio amore, adorate mio Figlio insieme a me, ed amatelo al di sopra di tutto.
«Se Dio vuole che tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della Verità, la scimmia di Dio, il demonio – che c’è, che è presenza personale e drammaticamente sempre operante – vuole esattamente il contrario!
Per tale ragione, la Beata Vergine Maria, per il nostro bene, ha mostrato chiaramente qui a Fatima, la possibilità reale della perdizione definitiva, del rifiuto definitivo di Dio e della Sua salvezza.
Ricordare questo non è fare terrorismo ma compiere un atto di misericordia, un atto d’amore. Potrebbe forse la santa Vergine pronunciare anche una sola parola che non sia di vibrante amore?
Se Cristo ha già sconfitto definitivamente il male e la morte, la Chiesa unita a Lui, ne prosegue l’opera di annuncio e di salvezza.
La preghiera e in particolare la preghiera del Rosario…, litanicamente e amorosamente ripetuta, è anch’essa un grande esorcismo sul mondo, un avvolgere in una rete d’amore gli uomini, i luoghi e la storia, lo spazio e il tempo, perché nulla si sottragga all’universale volontà salvifica di Dio e perché i cuori, plasmati dal benedetto nome di Maria, si aprano all’incontro con il Salvatore.
Anche in questo senso Fatima non è compiuta! Perché non è compiuta la missione della Chiesa, che vivrà fino alla fine dei secoli, in ogni circostanza storica e nonostante ogni avversità della cultura e del potere.
Nella mia tasca, porto sempre due cose: un rosario per pregare e una cosa che può sembrare strana.
Cosa è questo? Questa è la storia del “fallimento” di Dio.
E’ una via Crucis, una piccola via Crucis e così come Gesù ha sofferto da quando è stato condannato a morte fino a quando è stato sepolto.
Con queste due cose, faccio del mio meglio. Ma grazie a queste due cose, non perdo la speranza.»
Dietro a ogni medaglia d’oro delle olimpiadi, come dietro a ogni sconfitta c’è una storia di uomini e donne che lavorano duro, ognuno in base al proprio sistema di valori, per coltivare un sogno.
Simone Biles, americana, protagonista della madaglia d’oro a squadre nella ginnastica artistica è l’esempio vivente come, affidandosi a Dio e, con una grande e sana volontà, si può sovvertire il finale di una vita nata storta.
Recentemente l’US Magazine ha chiesto a Simone Biles di aprirci il suo borsone nella speranza di trovare la formula segreta del suo successo.
Sebbene la maggior parte del contenuto del borsone non fosse una sorpresa, il giornalista a un certo punto non ha potuto non notare un Rosario bianco che spuntava dal borsone dell’atleta.
Simone ha subito spiegato: “La mia mamma Nellie me lo diede in chiesa. Non lo prego prima delle competizioni, lo prego normalmente, per me stessa, e ne ho sempre uno lì, in caso dovesse servire.”
La fede è stata una costante nella vita piuttosto difficile della ginnasta. Simone è nata in Ohio da una madre che lottava droga, alcool e abusi, e a tre anni ne fu allontanata. Un’assistente sociale chiamò i nonni in Texas che l’accolsero volentieri e, alla fine adottarono Biles e la sua sorellina. “Certo”, risposero i nonni all’assistente socialke, “mandateci le bambine, non vogliamo che crescano con degli estranei”.
Simone ora chiama i nonni “mom and dad” e la domenica partecipa alla Messa insieme a loro.
A sei anni inizia un corso di ginnastica, mai smesso fino ad oggi. I genitori adottivi si accorsero subito del grande talento sportivo, come sottolineano nell’intervista al Washington Post “ha sempre amato rimbalzare sui mobili di casa tanto che Nellie si era effettivamente stancata di doverle ripetere sempre che le sedie non erano una palestra“.
E’ durante le medie che iniziano gli allenamenti intensivi di almeno 32 ore settimanali. E’ allora che prende la decisione di studiare da casa in modo da essere libera per gli allenamenti.
E’ stata una scelta che la madre lasciò a lei dicendole: “Qualunque decisione prenderai, ti supporterò, ma sei tu a dover decidere, non posso essere io perché questo camberà davvero la tua vita.”
Dal momento in cui Simone si dedica interamente alla ginnastica artistica, i successi si susseguono l’uno dopo l’altro. Secondo il Washington Post, ha vinto gli ultimi quattro titoli degli Stati uniti, le ultime tre competizioni mondiali, 14 medaglie in competizioni mondiali di cui dieci d’oro, tutti record. Non ha perso una competizione dal 2013.
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